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Cereali: prezzi del grano in caduta libera

Agricoltura
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Quotazioni così basse mettono a rischio la tenuta delle imprese sul territorio. Cereali: nel vivo della trebbiatura prezzi del grano in caduta libera. Allarme speculazione. Dieci chili di grano per 2 caffè, insostenibile! Strada vincente sono i progetti di filiera.

Le quotazioni di grano tenero sono crollate oltre il 30% negli ultimi mesi, su valori che sono scesi ad appena 24 centesimi al chilo e che non coprono i costi di produzione, già altamente compromessi dagli aumenti evidenziati nell’annata agraria 2022.


Esasperati da prezzi più bassi di 30 anni fa, Coldiretti Alessandria chiede azioni concrete a difesa del patrimonio cerealicolo italiano.

Oggi, gli agricoltori devono vendere 5 chili di grano tenero per permettersi un caffè ma ne servono ben 30 chili per acquistare una pagnotta di pane da un chilo, con un ricarico del 1450%.

Quali potrebbero essere le opportunità per riportare a quotazioni accettabili un comparto produttivo che rappresenta per la provincia di Alessandria un valore aggiunto riconosciuto a livello nazionale?

Le previsioni dell’annata cerealicola 2023 sul territorio alessandrino a livello qualitativo e quantitativo, sono buone. La disponibilità del cereale è abbondante i parametri relativi al peso specifico sono buoni e non si riscontrano problemi di aflatossine.

Al momento non è possibile stabilire quali potranno essere i risvolti tecnici ed economici del prodotto in quanto legati all’estrema volatilità dei prezzi e, soprattutto, al rapporto domanda/offerta a livello nazionale e di import dai paesi extracomunitari forti produttori nel comparto cerealicolo.


«Nel vivo della trebbiatura, iniziata proprio in questi giorni anche sul territorio alessandrino, vanno continuamente monitorati i prezzi al fine di evidenziare eventuali speculazioni. Quotazioni così basse, infatti, rischiano di fare strage delle centinaia di migliaia di aziende agricole impegnate nella coltivazione più estesa sul territorio nazionale, Alessandria in particolare per quanto riguarda il grano tenero, giudicata uno dei granai d’Italia, con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione. Anche in considerazione del fatto che parecchie aziende agricole stanno consegnando il cereale senza una reale garanzia di prezzo. Siamo di fronte ad una situazione insostenibile, provocata dall’aumento delle importazioni soprattutto da Paesi extracomunitari mentre i raccolti nazionali vengono lasciati nei magazzini per effetto di manovre speculative che provocano la desertificazione di milioni di ettari di terreno, e mettono a rischio il futuro della filiera dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy nel mondo, come la pasta e il pane», ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.


«La strada vincente, in questo senso, sono i progetti di filiera e, specificamente sul grano, insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, abbiamo lanciato il progetto di filiera Gran Piemonte, tramite il quale sono già stati seminati oltre 7 mila ettari di prodotto sostenibile, ed è volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Al fine di implementare la progettualità per essere sempre più autosufficienti, vogliamo ricordare all’agroindustria virtuosa la nostra disponibilità ad incrementare i quantitativi prodotti per poter anche garantire prezzi equi alle imprese, che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali, tutelando sempre la biodiversità dei nostri territori. Una risposta in tal senso è attesa, da tempo, dalle industrie piemontesi che, invece, continuano ad approvvigionarsi da altri territori e Paesi».


Foto Regione Piemonte

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