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Agricoltura: Coldirettinews 09/03/2021

Agricoltura
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Tutte le news di agricoltura con la collaborazione di Coldiretti Piemonte e delle sedi provinciali della nostra Regione. 9 aprile 2021. Nel Pinerolese ieri notte la gelata più grave degli ultimi vent'anni. Dalla Coldiretti la mappa dei danni da gelo nel torines. e. Il gelo devasta i raccolti nel cuneese. Recovery Plan. Il risultato ottenuto dall’incontro tra Coldiretti e le Regioni del Bacino Padano, serve un piano di sviluppo nazionale di transizione ecologica per i territori a vocazione zootecnica. Dl Sostegni: garantire supporto a filiere in crisi. 1 azienda agricola su 5 a rischio. Gelo nell'alessandrino:  piante sottoposte a terribile shock termico. Chiesto stato di calamità naturale.

Nel Pinerolese ieri notte la gelata più grave degli ultimi vent'anni. Dalla Coldiretti la mappa dei danni da gelo nel torinese

La scorsa notte il Pinerolese ha registrato la più bassa gelata degli ultimi vent'anni. La situazione per il comparto frutticolo è gravissima. Emerge questo dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell'ondata di freddo che ha interessato anche tutto il torinese.

Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, afferma: «Dopo le alte temperature dei giorni scorsi che hanno favorito il risveglio della vegetazione le piante sono state sottoposte ad uno shock termico, con effetti devastanti sulle produzioni. Infatti, le gelate di aprile, arrivate dopo i caldi un po' anomali di febbraio e marzo, hanno confermato tutta la loro grande pericolosità. Oltre alla frutta primaverile che era già in fioritura e alla poca verdura in pieno campo appena trapiantata, sensibili al gelo, a rischio nel torinese ci sono anche, se pur in misura sensibilmente minore, il mais appena emerso in superficie e la cotica prati; più resistente appare il grano. Nel torinese le primizie – insalate, zucchine e pomodori – sono ancora tutte coltivate sotto tunnel riscaldati. In questo caso l'arrivo del gelo, per gli imprenditori agricoli, significa un aumento di costi per il riscaldamento dei tunnel delle coltivazioni protette».

Andrea Repossini, direttore di Coldiretti Torino, aggiunge: «Siamo di fronte nel torinese, come in tutta Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione. Il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, in Italia - tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti - ha significato perdere 14 miliardi di euro in un decennio».

Ecco la mappa preparata da Coldiretti Torino sulle conseguenze di due notti di gelo.

PINEROLESE Nel Pinerolese le conseguenze del gelo sono drammatiche. Sergio Bunino, storico tecnico frutticolo, spiega: «Questa notte c'è stata la più brutta gelata dal 2005. La più grave negli ultimi vent'anni. Le temperature hanno toccato i meno 5 °C, con temperature andate sotto lo zero da prima della mezzanotte. Abbiamo avuto minime sotto lo zero dalle 7 alle 9 ore consecutive. Per la frutta questo significa avere perso il 100 per cento della produzione per kiwi,  albicocche. Per pesche e ciliegie il danno produttivo si aggira sul 90 per cento. Per Pero e melo, ci avviciniamo a perdite del 70-80 per cento. Un vero disastro».

Nell'areale frutticolo pinerolese il gelo ha colpito le piante in fioritura. Per le drupacee – albicocco susino e pesco – il gelo ha segnato irrimediabilmente i frutticini allegati. Per le pomacee – melo e pero – sono stati colpiti i fiori. Per l'actinidia sono stati gelati i germogli, con i fiorellini appena pronunciati. I tecnici frutticolo informano che, per un bilancio definitivo dei danni da gelo, serviranno almeno un paio di giorni. I rilievi sulle piante colpite sono in programma già pomeriggio.

CARMAGNOLESE La zona termicamente più fredda di tutto il torinese è il carmagnolese. Questa notte il gelo ha raggiunto quota -8°C. I danni da gelo saranno ben visibili sin dal primo pomeriggio. Ci sono danni sul mais, le cui piantine hanno raggiunto lo stadio vegetativo delle seconda-terza foglia. Temperature così basse hanno cagionato danni anche al grano. Si segnalano problemi anche per le asparagiaie di Santena come di tutto il Pianalto di Poirino. L'annata 2021 dei pregiati turioni, complice il caldo dei giorni scorsi, era appena avviata. Alcuni agricoltori hanno irrigato le asparagiaie per mitigare gli effetti del gelo. Altri hanno posato veli di 'tessuto non tessuto' per proteggere gli asparagi emersi fuori terra. Altri asparagicoltori hanno fatto ricorso a riscaldatori, con alcool, i cui fuochi hanno contrastato, spesso invano, l'abbassarsi delle temperatura. Gli orticoltori hanno protetto le piantine delle colture in serra – zucchine, insalate e pomodori – riscaldando i tunnel. In gran parte indenni sono le coltivazioni di peperone, le cui piantine sono state posate nel terreno da poche settimane, in tunnel comunque riscaldati. Maggiori problemi ci sono, sempre in tunnel, con le fragole, le cui piantine fiorite sotto il doppio telo di nylon, sono comunque maggiormente indifese rispetto al gelo. Anche nel carmagnolese si segnalano danni alle piante da frutto, come albicocche e ciliegi

RIVAROLESE Non si segnalano problemi evidenti ai prati e ai campi di mais del rivarolese. Invece, ad Agliè, Castellamonte e San Giorgio, i viticoltori denunciano danni ai vitigni canavese-nebbiolo, con il gelo che ha seccato i germogli delle viti. Gravi danni a Cossano Canavese sulla frutta – pesche e kiwi, con danni stimati anche all'80 per cento. Nell'area di Valperga le colture orticole sotto serra sono state protette dai tunnel riscaldati.

CHIERESE Il gelo ha colpito la collina di Pecetto, areale frutticolo, per ciliegie e albicocche, con danni anche significativi che saranno censiti e stimati sin dal pomeriggio. In larga parte della piana del Chierese le temperature non sono scese sotto lo zero. Gli agricoltori non segnalano danni, neppure alle viti che sono a un stadio vegetativo con i germogli sotto i 10 centimetri con le gemme in fase di apertura.

VAL DI SUSA Questa notte il gelo  ha portato il termometro a meno 2°C a Bussoleno, nel fondo della valle Susa. Più in quota, a Cesana, il termometro è sceso fino a -10°C. Nelle zone montane alte lo sviluppo colturale è all'inizio e il gelo non ha portato grandi danni. Il freddo ha comunque stoppato i cicli vegetativi colturali di prati e pascoli e la foraggicoltura montane è, in parte, compromessa.

CIRIACESE Nel ciriacese il gelo ha cagionato danni agli alberi da frutta, albicocco, ciliegie e prugne. Danni più significativi mostrano i prati polifiti. La gelata ha compromesso la produzione e la qualità del primo taglio, il maggengo. Le colture orticole sono sotto serra e il riscaldamento ha evitato guai.

CALUSIESE Nel calusiese, terra di vigneti dell'Erbaluce, le basse temperature ieri hanno raggiunto -2, mentre nella notte si è arrivati anche -4°C. Anche qui i danni portate dalle gelate saranno ben evidenti solo nelle prossime ore, sin da oggi pomeriggio. Da stamattina i vitigni presentano alcune gemme 'bruciate'. Le viti dell'erbaluce a inizio aprile sfoggiano gemme lunghe sui 5-6 centimetri, la temperatura fredda le ha "bruciate" irrimediabilmente. In altre zone del calusiese, sempre viticole, ma meno vocate, le vigne sono ancora in fase vegetativa più silente. Nelle zone meno esposte le vigne con uvaggi misti hanno gemme ancora molto corte che hanno resistito meglio al  gelo.


RECOVERY PLAN, COLDIRETTI CUNEO: PATTO TRA REGIONI CONTRO POLVERI SOTTILI

Il risultato ottenuto dall’incontro tra Coldiretti e le Regioni del Bacino Padano, serve un piano di sviluppo nazionale di transizione ecologica per i territori a vocazione zootecnica

Un patto tra Coldiretti e Regioni per ridurre l’inquinamento da polveri sottili promuovendo progetti di economia circolare da inserire nel Recovery Plan e in un piano nazionale per la transizione ecologica. È il risultato dell’incontro tra Coldiretti e le Regioni del Bacino Padano a cui erano presenti per la Regione Piemonte il vicepresidente, Fabio Carosso, e l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa.

“L’agricoltura italiana – commenta Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo – contribuisce  per appena il 7% alle emissioni inquinanti ma nonostante ciò ci sono ancora margini per rendere i nostri allevamenti ancora più green con impianti in grado di produrre energia pulita e fertilizzanti naturali per le produzioni biologiche e tradizionali, in un’ottica di economia circolare. Serve sviluppare un Piano di sviluppo nazionale di transizione ecologica per le Regioni a vocazione zootecnica per aiutare le imprese ad acquistare i macchinari e a fare un posizionamento comune per il Ministero della transizione ecologica per avere adeguata attenzione nel Recovery Plan. Dobbiamo mettere in campo gli strumenti necessari per aiutare tutte le nostre aziende, a prescindere dalle dimensioni, per affrontare il processo di innovazione e di maggiore sostenibilità e garantire omogeneità delle misure sulla lotta all’inquinamento, assicurando l’efficienza dei risultati e salvaguardando la competitività delle imprese.”

“L’agricoltura della nostra Provincia – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – riveste  un ruolo fondamentale per il Made in Italy agroalimentare, dalla produzione delle DOP più note all’export, fino all’impatto occupazionale. Dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per tutelarla e per aiutarla a crescere verso un futuro più sostenibile per tutti”.


MALTEMPO, COLDIRETTI CUNEO: IL GELO DEVASTA I RACCOLTI CUNEESI

Iniziata la conta dei danni, perdite fino al 100% per kiwi e albicocche. Colpite anche viti e orticoli. Problemi ai sistemi anti-brina causati dal vento freddo. È la gelata più devastante degli ultimi 30 anni.

Era dalla fine degli anni '90 che non si registrava una gelata così devastante e territorialmente diffusa, sottolineano i tecnici dell'agenzia 4A di Coldiretti.

Perdite fino al 100% per kiwi e albicocche, per pesche e ciliegie il danno produttivo si aggira intorno al 90%. È il frutto dell'ondata di freddo gelido che, tra ieri notte e questa mattina, ha devastato i raccolti in tutto il cuneese causando danni gravi al comparto dell'agricoltura.

Le colture più colpite sono la frutta nel Saluzzese con pesche, susine, albicocche e kiwi danneggiati, ma anche melo e piccoli frutti e anche quella a guscio come noci e nocciole. Nel Saviglianese a risentire delle basse temperature sono state le orticole fuori serra. In alcuni zone a causa del vento e delle correnti gelide anche i sistemi anti-brina (attivati per tempo dopo l'allerta di ieri su indicazione dei tecnici Coldiretti) hanno presentato dei problemi di efficienza nel funzionamento.

"Una situazione – fa notare Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo – che andrà definirsi meglio, a livello di quantificazione dei danni, nelle prossime ore, ma che sicuramente rischia di creare, alla partenza della nuova stagione, ingenti difficoltà. Proprio a fronte di questa situazione, chiediamo alla Regione di attivare lo stato di calamità naturale".

Temperature così basse hanno cagionato danni anche al grano e agli asparagi. Il gelo non ha risparmiato nemmeno la vite, nella zona di Alba perdite fino al 50% sul Nebbiolo.

"I nostri tecnici – prosegue Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – sono al lavoro per monitorare la situazione e realizzare la stima dei danni, certo questo è l'esito sempre più evidente dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo".


Necessario far ripartire tutti i settori il prima possibile, in totale sicurezza 

Dl Sostegni: garantire supporto a filiere in crisi. 1 azienda agricola su 5 a rischio

Riduzione della domanda per crollo ristorazione, servono misure per l’economia territoriale

E’ importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro ma occorre rafforzare le misure di sostegno all’agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti come quello dell’allevamento, dell’agriturismo, del vino e della birra ma anche promuovere l’economia circolare.

E’ quanto ha chiesto Coldiretti all’audizione sul Dl Sostegni alla Commissione Bilancio del Senato proprio in occasione della diffusione dei dati Istat dai quali emerge che più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto alcun tipo di sostegno economico.

La Coldiretti ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati.

Su quasi un’azienda agricola su cinque (18%) pesa la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei bar, ristoranti, agriturismi e pizzerie costretti alla chiusura. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al periodo compreso tra il 2020 e il 2021.

Tra le preoccupazioni emerge anche l’impatto dell’aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Uno scenario preoccupate con il 9,5% delle aziende agricole che ritiene che non sia possibile tornare alla situazione antecedente all’emergenza Covid.

“È necessario cercare di far ripartire tutti i settori il prima possibile, in totale sicurezza, ma, allo stesso tempo, è fondamentale sostenere con misure adeguate le imprese agricole del nostro territorio, ed insieme ad esse l’intera economia territoriale e l’occupazione”, hanno sottolineato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo.


Colpite soprattutto le zone dell’Acquese e del Casalese, vigneti e alberi da frutto

Gelo nell'alessandrino:  piante sottoposte a terribile shock termico. Chiesto stato di calamità naturale

Nelle prossime ore prima stima dei danni. Tecnici Coldiretti stanno monitorando la situazione

I vigneti posizionati nelle parti più basse delle colline nelle zone di Acqui terme e Casale Monferrato sono stati fortemente compromessi dall’ondata di gelo che la notte scorsa ha colpito tutto il territorio alessandrino: danni fino all’80% per Brachetto, Moscato e Barbera.

Nel tortonese son invece state le piante da frutto a risentire maggiormente dell’abbassamento della colonnina di mercurio: pesco, albicocco e ciliegio.

“Dopo le alte temperature dei giorni scorsi che hanno favorito il risveglio della vegetazione le piante sono state sottoposte ad un terribile shock termico con effetti sulle produzioni. Una situazione che andrà definirsi meglio, a livello di quantificazione dei danni, nelle prossime ore, ma che sicuramente rischia di creare, alla partenza della nuova stagione, ingenti difficoltà - hanno commentato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. I nostri tecnici sono al lavoro per monitorare la situazione e realizzare una prima stima dei danni, certo questo è l’esito sempre più evidente dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Proprio a fronte di questa situazione, abbiamo chiesto alla Regione di attivare lo stato di calamità naturale”.

Temperature scese sino a meno a meno 8 gradi che hanno creato sofferenza al mais, le cui piantine hanno raggiunto lo stadio vegetativo delle seconda-terza foglia ma anche al grano, alle orticole fuori serra, al nocciolo e su erba medica e loietto.


* Fonte e Ph. Coldiretti Piemonte

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