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Agricoltura: Coldirettinews 13/03/2021

Agricoltura
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Tutte le news di agricoltura con la collaborazione di Coldiretti Piemonte e delle sedi provinciali della nostra Regione. 13 aprile 2021. Coldiretti: "Covid-19, con allarme Oms stop invasione ai due milioni di cinghiali". Cuneo, frutta: riduzione contributiva e aiuti tempestivi. Tanaro: urgenti sopralluoghi per pulizia di alveo e sponde. Commercio: inversione di tendenza, la crisi colpisce i consumi essenziali. Meteo: situazione idrica di profondo rosso nonostante la pioggia caduta in queste ore.

Coldiretti: "Covid-19, con allarme Oms stop invasione ai due milioni di cinghiali"

Occorre un impegno concreto per fermare l'incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in Italia che ha superato abbondantemente i due milioni, con danni, aggressioni e incidenti ma anche un evidente rischio sanitario. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare la richiesta dell'Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, di fermare la vendita di selvatici vivi nei mercati alimentari per prevenire la diffusione delle malattie infettive.

«In Italia con i lockdown per l'emergenza Covid è sempre più frequente – sottolinea Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino - la presenza di animali selvatici nelle città alla ricerca di cibo tra i rifiuti, nei parchi e addirittura nei cortili delle case alla ricerca di cibo con evidenti rischi per la salute. Una emergenza che si allarga dalle campagne alle città compromettendo l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico. Senza dimenticare la distruzione di raccolti agricoli, l'uccisione di animali e gli incidenti stradali sempre più frequenti con la perdita di vite umane».Un problema reale evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021, pubblicato dal ministero della Salute, che ribadisce come i cinghiali abbiano un ruolo fondamentale per la diffusione del virus Psa e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di cinghiali.

«L'azione dunque secondo il Piano – continua Andrea Repossini, direttore Coldiretti Torino - deve essere indirizzata alla riduzione attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Oltre otto italiani su dieci, secondo l'indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l'emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Il 69 per cento degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c'è addirittura un 58 per cento che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l'equilibrio ambientale come pensa il 75 per cento degli intervistati che si sono formati un'opinione. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (pari al 62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (e cioè il 48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali».


FRUTTA, COLDIRETTI CUNEO:  RIDUZIONE CONTRIBUTIVA E AIUTI TEMPESTIVI

Incontro straordinario dopo i danni causati della gelata record, subito aiuti ed azioni concrete per sostenere economicamente e finanziariamente le aziende del comparto frutticolo della Granda. Parteciperà da remoto anche il Presidente Cirio

Dopo la gelata record che settimana scorsa ha causato ingenti danni al comparto frutticolo della Granda, Coldiretti Cuneo annuncia che prenderà parte, oggi, alla riunione straordinaria del Tavolo della Frutta. All'incontro parteciperà in modalità da remoto anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

A distanza di qualche settimana dalla lettera nella quale Coldiretti aveva ufficializzato l'uscita dal Tavolo permanente della frutta, la situazione creatasi dopo gli straordinari eventi meteorologici dei giorni scorsi richiede interventi e misure tempestive e mirate per la sopravvivenza del comparto.

"Lo avevamo annunciato nella nostra lettera – ha dichiarato Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – nonostante la nostra uscita dal tavolo permanente saremo sempre stati disponibili a confrontarci su tematiche e problematiche inerenti al comparto, mai come ora provato dal freddo record che si è abbattuto sulla Provincia compromettendo la produzione frutticola cuneese del 2021. Non ci tiriamo indietro, Coldiretti c'è. Partecipiamo all'incontro con grande senso di responsabilità, impegno e determinazione per contribuire direttamente a dare risposte concrete alle nostre aziende, duramente colpite dall'eccezionale evento meteorologico che ricordo, è stata la gelata più devastante degli ultimi trent'anni. Chiediamo al Presidente Cirio misure e interventi tempestivi per sostenere il settore, aiuti in tempi rapidi perché le nostre aziende, che per anni sono sopravvissute lavorando sottocosto, hanno sostenuto e continuano a sostenere notevoli spese: le aziende non possono aspettare liquidazioni ad uno o due anni, significherebbe sancire la loro definitiva chiusura. Gli aiuti devono comprendere sia ristori economici per compensare la perdita di reddito per la mancanza di prodotto e sia erogazioni di liquidità per far fronte ai impegni della prossima campagna. In alcuni casi è probabile che le aziende possano percepire le prime somme dalla vendita del loro prodotto verso la fine del 2022 o peggio nei primi mesi del 2023. Oltre a fondi d'aiuto chiediamo subito una riduzione contributiva e la discussione di misure che possano facilitare alle aziende l'accesso assicurativo troppo spesso inaccessibile per costi elevatissimi dei premi e modalità articolate e complicate. Un ulteriore aspetto è quello della tutela del reddito di tutti quei lavoratori che nella campagna 2021 non troveranno occupazione nelle aziende a causa della mancata produzione".

La conta dei danni, purtroppo è ancora lontana da essere definitiva. I tecnici di Coldiretti stanno instancabilmente effettuando sopralluoghi e controlli che richiederanno ancora diverse settimane anche perché oltre a frutta e orticoli, il gelo ha colpito duramente anche nocciole e frutta a guscio. Inoltre le fredde correnti di vento e il lungo arco temporale in cui le temperature sono precipitate sottozero, hanno causato danni anche alle colture di aziende che avevano attivato per tempo sistemi anti-brina.

"Le motivazioni che ci hanno portato all'uscita dal tavolo permanente – precisa Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – non sono venute meno: crediamo ancor più fermamente che, in questo momento,  parlare di prezzo del prodotto pagato ai produttori e tempistiche di pagamento siano temi, seppur scomodi, ancor più centrali e fondamentali nella sostenibilità economica del settore nel lungo periodo. Ma ora c'è da fare sistema e trovare soluzioni in tempi brevi, ne va della sopravvivenza dell'intera filiera frutticola cuneese".


TANARO, COLDIRETTI CUNEO: URGENTI SOPRALLUOGHI E PULIZIA DI ALVEO E SPONDE

Richiesti con una lettera ai Regione, Sindaci e autorità competenti sopralluoghi e interventi urgenti per la pulizia del fiume e dei suoi affluenti

Desta forte preoccupazione tra la popolazione la situazione dell’alveo e delle sponde del fiume Tanaro e dei suoi affluenti colmi di ingenti quantitativi di materiale lapideo e legnoso accumulatosi.

È Coldiretti a segnalare la situazione di rischio con una lettera inviata alla Regione Piemonte, all’Agenzia Interregionale Fiume Po e per conoscenza a tutti i Sindaci e Autorità interessate.

“Le situazioni di maggiore rischio – sottolinea Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – sono presenti nell’area di testata del corso d’acqua, ma interessano sostanzialmente, pur se in diversa misura, tutti i comuni in indirizzo. Abbiamo inviato questa lettera dopo le segnalazioni pervenuteci dai nostri associati e da parte di alcuni Sindaci. Riteniamo utile e necessaria l’esecuzione di un sopralluogo di verifica, in occasione del quale approfondire anche la natura degli interventi che è possibile attuare e le relative competenze. Il lungo periodo di siccità che stiamo attraversando è un’occasione per effettuare operazioni di pulizia importanti in situazioni decisamente più agevoli. Non si deve perdere quest’opportunità”.

“Nella lettera – conclude Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – abbiamo chiesto tempestivi sopralluoghi e immediati interventi di pulizia per la messa in sicurezza del fiume e dei suoi affluenti.”


Per la prima volta giù gli acquisti alimentari, gli alessandrini ‘tagliano’ anche il cibo

Commercio: inversione di tendenza, la crisi colpisce i consumi essenziali

-5,5% interessa tutte le tipologie dalla grande distribuzione ai piccoli negozi sino ai discount

Per la prima volta dall’inizio della pandemia la spesa alimentare crolla del 5,5% con gli alessandrini costretti a tagliare anche sul cibo. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio nei primi mesi del 2021.

“Si tratta – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - di una brusca inversione di tendenza dopo che l’alimentare era risultato il settore che aveva resistito meglio alla crisi con un aumento della vendite al dettaglio determinato anche dal maggior tempo trascorso a casa dagli italiani in lockdown. Ora, l’acuirsi della crisi colpisce direttamente i consumi essenziali della famiglie a partire dal cibo”.

A calare rispetto allo scorso anno sono le vendite alimentari in tutte le tipologie commerciali, dalla grande distribuzione (-6,1%) ai piccoli negozi (-2,9%) fino addirittura ai discount (-1,5%). E’ il drammatico effetto della presenza in Italia di 5,6 milioni di persone in povertà assoluta, un milione in più rispetto allo scorso anno, con il record negativo dall’inizio del secolo secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat.

“Fra i nuovi poveri – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Proprio per questo, per portare serenità sulle tavole di 20mila famiglie è nata l’iniziativa promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica con la partecipazione delle più rilevanti realtà economiche e sociali del Paese con l’offerta di un pacco di oltre 50 chili ciascuno con prodotti 100% Made in Italy”.

Sul territorio provinciale sono stati distribuiti oltre 35 quintali di alimenti alle famiglie più bisognose, individuate grazie alle amministrazioni comunali e alle associazioni di beneficenza, “un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione, colpite dalle difficoltà economiche, il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata ma diventi un fenomeno strutturale”, concludono Bianco e Rampazzo.


Dopo mesi di siccità le precipitazioni salvano campi e raccolti, quantità non sufficiente

Meteo: situazione idrica di profondo rosso nonostante la pioggia caduta in queste ore

Grani in sofferenza e fiumi con portata d’acqua ridotta, maltempo è manna, la più temuta è la grandine

“Non è sufficiente ma, sicuramente, questa pioggia rappresenta una boccata di ossigeno per gli agricoltori costretti alle irrigazioni di soccorso e salva campi e colture dopo oltre due mesi senza piogge significative con la siccità che ha colpito tutta la provincia di Alessandria”.

Commenta così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco una situazione idrica che continua ad essere di profondo rosso nonostante la pioggia caduta in queste ore, soprattutto osservando i fiumi che registrano una portata di appena il 30% sulla media storica riferita al parametro del mese di aprile.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul meteo dopo che il gelo dei giorni scorsi ha decimato, con danni sino all’80%, i raccolti di frutta e verdura colpendo anche florovivaismo e vigneti con previsione di crollo delle produzioni del 25% per pesche, albicocche e ciliegie.

Le cose non vanno meglio al Ponte della Becca nel Pavese dove il livello idrometrico del Po è di quasi -2 metri, praticamente lo stesso registrato a fine agosto 2020, con la portata del più grande fiume italiano finita ben al di sotto delle medie di periodo (-48%) secondo Anbi. La carenza idrica riguarda anche il lago di Como al quale mancano poco più di 25 centimetri prima di raggiungere il minimo storico di sempre con un riempimento di appena il 21%.

Le precipitazioni sono importanti per ripristinare le scorte di acqua sulle montagne, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni, per lo sviluppo primaverile delle coltivazioni. L’acqua, infatti, aiuta le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, barbabietole, riso, pomodoro ma a preoccupare sono le ripercussioni del clima pazzo sugli ortaggi e le piante da frutto fiorite in anticipo per le alte temperature.

In queste condizioni il maltempo è manna per gli agricoltori anche se rimane la paura della grandine, l’evento più temuti dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti in fiore e spogliano le piante compromettendo la produzione successiva.

“Per salvare le colture dal grande secco degli ultimi due mesi – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – gli agricoltori hanno fatto scattare le irrigazioni di soccorso sui campi seminati con costi aggiuntivi importanti, su ortaggi e verdure, su kiwi, fragole e vivai fino ai prati per il foraggio. Le conseguenze future potrebbero essere spighe di dimensioni ridotte e quindi di minor resa e qualità. Alla siccità si è aggiunto lo shock termico causato dal brusco sbalzo di temperature passate in pochi giorni da un caldo semi estivo a un freddo da pieno inverno con notti sottozero e gelate in un saliscendi di clima impazzito che mette a rischio i raccolti che in alcuni casi sono stati anche dimezzati”.

La pioggia per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. 

“L’aumento degli eventi climatici estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità ha modificato la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni con danni per 14 miliardi di euro in dieci anni”, concludono Bianco e Rampazzo.


* Fonte e Ph. Coldiretti Piemonte

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