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Agricoltura: Coldirettinews 11/08/2021

Agricoltura
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Tutte le news di agricoltura con la collaborazione di Coldiretti Piemonte e delle sedi provinciali della nostra Regione. 11 agosto 2021. BENZINA: COLDIRETTI, DA RINCARI EFFETTO VALANGA SU 85% SPESA.  Mercati Campagna Amica Asti aperti tutta estate. Incendi: allarme picnic di Ferragosto, ecco vademecum per salvaguardare il territorio. Suini: stop prezzi sottocosto Rincaro dei mangimi grava su allevamenti Made in Piemonte, controllare su etichetta d’origine.

BENZINA: COLDIRETTI, DA RINCARI EFFETTO VALANGA SU 85% SPESA

Sale a 91 euro il costo medio di un pieno per le famiglie in vacanza a Ferragosto

In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su strada il record dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa di famiglie e imprese. E’ quanto afferma la Coldiretti sugli effetti del balzo delle quotazioni dei carburanti proprio mentre milioni di italiani sono in viaggio per le vacanze. Gli effetti si fanno sentire dalla spesa quotidiana alle vacanze con l’aumento dei costi per i trasferimenti per l’esodo estivo di Ferragosto con ben un italiano su tre (33%) che ha scelto di trascorrere le ferie all’interno della propria regione. Con gli ultimi rincari un pieno di benzina costerà in media oltre 91 euro e uno di diesel più di 83 euro.

L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto delle famiglie che hanno meno risorse da destinare ai consumi.  A subire gli effetti dei prezzi alla pompa – precisano Marco Reggio Presidente di Coldiretti Asti e Diego Furia Direttore di Coldiretti Asti  – è anche l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.

“Per questo con il Pnrr (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) bisogna agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le opere che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di una mancanza che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge proprio il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci”.

Secondo l’ultima analisi del centro studi Divulga in Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08) e la Germania (1,04), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro e in Romania 0.64.

Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – concludono Reggio e Furia – e che colloca il nostro Paese al 30° posto nella classifica mondiale stilata dal Global Competitiveness Report (GCR), curato dal World Economic Forum, che monitora il livello di competitività delle economie mondiali, valutando anche il livello delle infrastrutture.


Mercati Campagna Amica Asti aperti tutta estate

#lacampagnanonsiferma, i mercati di Campagna Amica Asti aperti anche ad Agosto 

La campagna non va in vacanza. Per tutto il mese di agosto i Mercati di Campagna Amica Asti resteranno aperti e permetteranno ai numerosi e affezionati clienti di continuare ad acquistare prodotti agricoli a km0 tra cui frutta e verdura di stagione, pane, latte, formaggi, salumi, composte e conserve, miele e molto altro.

“I Mercati di Campagna Amica Asti hanno conquistato migliaia di cittadini astigiani, affermandosi come luoghi nei quali poter trovare prodotti di alta qualità, dove poter conoscere e dialogare direttamente con gli agricoltori che ogni giorno si impegnano a coltivare il cibo sano che finisce sulle nostre tavole - afferma il Presidente di Coldiretti Asti Marco Reggio.

“Il successo dei mercati dei produttori agricoli sul territorio astigiano sono l’espressione di un processo più ampio che si sta osservando sia a livello nazionale che mondiale, come è stato rilevato da Coldiretti attraverso il Centro Studi Divulga nel Rapporto Mondiale sui Farmers Market in agricoltura” - sottolinea il Direttore di Coldiretti Asti Diego Furia.

Nel documento emerge come l’affermazione dei mercati degli agricoltori nelle metropoli ha consentito di ridurre la distanza tra produttore e consumatore rafforzando il legame tra aree rurali e aree urbane con un importante patrimonio di biodiversità che dalle campagne si trasferisce in città. Anche nei pesanti tempi dell’emergenza sanitaria i mercati contadini hanno offerto un contributo fondamentale, garantendo alla popolazione cibo sicuro e approvvigionamenti costanti nonostante le difficoltà legate alla pandemia riuscendo anche a rendere più trasparente per il consumatore il prodotto acquistato, tutelando la biodiversità, le specificità locali e valorizzando la custodia dei territori.

“I nostri Mercati non sono solo luoghi di vendita, ma luoghi dove si fa cultura del cibo e del territorio, essa intesa come stagionalità, come sicurezza alimentare, biodiversità, insomma luoghi di riferimento per i cittadini” - concludono Reggio e Furia. “Massima espressione di questa idea è racchiusa nel Mercato Contadino di Campagna Amica di Corso Alessandria 271 con il quale abbiamo voluto collocare sul territorio, un luogo di riferimento per la cittadinanza, che da settembre ospiterà eventi, serate di degustazione, laboratori e molto altro”.

Trovate i Mercati di Campagna Amica Asti:

  • Piazza Statuto tutti i martedì dalle ore 14.00 alle ore 18.30
  • Piazza Alfieri tutti i giovedì dalle ore 14.00 alle ore 18.30
  • Mercato Coperto Corso Alessandria 271 - tutti i mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 9.00 alle ore 14.00

Massima attenzione nella settimana da caldo record con impennata delle temperature

Incendi: allarme picnic di Ferragosto, ecco vademecum per salvaguardare il territorio

La provincia di Alessandria rientra in zona rischio: fondamentale tutelare l’equilibrio ecologico

Con il caldo record ecco il vademecum per garantire la sicurezza dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio ambientale messe a rischio dagli incendi con quasi 8 alessandrini su 10 (78%) che si dichiarano appassionati delle tradizionali grigliate che si moltiplicano in prossimità del Ferragosto.

E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè diffusa in occasione della settimana più bollente dell’anno per evitare il pericolo della diffusione delle fiamme favorito dalle alte temperature, a causa dei comportamenti imprudenti.

Un rischio reale per l’Italia che è un Paese boscoso con più di 1/3 (38%) della superficie totale nazionale coperta da foreste.

La Provincia di Alessandria ha un patrimonio boschivo di circa 124.000 ettari sui complessivi 980.000 regionali ed è considerata zona ad alto rischio,  ovvero “una zona in cui il rischio permanente o ciclico di incendio boschivi minaccia gravemente l’equilibrio ecologico, la sicurezza delle persone e dei beni o contribuisce all’accelerazione dei processi di desertificazione delle superfici rurali” (Progetto provinciale Risk Nat - Dipartimento ambiente territorio e infrastrutture - Direzione ambiente e pianificazione).

“Complici le condizioni atmosferiche i boschi, resi più vulnerabili dalla lunga siccità, sono a rischio incendi: la mancanza di pioggia e il vento sono condizioni ideali per lo sprigionarsi di roghi – ha commentato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Un danno immenso per il patrimonio ambientale: infatti, nelle foreste andate a fuoco saranno impedite per diversi anni tutte le attività tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati”.

La prima regola da seguire, ovviamente, è quella di evitare di accendere fuochi non solo nelle zone boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde.

Soprattutto nelle campagne non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.

Inoltre, non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.

Nel caso in cui venga avvistato un incendio non prendere iniziative autonome.

Inoltre, dal momento che un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.

“Un costo drammatico che i territori sono costretti ad affrontare ogni anno perché manca l’opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -.  E’ fondamentale segnalare tempestivamente al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise si contribuisce in modo determinante a limitare i danni all’ambiente, consentendo a chi dovrà operare sul fuoco di intervenire con tempestività, prima che l’incendio aumenti di forza e di capacità distruttiva”.


Suini: stop prezzi sottocosto Rincaro dei mangimi grava su allevamenti Made in Piemonte, controllare su etichetta d’origine

“E’ necessario fermare le speculazioni lungo la filiera dei salumi e dei prosciutti Made in Italy con prezzi pagati agli allevatori che non coprono neppure i costi di produzione per il rincaro record dei mangimi” E’ quanto afferma Marco Reggio Presidente di Coldiretti Asti rispetto alla situazione che si sta creando nel comparto suinicolo.

La filiera suinicola astigiana conta circa 200 aziende, un fatturato di quasi 5 milioni di euro e circa 19 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale.

“E’ fondamentale far ripartire il dialogo all’interno della filiera della carne suina sbloccando la paralisi della Cun, la Commissione unica nazionale, che deve evitare le mancate quotazioni dei maiali – prosegue il Direttore di Coldiretti Asti Diego Furia -. Ancor più in un momento delicato come questo a causa della pandemia, bisogna tutelare un settore di punta dell’agroalimentare italiano e fermare le speculazioni”.

Vanno rafforzati i controlli sull’effettiva applicazione dell’obbligo di indicazione di origine in etichetta per salumi e prosciutti - conclude Furia - poiché, in una situazione difficile per l’economia, dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy”.


* Fonte e Ph. Coldiretti Piemonte

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