27
Sab, Apr
102 New Articles
Messaggio Promozionale
 

Agricoltura Coldirettinews - 02/03/2022

Agricoltura
Typography
Tutte le news di agricoltura con la collaborazione di Coldiretti Piemonte e delle sedi provinciali della nostra Regione. 2 marzo 2022. Grano Ucraina: Incentivare percorsi di filiera territoriali per far fronte a questa emergenza. Inflazione: balzo del 4,9% per alimentari, guerra Ucraina arriva in carrello della spesa. Carnevale: crisi Ucraina, guerra arriva a tavola con +20% per frittelle e bugie.

UCRAINA: LA GUERRA BLOCCA 1/3 DEL GRANO MONDIALE 

Incentivare percorsi di filiera territoriali per far fronte a questa emergenza

La sospensione, a causa della guerra, delle spedizioni commerciali dai porti sul mar Nero dell'Ucraina, che insieme alla Russia rappresenta quasi 1/3 del commercio mondiale di grano, fa volare i prezzi del grano e degli altri prodotti agricoli come il mais per l'allevamento animale (19%) e ben l'80% delle esportazioni di olio di girasole. 

E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sugli effetti economici della guerra che hanno determinato un balzo delle quotazioni mondiali al Chicago Board of trade, punto di riferimento per le materie prime agricole. 

Un'emergenza mondiale che riguarda direttamente l'Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l'alimentazione del bestiame, secondo l'analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che l'Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 20% ma garantisce anche il 5% dell'import nazionale di grano. L'aumento di mais e soia sta mettendo in ginocchio gli allevatori italiani che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l'alimentazione del bestiame (+40%) e dell'energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili. 

"La guerra sta innescando un nuovo cortocircuito sul settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l'Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori e ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities - commenta Marco Reggio presidente Coldiretti Asti. 

"In Italia, nell'ultimo decennio è scomparso un campo di grano su cinque, - afferma il direttore di Coldiretti Asti Diego Furia - con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati perché molte industrie, per miopia, hanno preferito continuare ad acquistare per anni, in modo speculativo, sul mercato mondiale anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale attraverso i contratti di filiera sostenuti dalla Coldiretti". 

"Proprio per contrastare questo scenario, in Piemonte abbiamo creato il progetto di filiera, Grano Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, - sottolinea il direttore Furia - tramite il quale sono già stati seminati in Piemonte oltre 6 mila ettari, di cui oltre 650 nella sola provincia di Asti, per valorizzare proprio l'oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti. Nell'immediato occorre quindi garantire la sostenibilità finanziaria delle stalle affinché i prezzi riconosciuti agli allevatori non scendano sotto i costi di produzioni come previsto dalla nuova normativa sulle pratiche sleali".


SOS clima, situazione critica. Non piove da sei mesi, è uno degli inverni più secchi

Siccità: senza pioggia e neve necessaria una progettualità per stoccaggio acqua

Preoccupazione per coltivazioni seminate in autunno che iniziano la fase di accrescimento

È il terzo inverno meno piovoso dal 1965: manca il 64% della neve. Non piove da sei mesi e il problema si sente, soprattutto, da dicembre ed è peggiorato a gennaio e febbraio: l'inverno tutt'ora in corso è il terzo più secco degli ultimi 65 anni, secondo i dati di Arpa. 

A livello nazionale, la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allarme lanciato dagli scienziati del clima (IPCC) dell’Onu che indicano quattro categorie di rischi chiave dalle ondate di calore ai pericoli per la produzione agricola, dalla scarsità di risorse idriche alla maggiore frequenza e intensità di inondazioni.

“Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità ma a preoccupare, è anche lo sviluppo dei prati destinati all'alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall'altra parte, nelle prossime settimane partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

In Piemonte si possono stimare danni tra i 30 e i 40 milioni di euro per i cereali e di circa 10 milioni per le foraggere.

A preoccupare è anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino, soprattutto nel nord Italia tra Piemonte e Lombardia, si registra un -57.6%.

La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.

Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto, insieme ad Anbi, un progetto concreto immediatamente cantierabile nel PNRR.

“Un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali”.

L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.


Per ogni euro speso in prodotti alimentari trasformati agli agricoltori appena 6 centesimi

Inflazione: balzo del 4,9% per alimentari, guerra Ucraina arriva in carrello della spesa

Un chilo di grano viene pagato a chi coltiva 31 centesimi, un chilo di pane costa dai 3 ai 4 euro

La guerra in Ucraina arriva nel carrello della spesa con il rincaro dei beni energetici che si trasferisce sulla filiera agroalimentare e colpisce agricoltori che sono costretti ad affrontare rincari nei costi di produzione e consumatori con il rischio della perdita del lavoro, della stabilità economica ma anche delle forniture alimentari con l’inflazione che spinge i prezzi al consumo e aumenta povertà e fame in Italia e nel mondo.

E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull’inflazione a febbraio che evidenziano un balzo del 45,9 % per l’energia e del 4,9 % per gli alimentari.

“Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce, infatti, a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Infatti, è bene ricordare che un chilo di grano nonostante gli aumenti viene pagato agli agricoltori 31 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto a consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 4 euro a seconda delle città.

“L’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane resta, dunque, marginale pari a circa il 10% e il problema vero è il costo dell’energia che è esploso ed ha colpito tutte le attività produttive, dal gasolio per il trattore necessario alle semine al riscaldamento delle serre fino al prezzo dei concimi per garantire fertilità ed aumentare la produzione che è balzato del 170%. Il paradosso è, ad esempio, che si paga più la bottiglia che il pomodoro in essa contenuto”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette, infatti, sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. 

Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità.

Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.


Con Campagna Amica i consigli dei cuochi contadini per ritorno del fai da te in cucina

Carnevale: crisi Ucraina, guerra arriva a tavola con +20% per frittelle e bugie

Salgono i costi delle materie prime componenti base dei dolci, dal burro allo zucchero

La guerra arriva direttamente sulle tavole del Carnevale con aumenti fino al 20% dei prezzi di frittelle e bugie in forni e pasticcerie per effetto dei rincari record delle materie prime e dell’energia che spingono molte famiglie al più economico fai da te recuperando le ricette della tradizione.

E’ quanto stima Coldiretti in occasione dell’ultimo fine settimana prima del martedì grasso del Carnevale 2022 durante il quale i dolci della tradizione contadina e le antiche ricette sono stati protagonisti al Mercato Coperto di Campagna Amica ad Alessandria con l’iniziativa “Cibo in maschera”: degustazioni, esposizioni e cooking show per aiutare il ritorno alla preparazione casalinga degli alessandrini.

“Le quotazioni del grano si sono attestate sul valore di 8,59 dollari per bushel, dopo aver raggiunto il massimo da oltre 13 anni, alla chiusura settimanale del mercato future di Chicago che rappresenta il punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole ma prezzi elevati si segnalano anche per tutte le componenti base dei dolci di carnevale, dal burro allo zucchero e soprattutto – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - per i costi energetici di cottura. Un problema per un Paese come l'Italia che è costretta ad importare il 64% del grano ma anche zucchero e  grassi di cui ha bisogno perché non ha voluto investire sulla propria agricoltura”.

Con i prezzi che oscillano tra i 20 ai 40 euro al chilo per l’acquisto al forno o in pasticceria non manca dunque chi si dedica alla preparazione casalinga per risparmiare ma anche per il piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici.

“La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Partendo da ricette che utilizzano ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova è possibile fare una ottima figura spendendo meno di dieci euro al chilo con la scelta della migliore qualità e compresi i consumi energetici per la cottura. I dolci casalinghi sono i preferiti dai bambini che stanno riscoprendo l’orgoglio di condividere l’abilità in cucina delle proprie nonne e mamme”.

Il fatto che una porzione di 50 grammi di frappe contenga 235 chilocalorie significa che un consumo moderato non ha effetti drammatici sulla dieta e sulla salute anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i più piccoli può avere effetti negativi sull’umore.

Il Carnevale prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. I banchetti carnevaleschi sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.


* Fonte e foto Coldiretti Piemonte

 

Messaggio Promozionale