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Agricoltura Coldirettinews - 08/10/2021

Agricoltura
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Tutte le news di agricoltura con la collaborazione di Coldiretti Piemonte e delle sedi provinciali della nostra Regione. 8 ottobre 2021. QUALITÀ DELL'ARIA, COLDIRETTI CUNEO: SERVONO CHIARIMENTI APPLICATIVI. AMBIENTE, COLDIRETTI CUNEO: PIÙ INVESTIMENTI PER IL MANTENIMENTO DEI FIUMI. UOVA, COLDIRETTI CUNEO: SOS PREZZI CON RINCARI MATERIE PRIME. I prezzi della materie prime alimentari a livello mondiale sono al massimo livello.

QUALITÀ DELL'ARIA, COLDIRETTI CUNEO: SERVONO CHIARIMENTI APPLICATIVI

È necessario introdurre una maggiore flessibilità e deroghe specifiche e imprescindibili

"Con la riattivazione, dal 15 settembre scorso, del cosiddetto semaforo di qualità dell'aria, serve chiarezza da parte della Regione rispetto all'applicazione delle disposizioni straordinarie che, oltretutto, come abbiamo già più volte evidenziato, rischiano di condizionare e limitare in misura significativa l'attività agricola delle nostre imprese, gravando su un settore già provato da un mercato fortemente destabilizzato". È quanto afferma Roberto Moncalvo Delegato Federale di Coldiretti Cuneo nel commentare le misure introdotte rispetto al Piano Straordinario della Qualità dell'Aria.

"Sono urgenti – continua Moncalvo– specifiche deroghe per quei Comuni, inseriti solo per questa norma tra le aree dove si applica il divieto di abbruciamenti di materiali vegetali, ma che sono considerati montani in tutti gli altri casi e dove, peraltro, insistono tipiche produzioni autunnali di rilevante importanza. Il divieto strutturale riguardante l'abbruciamento, oltre ad aver generato non poca confusione per mancanza di chiarezza rispetto alle modalità applicative, sta provocando serie difficoltà soprattutto in quelle zone dove, per le caratteristiche stesse delle produzioni e del territorio, non è possibile adottare diverse modalità di gestione dei residui di raccolta. Pur comprendendo, quindi, le necessità del Piano Straordinario, si deve trovare un equilibrio affinché le limitazioni siano distribuite in modo più equo tra i vari settori e solo in modo puntuale laddove dovesse registrarsi l'effettiva necessità, evitando di coinvolgere areali troppo estesi".

"Restando sempre aperti al dialogo ed al confronto auspichiamo – conclude Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo –che possano essere apportate dalla Regione efficaci variazioni al Piano e forniti i chiarimenti applicativi necessari, non condividendo una linea d'azione basata, esclusivamente, su misure di carattere restrittivo".


AMBIENTE, COLDIRETTI CUNEO: PIÙ INVESTIMENTI PER IL MANTENIMENTO DEI FIUMI

Positivo l’avvio da parte della Regione della pulizia degli alvei, ma servono più risorse per salvaguardare i territori

Pulizia degli alvei dei fiumi e dei torrenti in Piemonte: circa 1 milione di metri cubi di materiale è pronto per essere asportato dai corsi d'acqua.

“Finalmente sono ripartite le manutenzioni dei fiumi e dei torrenti, interventi assolutamente necessari su cui bisogna investire – afferma Roberto Moncalvo Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – ulteriormente per mettere in sicurezza il nostro Piemonte, come già avevamo fatto presente alla Regione durante la nostra manifestazione Bôgia Piemunt, organizzata nel dicembre 2019 in piazza Castello a Torino. Oltretutto, con la corretta valorizzazione del materiale recuperato, si possono ottimizzare i costi di tale operazione di pulizia. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici che si verificano sempre più spesso con eventi estremi, slittamento delle stagioni e alternanza tra siccità e gelate. Purtroppo ormai, ogni volta che piove, si deve fare i conti con un terreno reso più fragile negli anni a causa dell’abbandono delle aree interne e dei mutamenti stagionali per cui, ora più che mai, è necessario investire in manutenzione e infrastrutture, ovvero investire per il futuro”.

“Una corretta gestione delle risorse idrogeologiche – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – oltre al semplice uso irriguo, sempre più importante vista la siccità che abbiamo affrontato anche quest’anno nella Granda, apre anche una serie di opportunità che vanno dalla produzione di energia pulita, alla creazione di bacini adibiti ad attività turistiche e sportive, oltre ad essere fondamentale per prevenire alluvioni e salvaguardare i nostri territori”.


UOVA, COLDIRETTI CUNEO: SOS PREZZI CON RINCARI MATERIE PRIME

La Granda conta più di 100 aziende con una produzione di oltre 300 milioni di uova all’anno

Gli allevamenti delle galline ovaiole, che in Granda sono oltre 100 per una produzione di 300 milioni di uova all’anno, stanno risentendo delle speculazioni relative agli aumenti delle materie prime con la soia che fa registrare un più 80% ed il mais più 55%, oltre ai rincari dei materiali di imballaggio. È quanto afferma Coldiretti Piemonte nel commentare la situazione che sta attraversando il comparto da ormai 10 mesi, accusando ancora l’onda lunga della pandemia.

“A fronte dei rincari delle materie prime – fa notare Roberto Moncalvo Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – a distanza di un anno, i prezzi delle uova restano invariati, anzi addirittura inferiori al 2020. Tolto un primo momento in cui durante il primo lockdown si è avuto un incremento della richiesta di uova, successivamente, con la chiusura della ristorazione e il blocco del turismo, si è registrato un calo sia della domanda sia della preparazione di prodotti da forno, dolciumi e ricette da parte anche dell’agroindustria.

È il Nord Italia a fornirne la maggior parte delle uova presenti sul mercato ed il Piemonte è la quarta Regione per produzione con circa 100 aziende addette che con alta professionalità soddisfano il rapporto interno produzione/consumo”.

“Le uova Made in Granda – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – come quelle piemontesi, oltretutto godono di un sistema di etichettatura all’avanguardia: tramite la stampigliatura sul guscio, sono state tra i primi alimenti ad avere la tracciabilità grazie al sistema che consente di risalire, ad esempio, al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie) e allo Stato in cui sono state deposte (ed esempio: IT). Un metodo che dà ulteriore garanzia ai consumatori che cercano sempre di più la tracciabilità di ciò che acquistano e portano in tavola".


I prezzi della materie prime alimentari a livello mondiale sono al massimo livello

Analisi Coldiretti sulla base dell'indice FAO

Non solo aumenti per petrolio, gas e metalli, i prezzi delle materie prime alimentari hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da dieci anni trainati dalle quotazioni in forte aumento per oli vegetali, zucchero e cereali. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti nazionale sulla base dell'Indice Fao - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura - che ha raggiunto a settembre 2021 il valore massimo dal 2011.

Si tratta – sottolinea la Coldiretti – del risultato di un incremento medio del 32,8 per cento rispetto a settembre 2020 con l'indice Fao che ha raggiunto un valore di 130 punti. A tirare la volata sono i prezzi internazionali dei cereali cresciti del 27,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, mentre lo zucchero aumenta del 53,5% ed i grassi vegetali sono balzati addirittura del 60% rispetto all'anno scorso.

Con la pandemia da Covid – continua la Coldiretti – si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza per gli effetti dei cambiamenti climatici che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l'alimentazione delle popolazione. La paura di non poter soddisfare i bisogni primari come il cibo ha convinto la stessa Unione Europea a lanciare una consultazione pubblica per raccogliere contributi dagli operatori, ma anche dalle autorità e dai cittadini per realizzare un piano finalizzato a conquistare l'autosufficienza alimentare.

L'emergenza Covid – rileva la Coldiretti – sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime anche nel settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l'Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all'atteso piano proteine nazionale per l'alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri.

Nell'immediato – sostiene la Coldiretti – occorre però garantire la sostenibilità finanziaria delle stalle affinché i prezzi riconosciuti alla stalle per latte e carne non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime alla base dell'alimentazione degli animali. Proprio per i ritardi infrastrutturali in Italia si trasferiscono solo marginalmente gli effetti positivi delle quotazioni sui mercati internazionali che invece impattano molto più pesantemente sul lato dei costi per le imprese soprattutto impegnate nell'allevamento che stanno affrontando una grave crisi.

L'aumento delle quotazioni – sottolinea la Coldiretti – conferma che l'allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro.

«Per cogliere una opportunità unica abbiamo elaborato e proposto progetti concreti immediatamente cantierabili per l'agroalimentare che sono stati inseriti nel Pnrr per favorire una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale - afferma il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nel ricordare che - digitalizzazione delle aree rurali, recupero terreni abbandonati, foreste urbane per mitigare l'inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l'acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari dai cereali all'allevamento, dalla quarta gamma  fino all'olio di oliva sono alcuni esempi di questi piani strategici elaborati dalla Coldiretti insieme a Filiera Italia nell'ambito del Recovery plan. Bisogna ripartire dai nostri punti di forza e l'Italia è prima in Europa per qualità e sicurezza dell'alimentazione dove è possibile investire per dimezzare la dipendenza alimentare dall'estero.


* Fonte e Ph.Coldiretti Piemonte

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