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Gusto: Canestrelli della Provincia di Torino

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Dolci tipici del Canavese e della Valle di Susa, dalle origine medievali. Vengono prodotti non solo al gusto di cacao e vaniglia, ma anche alla nocciola, al limone, all’arancia, al caffè, alla menta, al cocco ed al pistacchio.
 
La settima scheda enogastronomica di Notizie Piemonte, è dedicata ai CANESTRELLI DELLA PROVINCIA DI TORINO, dolci tipici del Canavese e della Valle di Susa. Fanno parte del Paniere della Provincia di Torino.
 
Questi dolci tipici, vengono preparati sin dal Medioevo. Storicamente si chiamavano "nebule" ed erano originati dalla produzione tradizionale delle ostie della tradizione cattolica, quando, disposti in canestri di vimini intrecciati, allietavano le occasioni importanti come matrimoni, feste patronali ed il carnevale.
La ricetta base tradizionale comprende questi ingredienti: 1 chilogrammo di farina bianca, 500 grammi di cacao amaro, 500 grammi di zucchero, 500 grammi di burro, 250 grammi di cacao zuccherato, 1 noce moscata grattugiata, 1 uovo, 1 bicchiere vino rosso, 1 bicchierino di rhum. La noce moscata, sostituì i chiodi di garofano, non appena si rese disponibile anche in occidente. Il rhum, fu introdotto, dopo la metà dell’ottocento. Alcune famiglie, nella tradizione , sostituiscono il rhum con marsala o vermut.
La preparazione, è affidata ad una paziente lavorazione manuale. Dall'impasto a base di farina, burro, uova e zucchero, si ottengono palline piccole come biglie che, vengono schiacciate e cotte in pochi attimi fra piastre roventi esposte al fuoco vivo.
I Canestrelli, non appena si raffreddano, vengono confezionati in sacchetti e consumati o venduti. Si conservano a lungo ma, nel tempo, tendono a perdere il loro tradizionale aroma di cioccolato e spezie. Il termine minimo di conservazione indicato sulle etichette del prodotto confezionato, è intorno ai 60 giorni.
Queste cialde, variamente aromatizzate al limone, alla vaniglia e al cacao, conservano tuttora la loro antica forma tradizionale: più spessi e con grigliature rilevate i Canestrelli di Vaie, sottili e con grigliatura leggera quelli di Montanaro, simili a monete medievali quelli di Tonengo di Mazzè, croccanti, sottilissimi e impressi con stemmi di famiglia quelli di Borgofranco d'Ivrea.
 
Foto Città Metropolitana Torino
 
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