27
Sab, Apr
104 New Articles
Messaggio Promozionale
 

Agricoltura Coldirettinews - 06/10/2021

Agricoltura
Typography

Tutte le news di agricoltura con la collaborazione di Coldiretti Piemonte e delle sedi provinciali della nostra Regione. 6 ottobre 2021. Maltempo: esondazioni e allagamenti, la conta dei danni per le produzioni agricole. Una boccata d'ossigeno per le imprese montane. Dopo le sollecitazioni Coldiretti la Regione Piemonte eroga, per la campagna 2021, altri 17 milioni di euro. AUTISMO: OLTRE IL DISTURBO CON L'AGRICOLTURA SOCIALE. Giornata mondiale degli animali: più di 4 su 10 ne hanno uno, non solo cani e gatti.

Campagne sott’acqua. Continua il monitoraggio, serve una nuova “politica del suolo” 

Maltempo: esondazioni e allagamenti, la conta dei danni per le produzioni agricole

Non si può gestire solo la “cultura dell’emergenza”, forti criticità per le aziende in aree golenali

Situazione in via di netto miglioramento sul fronte del maltempo con il livello del Tanaro e della Bormida scesi al di sotto il livello di guardia ma le campagne sono sott’acqua e si registrano danni ingenti alle produzioni agricole, con serre inondate e viabilità compromessa.

Da un primo monitoraggio di Coldiretti Alessandria si evidenziano situazioni di forte criticità non solo per le aziende che si trovano nelle aree golenali ma anche per molti corsi d’acqua, torrenti e rii con piene ed esondazioni nei terreni agricoli.

Passata la fase più critica resta la conta dei danni, ingenti, che si sono verificati nella zona dell’Alessandrino, dell’Ovadese, Acquese e in tutto il Novese, Val Borbera e nelle frazioni limitrofe.

Nelle zone colpite compromessi anche i raccolti di insalata, zucche, zucchine e finocchi. Stessa situazione per le coltivazioni di grano e degli altri cereali invernali (grano-orzo-triticale).

Una problematica che riporta in primo piano la necessità della messa in sicurezza dei corsi d’acqua in generale: da sempre una priorità che diventa un vero e proprio problema non risolto quando si parla di pulizia dei fiumi e dei torrenti che si ripresenta puntualmente ogni qual volta l’intensità delle precipitazioni sia superiore alla media.

“Il progressivo abbandono del territorio e il processo di urbanizzazione spesso incontrollata non accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque sono alla base dei problemi idrogeologici, ecco perché è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza del Paese. – ha affermato il Presidente della Coldiretti di Alessandria Mauro Bianco -. Una situazione aggravata proprio dai cambiamenti climatici che si manifestano con sempre maggiore frequenza. Serve una nuova “politica del suolo” più sensibile alla salvaguardia del territorio e che imponga un freno alla cementificazione selvaggia e all’abbandono delle aree più svantaggiate”.

Nelle prossime ore previste condizioni meteo in miglioramento ma i livelli dei principali corsi di acqua continuano ad essere costantemente monitorati.

“Coldiretti Alessandria è impegnata nel monitoraggio e nella verifica dei danni. La prevenzione deve essere una priorità – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Per intervenire, non bisogna aspettare la calamità naturale ma servono politiche mirate contro la cementificazione selvaggia e l’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato. La perturbazione si è abbattuta su un territorio duramente provato dalla siccità con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento aggravando il dissesto idrogeologico”.

Il livello del fiume Po si è alzato di quasi 3 metri nelle ultime 24 ore sotto la spinta della nuova ondata di maltempo che con precipitazioni intense ha colpito la Penisola. E’ quanto emerge dal monitoraggio del livello idrometrico effettuato dalla Coldiretti al Ponte della Becca sugli effetti dell’ultima perturbazione che si è estesa da nord a sud della Penisola provocando allagamenti, frane e smottamenti.

“La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa dello stato dei corsi d’acqua che si gonfiano per le piogge con straripamenti ed esondazioni”, hanno continuato Bianco e Rampazzo.

Le tempeste di autunno fanno salire il conto dei danni, in un 2021 segnato fino ad ora a +31% eventi estremi tra nubifragi, grandinate, tempeste di vento che hanno colpito le città e le campagne.

“Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.


Indennità compensativa: stanziate nuove risorse

Una boccata d'ossigeno per le imprese montane. Dopo le sollecitazioni Coldiretti la Regione Piemonte eroga, per la campagna 2021, altri 17 milioni di euro

Grazie alle sollecitazioni di Coldiretti, la Regione Piemonte ha stanziato nuove risorse relative all'Indennità compensativa 2021, affinché nessuna impresa agricola operante in montagna resti esclusa. Tutte le aziende con il loro lavoro continuano a svolgere un'insostituibile presidio di territori svantaggiati, altrimenti abbandonati, mantenendoli produttivi.

Coldiretti evidenzia che l'incremento delle risorse, deliberato dalla Giunta della Regione Piemonte, su proposta del vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso, è arrivato utilizzando i fondi provenienti dalla recente assegnazione effettuata dall'Unione Europea agli Stati membri per il Psr, Programma di sviluppo rurale 2014-20, esteso al biennio 2021-22.

Per Coldiretti si tratta di un segnale positivo, una boccata d'ossigeno, per fornire alle zone  montane del Piemonte vitalità e condizioni che permettano una continuità produttiva e gestionale delle aziende agricole che, oltre a garantire il cibo, si prendono cura del mantenimento dello spazio naturale. In tema di Indennità compensativa per Coldiretti diventa ora fondamentale che la Regione Piemonte mantenga gli impegni assunti, anche in relazione al prossimo biennio, ovvero fino all'anno 2023, così che possa essere assicurata copertura finanziaria a un'azione tra le più importanti del Programma di sviluppo rurale


AUTISMO: OLTRE IL DISTURBO CON L'AGRICOLTURA SOCIALE

Il 14 ottobre presso Coldiretti Cuneo un incontro di sensibilizzazione insieme ad esperti del Polo per l'autismo. Quando l'attività agricola è inclusione sociale e opportunità co-terapeutica

Agricoltura diventa sinonimo di inclusione sociale. Giovedì 14 ottobre dalle 17 alle 19, presso la sede di Coldiretti Cuneo, in Piazza Foro Boario 18, si svolgerà l'incontro gratuito "Scommettiamo insieme sul valore dell'autismo nelle aziende agricole", un'occasione per parlare di autismo ed esplorare le possibilità di coinvolgimento sociale nelle attività agricole.

L'iniziativa è organizzata nell'ambito  del progetto SARA (Sperimentazione di Azioni  in Rete per l'Autismo) con il contributo delle Fondazioni CRT e CRC. L'incontro vuole essere, oltre ad un'occasione di sensibilizzazione sul delicato tema del disturbo, anche un primo passo verso la realizzazione di nuovi progetti che, in ottica sociale, possano permettere alle aziende agricole di diversificare le proprie attività.

Per fare questo è però necessaria la giusta formazione iniziale di modo che il disturbo possa essere accolto sul campo con l'ausilio di competenze specifiche che, non solo facilitino la corretta riuscita delle attività richieste dal lavoro in azienda, ma che sostengano anche l'individuo con disturbo dello spettro autistico nella buona crescita e strutturazione delle proprie risorse personali.

L'incontro viene svolto con l'intervento di esperti del Polo per l'autismo, di modo da consentire alla aziende partecipanti di toccare con mano gli aspetti più delicati del disturbo e comprenderne insieme il significato e le risorse potenzialmente intrinseche.

Interverranno il Dott. Paolo Briatore, psicologo psicoterapeuta ASLCN1 e Coordinatore del Nucleo Autismo, il Dott. Pietro Piumetti (Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese), psicologo e psicoterapeuta referente del Polo Autismo. Gli interventi saranno coordinati dalla Dottoressa Monica Brignone referente dell'Agricoltura Sociale di Coldiretti Cuneo.

Partner dell'incontro sono CSAC, ASL CN1, le Cooperative sociali MOMO e Proposta 80.

Per chi fosse interessato è richiesta l'iscrizione entro il 12 ottobre, scrivendo all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattando il seguente numero 0171 447360.


Coldiretti traccia un’analisi su dati Eurispes in occasione della ricorrenza di San Francesco

Giornata mondiale degli animali: più di 4 su 10 ne hanno uno, non solo cani e gatti 

Hanno ruolo centrale in molte famiglie ma attenzione al mercato nero e import illegale dei cuccioli

Più di 4 alessandrini su 10 (40,2%) accolgono animali nelle proprie case a dimostrazione del ruolo centrale che hanno acquisto nella vita delle famiglie.

Il 20,7% di chi ha un animale lo ha ricevuto in dono, il 19,3% lo ha preso in un canile/gattile, il 17,1% lo ha raccolto dalla strada, il 13% lo ha acquistato in un allevamento, il 12,3% lo ha comprato in un negozio di animali, l’11,4% lo ha acquistato da conoscenti o privati, il 5,7% ha tenuto il cucciolo di un animale che possedeva già e lo 0,5% lo ha acquistato attraverso la Rete.

Al primo posto il cane (43,6%) seguito dal gatto (35,1%) anche se non mancano conigli, tartarughe, uccelli, pesci e animali esotici, secondo l’Eurispes.

E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti divulgata in occasione della giornata mondiale degli animali che coincide con la festa di San Francesco d'Assisi, il Santo patrono degli animali.

“Una presenza che è sempre stata in aumento negli ultimi anni nonostante i momenti difficili della pandemia Covid quando durante il lockdown hanno rappresentato un sostegno per combattere la situazioni di stress, disagio e solitudine. La giornata degli animali è dedicata anche alla grande fattoria italiana dalla quale però nell’ultimo decennio sono scomparsi 2 milioni tra mucche, maiali, pecore e capre soprattutto dalla montagna e dalle aree interne più difficili dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori, spesso a causa dei bassi prezzi e per la concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

A rischio anche la straordinaria biodiversità delle stalle italiane dove sono minacciate di estinzione ben 130 razze allevate tra le quali ben 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di polli e tacchini e 7 di asini.

C’è però il lato oscuro del mercato nero con i cuccioli importati illegalmente dall’estero che, venduti a prezzi che oscillano tra i 60 ed i 1.200 euro, hanno di solito appena poche settimane di vita, non hanno neppure finito il periodo di svezzamento e ovviamente non sono registrati con il microchip d’identificazione richiesto dalla legge. Un business criminale che coinvolge oltre 400mila cuccioli per un giro d’affari da 300 milioni di euro all’anno.

“Quello di cani e gatti illegali è un commercio che talvolta si realizza anche con la complicità di alcuni allevatori e negozianti italiani che “riciclano” nel mercato legale animali di provenienza illegale. Il traffico di animali da compagnia costituisce un danno per tutte le parti coinvolte, ad eccezione di chi lo gestisce. Ad esserne colpiti sono, oltre che gli allevatori ed i rivenditori onesti, in primo luogo gli animali stessi, vittime quasi sempre di maltrattamenti ed abusi”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo.

E se un cucciolo di razza offerto dal mercato illegale arriva a costare anche solo un ventesimo di quanto si spende nella filiera legale dell’allevamento, si tratta tuttavia solo di un “risparmio apparente” visto che l’acquisto di cuccioli di razza attraverso circuiti non legali si traduce assai spesso in una spesa maggiore a lungo termine in cure mediche oppure addirittura nella morte dell’animale malato.


* Fonte e Ph.Coldiretti Piemonte

Messaggio Promozionale