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Matisse e il suo tempo a Palazzo Chiablese

Mostre - Musei
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La mostra apre da domani al 15 maggio 2016. All’interno, 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui contemporanei, quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet e Léger, provenienti dal Centre Pompidou di Parigi.
Si apre domani a Palazzo Chiablese a Torino, la mostra “Matisse e il suo tempo”. Rimarrà aperta al pubblico, fino al 15 maggio 2016.
 
All’interno, 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui contemporanei, quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet e Léger, provenienti dal Centre Pompidou di Parigi. Matisse “l’ansioso, il follemente ansioso”, come lo descrisse uno dei suoi amici divisionisti, ha dominato l’arte della prima metà del XX Secolo ed è stato considerato uno delle coscienze artistiche più affascinanti del Novecento. Durante la sua carriera, è stato capogruppo dei fauves (belve del 900’), osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac, Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d’accademia e precursore di un’arte che anticipa l’espressionismo astratto newyorkese.
La mostra, evidenzia le opere di Matisse, attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori. per mezzo di confronti visivi con opere di artisti suoi contemporanei, sarà possibile cogliere le sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione. Ne sono da esempio opere di Matisse quali “Icaro” (1947), “Grande interno rosso” (1948), “Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso” (1946) che, sono messe a confronto con i quadri di Picasso, come “Nudo con berretto turco” (1955), di Braque, “Toeletta davanti alla finestra” (1942), di Léger o “Il tempo libero - Omaggio a Louis David” (1948-1949).
10 sezioni, illustrano, secondo un percorso cronologico, le sale della mostra. Analizziamole:
Prima sezione: "I “Moreau” - La mostra ha inizio con gli esordi di Matisse e gli indefettibili legami d’amicizia che stringe con i condiscepoli dell’atelier di Gustave Moreau all’École des Beaux-Arts.
Seconda sezione: "Il Fauvismo" - Un soggiorno nel Midi, a Collioure, nell’estate 1905, segnò l’inizio il fauvismo sotto l’egida di Matisse. Di questo periodo l' "Autoritratto" (1900) di Matisse ed "Il sobborgo di Collioure" (1905) di Derain.
Terza sezione: Polo Nord - Polo Sud. Matisse e il Cubismo - Il pittore, si oppone alla svolta cubista di Braque nel 1908 ed alla sua amicizia con Picasso. Nel settembre 1914 Matisse, non essendo stato chiamato alle armi, parte per Collioure e vi ritrova Juan Gris. Matisse dipinge finestre, un tema ricorrente nella sua opera, e ritratti.
Quarta sezione: Gli anni di Nizza, riletture - Alla fine del 1917, Matisse si stabilisce a Nizza offrendo a se stesso un nuovo inizio. In questa regione incontra Auguste Renoir. Tramite l’École des Beaux-Arts di Nizza conosce nuove modelle, come l’italiana Lorette, rappresentata in "Lorette con tazza di caffè" (1917).
Quinta sezione: Il pittore delle odalische - Ispirato dai suoi soggiorni in Marocco, Matisse rivisita nella linea di Delacroix il tema esotico dell’odalisca con "L’ algerina" (1909). Attorno alle odalische di Matisse, si viene a formare una corrente orientalista moderna attraverso la mediazione di Roger Bezombes e lo stesso Picasso.
Sesta sezione: Il desiderio della linea. Matisse e il Surrealismo - Gli anni trenta segnano una svolta nel lavoro che concepisce. La grande decorazione murale per il dottor Barnes, "La danza", e le "Illustrazioni delle Poesie" di Mallarmé ne sono da esempio. Il pittore reinventa il proprio disegno che, diviene autonomo, stilizzato, quasi automatico, e sviluppa il nuovo approccio alla linea nella serie "Temi e variazioni" (1943).
Settima sezione: Dipingere la pittura. Gli atelier di Matisse - Gli anni Quaranta sono la stagione del ritorno alla pittura e degli “interni” di Vence. Pone al centro del proprio lavoro il motivo della finestra ("Porta-finestra a Collioure" del 1914). La raffigurazione dell’atelier costituisce un tema ricorrente presso parecchi artisti, tra cui Picasso ("Lo studio dell’ottobre" 1955), "Braque" (L'Atelier IX del 1952/1956).
Ottava sezione: Matisse, Renoir e la “Danza” di Barnes - Il genere della natura morta, diviene per il pittore un imprescindibile strumento di autoriflessione. Nelle celebri nature morte con arance, Matisse dà vita a un gioco di raffinati rimandi che si estende dalle "Mele" di Cézanne, fino alle affettuose reinterpretazioni di Picasso.
Nona sezione: Il Modernismo. La svolta degli anni Trenta - Dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, i grandi artisti figurativi, tra cui Matisse, Léger, Picasso e Dufy, mutano il proprio stile in direzione di un trattamento grafico più sciolto e schematico e di una tavolozza di colori primari.
Decima sezione: Il lascito di Matisse all’Astrattismo. L’ultimo Matisse - A partire dal 1947, Matisse inventa una nuova tecnica, il guazzo ritagliato che gli permette di ritagliare “al vivo” nel colore. È di questo periodo la serie di venti tavole colorate realizzate da Matisse con la tecnica dello stampino "Jazz" (1947) cui appartiene "Icaro". Le nuove tecniche ideate da Matisse avranno conseguenze notevoli sul lavoro degli artisti delle generazioni successive.
 
Due opere di Matisse in mostra tra cui il celebre "Autoritratto (Foto Comune di Torino)

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