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Agricoltura Coldirettinews - 07/01/2022

Agricoltura
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Tutte le news di agricoltura con la collaborazione di Coldiretti Piemonte e delle sedi provinciali della nostra Regione. 7 gennaio 2022. Fauna selvatica: situazione ormai al collasso serve urgente un tavolo di lavoro costruttivo. I RINCARI DELLE BOLLETTE PESANO SU IMPRESE E CITTADINI. Birra: con pandemia settore in crisi, grazie a taglio accise si sostiene sviluppo della filiera. RITORNO IN ZONA GIALLA, EFFETTI SULLA FILIERA AGROALIMENTARE. Bollette: il rincaro pesa su cittadini e imprese in crisi per l’emergenza Covid.

Sino ad oggi fallimentari le azioni della Regione Piemonte per il contenimento

Fauna selvatica: situazione ormai al collasso serve urgente un tavolo di lavoro costruttivo

La formula finanziata per la sterilizzazione è inapplicabile, ne serve una più realistica

“L’azione della Regione è stata fino ad ora fallimentare per quanto riguarda il contenimento della fauna selvatica. Nonostante Coldiretti Piemonte avesse inviato nei tempi, lo scorso 13 settembre, le specifiche e puntuali osservazioni alla proposta regionale riguardante le Linee guida per la gestione venatoria e l’attività di contenimento del cinghiale, non è stato inviato alcun segnale di apertura ad un confronto per dare il via concretamente ad una nuova stagione con misure utili a sanare una situazione che è sempre più vicina al collasso”.

E’ quanto evidenzia il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco a seguito dell’invio da parte di Coldiretti Piemonte di un nuovo documento in Regione contenente alcuni specifici punti su cui occorre porre l’attenzione con priorità. 

“Già nello scorso 8 luglio, in occasione della manifestazione organizzata in piazza Castello, a Torino, erano state presentate chiare e precise proposte finalizzate a garantire la continuità dell’attività produttiva e riteniamo che le stesse siano tutt’ora attuali ed attuabili per far fronte ad una situazione ormai insostenibile. Dalla Regione, però, le risposte non sono mai arrivate per cui auspichiamo che adesso voglia finalmente mettere mano a questa partita e si possa, così, aprire veramente un confronto costruttivo”, ha continuato il Presidente Bianco.

A livello nazionale, nella Legge di Bilancio 2022, è stata approvata una dotazione di 500 mila euro per l’introduzione, in Italia, del vaccino immuno contraccettivo GonaCon.

“Sperimentare la sterilizzazione è stato anche un argomento da noi affrontato da tempo, ma abbiamo sempre parlato e proposto una forma che potesse agire tramite esche, come stanno sperimentando in altre nazioni. E’ evidente che la formula finanziata sia inapplicabile perché in tal modo il cinghiale dovrebbe essere catturato, vaccinato e poi nuovamente liberato, invece che giustamente abbattuto. Un’occasione persa per introdurre, invece, lo studio di una sterilizzazione più utile e realistica”, ha concluso Bianco.


I RINCARI DELLE BOLLETTE PESANO SU IMPRESE E CITTADINI

Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare per salvare aziende agricole

L’aumento delle tariffe energetiche pesa sui conti delle famiglie, ma anche sui costi delle imprese e rende più onerosa la produzione e la commercializzazione in una situazione fortemente condizionata dall’emergenza Covid.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare gli aumenti di luce e gas che sono scattati all’inizio del 2022 secondo quanto stabilito dall’Autorità di regolazione Energia Reti e Ambiente (Arera) con un aggravio per l’elettricità del 55% e per il gas del 41,8%.

“L’aumento della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – spiega Marco Reggio presidente Coldiretti Asti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’inverno”.

“Il costo dell’energia si riflette, infatti, in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione - sottolinea Diego Furia direttore Coldiretti Asti - Per le operazioni colturali gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi. L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre, ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne”.

“Il rincaro dell’energia si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, senza dimenticare che la zootecnica deve affrontare, già da tempo, i rincari nei mangimi. Serve – concludono Reggio e Furia - responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”.


Si punta a forme distributive come i “brewpub” o i mercati di Campagna Amica

Birra: con pandemia settore in crisi, grazie a taglio accise si sostiene sviluppo della filiera

Importante per sostenere la produzione 100% Made in Italy e i piccoli birrifici artigianali

“Con il taglio delle accise si sostiene la ripresa del comparto italiano della birra, mettendo in sicurezza lo sviluppo della filiera e l’aumento di produzione di materia prima in Italia”.

E’ quanto afferma Mauro Bianco, Presidente Coldiretti Alessandria nel commentare positivamente l’approvazione nei giorni scorsi al Senato dell'emendamento alla Legge di Bilancio per il sostegno al comparto brassicolo nazionale.

L’emendamento approvato rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento di una filiera della birra 100% Made in Italy. Con un consumo di circa 31,5 litri pro capite e una produzione nazionale di 15,9 milioni di ettolitri il settore della birra in Italia, è composto da grandi, medi e piccoli operatori dal campo alla tavola, dalle materie prime (malto, orzo, luppolo) al settore alberghiero e della ristorazione fino alla distribuzione.

La norma prevede che per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10mila ettolitri lo sconto sulle accise salga sino al 50 per cento; per chi produce sino a 30mila ettolitri sarà pari al 30 per cento mentre, per le imprese sino a 60mila ettolitri lo sconto arriva al 20 per cento. Si prevede inoltre una graduale riduzione d'accisa, sino a scendere a 2,90 euro per ettolitro e per grado Plato nel 2023.

Nonostante il crollo annuo di oltre il 15% (con picchi negativi anche del 30%) nel 2020 rispetto allo stesso periodo pre pandemia Covid, il comparto è riuscito a generare un valore globale di oltre 8,1 miliardi di euro che ha contribuito alla ripresa del sistema economico italiano. 

“Prima della pandemia il settore stava vivendo una vera e propria “primavera della birra” con la nascita e lo sviluppo realtà artigianali e industriali, la proposta di nuovi prodotti e un crescente utilizzo di materie prime agricole 100% Made in Italy – ha aggiunto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.  Un trend positivo che deve poter riprendere grazie anche agli stimoli della riduzione delle accise con un ruolo fondamentale sugli investimenti per una filiera che, fra occupati diretti e indotto, offre lavoro a oltre 140mila persone”.

A spingere la ripresa è soprattutto la birra artigianale che conta circa 550.000.000 di litri prodotti ogni anno; di cui circa un terzo arriva da aziende agricole che trasformano direttamente i prodotti agricoli per fare birra.

In provincia di Alessandria (*) nel 2021 coltivazione di orzo in flessione rispetto al 2020 dove si è passati dai 5.046 ai 3.397 ettari per una produzione pari a 186.410 quintali (277.530 nel 2020); da registrare anche un segno meno anche per quanto riguarda il luppolo dove, nel territorio del Nord Ovest, si è passati dai 18 ettari del 2020 ai 13 ettari nel 2021 per una produzione totale di 171 quintali (erano 255 nel 2020). 

“Il consumo è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole con specialità altamente distintive e varietà particolari, si stanno peraltro creando anche nuove figure professionali come il “sommelier delle birra” che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre ed è capace di interpretarne, tramite tecniche di osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali a tavola” - ha concluso il Presidente Mauro Bianco - . I giovani sono fra i più attivi nel settore con innovazioni che vanno dalla certificazione dell’origine a chilometro zero al legame con le aziende agricole ma con produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Per sostenere la produzione tricolore di birra è stato promosso dalla Coldiretti il Consorzio Birra Italiana che garantisce l’origine delle materie prime, dal luppolo all’orzo e la lavorazione artigianale creando un rapporto più solido tra i produttori di birra ed i coltivatori di orzo, luppolo e altre materie prime complementari”.

(*) elaborazione Coldiretti Alessandria su dati Istat anno 2020 e anno 2021


RITORNO IN ZONA GIALLA, EFFETTI SULLA FILIERA AGROALIMENTARE

L’Agriturismo resta luogo ideale per difendersi dai contagi fuori dalle mura domestiche

Il Piemonte torna in zona gialla e, in generale, per l’avanzare dei contagi quasi due italiani su tre (63%), per un totale di 37 milioni di persone, si trovano nuovamente in zona gialla. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in riferimento agli effetti del cambio di colore per diverse regioni italiane. 

Sono gli effetti del brusco balzo dei contagi determinato dall’avanzare della variante Omicron che sta mettendo sotto pressione le strutture sanitarie ed alimentando preoccupazioni tra i cittadini. 

Stanno profondamente cambiando i comportamenti di consumo degli italiani: ben l’83% ha scelto di trascorrere il capodanno in casa e si sono moltiplicate le disdette per le vacanze e i cenoni in ristoranti e agriturismi, secondo Coldiretti che evidenzia peraltro il forte ricorso alle consegne alimentari a domicilio che fanno segnare nel 2021 il record di fatturato a 1,5 miliardi.

“Le difficoltà si fanno sentire – sottolinea Marco Reggio presidente Coldiretti Asti – a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini soprattutto nelle località turistiche per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla carne, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”. 

“L’agriturismo, - sostiene Diego Furia direttore Coldiretti Asti - spesso situato in zone isolate della montagna o della campagna e in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola, con ampi spazi all’aperto, resta il luogo dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Certo, il risultato è che sono mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione per un valore, a livello nazionale, di circa 5 miliardi rispetto a prima della pandemia”.


Coldiretti commenta gli aumenti di luce e gas che scatteranno dal primo gennaio

Bollette: il rincaro pesa su cittadini e imprese in crisi per l’emergenza Covid

Il costo dell’energia si riflette in tutta la filiera: dal campo alla trasformazione e distribuzione

L’aumento delle tariffe energetiche pesa sui conti delle famiglie ma anche sui costi delle imprese e rende più onerosa la produzione e la commercializzazione in una situazione fortemente condizionata dall’emergenza Covid.

E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria nel commentare gli aumenti di luce e gas che scatteranno dal primo gennaio secondo quanto stabilito dall’Autorità di regolazione Energia Reti e Ambiente (Arera) con un aggravio per l’elettricità del 55% e per il gas del 41,8%.

“L’aumento della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’inverno – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Il costo dell’energia si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione. Per le operazioni colturali gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione”.

Inoltre, l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%.

Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%). L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.

“Il rincaro dell’energia si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo.


* Fonte e Ph. Coldiretti Piemonte

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