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Agricoltura/Coldiretti news 11 agosto 2022

Agricoltura
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Tutte le news di agricoltura con la collaborazione di Coldiretti Piemonte e delle sedi provinciali della nostra Regione. 11 agosto 2022. Prezzi: stangata a tavola da 564 euro a famiglia per balzo inflazione a luglio. Biologico: un nuovo piano d’azione per valorizzare le produzioni Made in Italy. FERRAGOSTO, COLDIRETTI CUNEO: GLI ITALIANI SCELGONO GLI AGRITURISMI​. Mele: al via la raccolta, dal Monferrato alla Val Borbera preservando le antiche varietà.

Importante apertura Governo a proposta Coldiretti su defiscalizzazione costo del lavoro

Prezzi: stangata a tavola da 564 euro a famiglia per balzo inflazione a luglio

Aumento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2021, il dato più alto dal settembre 1984

Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità.

E’ quanto stima Coldiretti Alessandria in occasione della diffusione dei nuovi dati Istat sull’inflazione a luglio, che evidenziano un aumento del 10% per i beni alimentari e le bevande analcoliche che trainano i rincari nel carrello della spesa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, registrando un balzo che non si osservava da settembre 1984.

I prezzi della frutta fresca o refrigerata aumentano su base annua del +8,8% mentre quelli dei vegetali freschi o refrigerati del +12,2% anche a causa dell'andamento climatico anomalo che ha favorito le speculazioni.

La categoria per la quale si spende complessivamente di più è però pane, pasta e riso, con un esborso aggiuntivo di quasi 115 euro, e precede sul podio carne e salumi che costeranno 98 euro in più rispetto al 2021 e le verdure (+81 euro). Seguono latte, formaggi e uova con +71 euro e il pesce con +49 euro, davanti a frutta e oli, burro e grassi.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano, infatti, aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

“A spingere i rincari è però anche l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero è il fatto che nel 2022 le importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero, dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali, sono cresciute in valore di quasi un terzo, aprendo la strada anche al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

“In questo contesto è importante l’apertura del Governo alla nostra proposta sulla defiscalizzazione del costo del lavoro. Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni e, nell’immediato, bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e poter programmare il futuro”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.


Trainato da fiducia consumatori, 1 alessandrino su 5 consuma regolarmente prodotti bio

Biologico: un nuovo piano d’azione per valorizzare le produzioni Made in Italy 

Ancora in attesa della piena applicazione della Legge 23 approvata quest’anno in Parlamento

Coldiretti è pronta a rilanciare l’agricoltura biologica e biodinamica e a svolgere un ruolo incisivo per valorizzare le produzioni, creare un mercato, ma soprattutto diffondere la cultura delle produzioni biologiche Made in Italy.

Diversi i problemi da affrontare. Il primo è la questione del biodinamico che è fortemente correlato con il biologico in particolare per quanto riguarda la cura del suolo. Un’altra questione importante è la perdita di redditualità delle imprese che è dovuta al fatto che manca l’indicazione della distintività. Bisogna lavorare per sostenere il legame con i territori e la stagionalità delle produzioni.

Altro tema è la grande distribuzione che preferisce acquistare prodotti bio esteri. E, infine, le mense scolastiche. E’ vero che i bandi garantiscono una corsia preferenziale ai prodotti biologici, ma poi si scopre che il 90% arriva dall’estero.

“Serve un nuovo racconto che parta dall’origine del prodotto bio, dai territori, veicolato anche grazie alle vendite dirette e quindi dalla rete dei mercati di Campagna Amica. Ma è necessario anche un salto di qualità sui redditi creando un mercato e soprattutto una cultura del bio fornendo informazioni sui prodotti dove l’etichetta è lo spartiacque per informare correttamente il consumatore che deve avere certezza di quello che acquista. Solo in questo modo si può portare valore aggiunto al bio italiano. La sfida è diffondere la cultura del biologico anche presso le istituzioni e, come per le produzioni agricole tradizionali, una scelta obbligata è investire nell’Agricoltura 4.0”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

A livello nazionale ci sono oltre 86mila imprese agroalimentare bio, in Piemonte sono oltre 50 mila gli ettari coltivati con metodo biologico per 3 mila operatori certificati tra produttori, trasformatori, preparatori ed importatori.

Oltre 300 i produttori bio della provincia di Alessandria, per consumi cresciuti a livello territoriale con un +12% delle vendite al dettaglio grazie ad un’impennata della domanda ininterrotta da oltre un decennio.

Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 alessandrino su 5 che consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato bio, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici.

"Dobbiamo ridare centralità all'agricoltura anche nella filiera del biologico perché il biologico rappresenta uno straordinario strumento per lo sviluppo delle nostre campagne e consente di avvicinare sempre di più i consumatori al mondo agricolo – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Il biologico si inserisce a pieno titolo nel modello dell’agroalimentare made in Italy sostenuto da Coldiretti, già fortemente caratterizzato per l’attenzione alla qualità, alla salute dei consumatori e alla tutela dell’ambiente. Temi e obiettivi che, proprio nel biologico, trovano la loro piena definizione”.

Per Coldiretti è chiara la necessità di costruire filiere biologiche interamente italiane e di riuscire a comunicare, anche nelle etichette del prodotto biologico, l’origine made in Italy della materia prima agricola, come peraltro previsto nella Legge 23 sull’agricoltura biologica, approvata quest’anno in Parlamento e della quale si è in attesa della piena applicazione.


FERRAGOSTO, COLDIRETTI CUNEO: GLI ITALIANI SCELGONO GLI AGRITURISMI​

La riscoperta di borghi e attività outdoor vincono nella Granda. Tutto esaurito in montagna da San Lorenzo fino alla seconda metà di agosto

Oltre 7 italiani su 10 (il 72%) durante quest'estate andranno in agriturismo per trascorrere le proprie vacanze o anche semplicemente per una gita in giornata o per sedersi al tavolo e guastare specialità locali del territorio a chilometri zero. Lo rileva l'indagine Coldiretti-Noto Sondaggi in cui si evidenzia che spesso l'agriturismo viene scelto in abbinamento alla vacanza al mare o in montagna. In testa alle motivazioni che spingono gli italiani in agriturismo c'è la voglia di contatto con la natura, mentre al secondo posto c'è l'enogastronomia con la possibilità di gustare ricette trasmesse da generazioni nelle campagne a base dei prodotti genuini del territorio.

"A trainare le vacanze sostenibili – sottolinea Giuseppe Buttieri Presidente di Terranostra Cuneo – sono principalmente i nostri agriturismi, luoghi ideali sia per soggiorni più lunghi sia per qualche giorno di relax, magari alla ricerca del fresco, come quelli situati nelle zone più di montagna. Le nostre strutture si sono attrezzate al meglio con l'offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica. Gli agriturismi cuneesi offrono, quindi, servizi innovativi adatti a diversi ospiti, dagli sportivi ai curiosi, dagli ambientalisti a chi vuole scoprire la storia dei luoghi fino a quelli che cercano la vacanza culinaria".

"Le percentuali di vendita/prenotazione on-line dell'offerta ricettiva in Granda – evidenzia Enrico Nada Presidente di Coldiretti Cuneo – sono in crescita segno che si sta tornando ai numeri pre Covid e dimostrazione dell'appeal che la nostra Provincia ha nei confronti anche dei turisti  italiani e stranieri.

Dalle montagne alle pianura, dalla Langa ai caratteristici borghi, ogni territorio ha le sue peculiarità e vocazioni turistiche e i nostri agriturismi hanno un'offerta variegata per ogni tipo di vacanza dalle escursioni o attività in e outdoor. Le particolari condizioni climatiche di quest'anno hanno stimolato il turismo in montagna che registra fin dopo ferragosto il tutto esaurito".

"L'agriturismo cuneese oltre ad un territorio variegato in grado di soddisfare ogni turista – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – è sinonimo di cibo genuino e buona alimentazione, grazie a prodotti coltivati direttamente in azienda e ricette basate sulle tipicità stagionali. Invitiamo i consumatori a visitare le nostre strutture in cui saranno i Cuochi contadini di Terranostra Campagna Amica ad accoglierli ed ad offrire il meglio dell'ospitalità rurale. Il consiglio è di rivolgersi a siti come www.campagnamica.it che permette di scegliere le strutture dove poter soggiornare nei nostri territori"".


In tutta Italia è iniziata la vendemmia delle mele con un +5%, trend stabile in provincia

Mele: al via la raccolta, dal Monferrato alla Val Borbera preservando le antiche varietà 

Patrimonio di biodiversità, tipologie che rappresentano identità ambientali e culturali

Con il caldo al via la raccolta delle mele in Italia con una produzione che, in controtendenza all’andamento generale, è stimata in aumento del 5% rispetto allo scorso anno, per un totale che supera i 2,1 milioni di tonnellate nel 2022 per quello che è il frutto nazionale più consumato nel nostro Paese.

E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Prognosfruit in occasione dell’inizio della raccolta che segna in Piemonte un +20% con 225.000 tonnellate di prodotto.

Prime stime anche in provincia di Alessandria con una produzione che dovrebbe attestarsi sulle percentuali dello scorso anno: 21.600 quintali su 125 ettari, con 1.200 quintali di prodotto destinato alla trasformazione.

Si tratta per lo più di varietà antiche coltivate in Monferrato esempi importanti di tutela della biodiversità come il Pom Marcon, Renetta ruggine, Ciucarina bianca,  Limonina, Ciucarin-a Rusa, Carlo Rosso, Grigio Piemonte, Calvin, Gambafina, Piatlin o Ruscai.

“Con le continue ondate di caldo di questa estate rovente e temperature sempre alte anche di notte i frutti rischiano scottature e in più faticano a prendere il classico colore rosso brillante di alcune varietà, soprattutto sugli alberi molto esposti al sole, facendo perdere una delle caratteristiche di scelta per l’acquisto da parte dei consumatori. La siccità e il caldo hanno poi in parte ridotto le dimensioni delle mele rispetto agli anni passati, ma la qualità è invece cresciuta, con frutti più dolci e succosi”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

In Val Borbera invece, nei comuni di Albera Ligure, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Grondona, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure e Rocchetta Ligure è la mela Carla a farla da padrona: ne sono caratteristiche la pezzatura media piccola, la buccia giallo verde con sovracolore rosso aranciato, la polpa bianca e il sapore dolce.

“Salvaguardare le varietà antiche, e non mi riferisco ovviamente solo alle mele, è fondamentale per non impoverire la scelta a tavola con la rinuncia a determinati sapori e prodotti, per impedire che sparisca un patrimonio importante di biodiversità e quindi parte dell’identità ambientale e culturale del nostro territorio, una vera e propria tradizione che si tramanda di generazione in generazione”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

L’Italia si classifica così al secondo posto tra i paesi produttori dell’Unione Europea dove la produzione è stimata in 12,2 milioni di tonnellate in calo dell’1% rispetto allo scorso anno, con in testa la Polonia con poco meno di 4,5 milioni di tonnellate in crescita del 5%, mentre al terzo posto dietro all’Italia si piazza la Francia con circa 1,5 milioni tonnellate (+6%).

Le riconosciute proprietà salutistiche della mela ne fanno un alimento prezioso alleato della salute, sinonimo benessere. Il famoso detto popolare “una mela al giorno leva il medico di torno” ha un fondamento di verità: diversi studi dimostrano che può essere considerata a pieno titolo un farmaco naturale.

Un patrimonio che va tutelato anche dalla minaccia degli ”insetti alieni”, come la cimice asiatica o la Popillia japonica, insetti che non hanno nemici naturali nel nostro Paese, i cui attacchi sono favoriti dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei.

Il 2022 è un anno molto pesante segnato da drammatico aumento dei costi, con punte del +250% legato alle tensioni internazionali con la guerra in Ucraina. Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con aumenti delle spese che vanno dal +110% per il gasolio fino al +250% dei concimi, ai quali aggiungere imballaggi, etichette e logistica.

Per chi non ha la possibilità di acquistare le mele direttamente dal produttore in azienda o nei mercati di Campagna Amica, attenzione sempre alle etichette che devono obbligatoriamente riportare per legge l’origine, ossia il luogo di coltivazione, e la varietà delle mele.


* Fonte e foto Coldiretti Piemonte

 

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