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Borgo S. Dalmazzo: furto di corrente

Cronaca
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Denunciato dai Carabinieri l’autore del reato che ora rischia sino a 5 anni di reclusione.
 Ammonterebbe a quasi 8mila euro il furto di energia elettrica contestato ad una persona di 60 anni, abitante in Valle Stura il quale, dopo aver affittato i locali di cui è proprietario adibiti a trattoria sottostante la propria abitazione, aveva allacciato abusivamente al contatore del proprio affittuario la rete elettrica di casa sua. Lo hanno scoperto i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Dalmazzo che in seguito lo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Cuneo per il reato di furto aggravato e continuato di energia elettrica.
 
La vittima si era accorto che, ogni volta che “saltava” la luce nel proprio locale, anche il piano superiore, ove risiede il proprietario “furbetto”, restava al buio. Da qui il sospetto, divenuto presto realtà, che l’eccessivo consumo di corrente elettrica non fosse originato dalla trattoria ma dal proprietario che abita al piano di sopra. Sul posto interveniva un tecnico specializzato della società di servizio che eroga l’energia elettrica che, constatava l’avvenuta modifica fraudolenta del contatore in favore del proprietario della trattoria. Oltre al risarcimento del danno in sede civile, l’indagato dovrà affrontare un processo in quanto il furto di energia elettrica, è perseguibile penalmente, in base agli articoli 624 e 625 del Codice Penale in quanto trattasi di delitto contro il patrimonio. L’articolo 624 comma 2 recita che, “Chiunque s’impossessi della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da euro 154 a euro 516”. Non solo: “Si considera cosa mobile anche l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico”. Così, se l’appropriazione del mezzo è fraudolenta come in questo caso, scatta anche l’aggravante e la pena diventa ancora più pesante con la reclusione da 1 a 5 anni e la multa da 103 euro a 1.032 euro.
 
Foto Carabinieri Comanoi Provinciale di Cuneo

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