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Folkclub: Giovanni Baglioni live

Musica & Live
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Solo acustic guitarist nel locale di via Perrone 3bis.

Il vento del folk revival aveva da poco attraversato la vecchia Europa e dalle sue ceneri una nuova generazione di chitarristi aveva riempito la scena acustica delle 6 e delle 12 corde con nuove sonorità dove l'approccio timbrico con lo strumento si arricchiva di spettacolarità con l'utilizzo del tapping, l’impiego di accordature alternative, gli armonici artificiali, l’utilizzo percussivo  e polifonico dello strumento. 

Maurizio Angeletti nel 1982 pubblica per Gammalibri "American Guitars" un intelligente excursus sulla musica made in USA che parte da John Fahey, musicologo che riscoprì Charley Patton, fondò la Takoma Records e scoprì Leo Kottke, e arriva ad una nuova generazione di chitarristi innovativi quali ad esempio William Ackerman che fonda l'etichetta Windham Hill e riunisce in nome della "New Age" chitarristi virtuosi come  Alex De Grassi, Robbie Basho, George Winston, Pierre Bensusan e  Michael Hedges.

Ed è proprio nel maggio del 1982 che nasce Giovanni Baglioni, che fin da bambino "respira musica" e si innamora della chitarra. Studia e approfondisce le tecniche acustiche con il maestro Pino Forastiere, si ispira a chitarristi come Michael Hedges, Erik Mongrain, Andy Mckee, Justin King e Preston Reed, segue seminari con chitarristi del calibro Tommy Emmanuel e Pierre Bensusan.

Nel 2009 pubblica Anima meccanica che viene registrato allo Studio Elettra da Pasquale Minieri e Rocco Siliotto, mixato da Roberto Rosu e masterizzato da Lorenzo Cazzaniga al Forward Studios.  

Anima meccanica è sicuramente destinato a restare nella storia della musica, i brani sono molto piacevoli da ascoltare e le atmosfere sono evocative e poetiche. Va innanzitutto detto che anche se l'album nasce nel mondo del chitarrismo, l'ascolto è consigliato proprio a tutti, a quelli che non vogliono fermarsi alla "superficie del cose" che cercano sempre qualcosa di nuovo da scoprire, quelli che amano musica vera.

È sotto questa premessa che possiamo ascoltare i brani cominciando da Get Up! "Il primo respiro del giorno che riempie di voglia ed entusiasmo…" . Pino è dedicato al grande maestro Pino Forestiere. Bloody Finger è il "dito insanguinato", quando le dita non si fermano e continuano a suonare fino a che le corde di metallo vincono la resistenza della carne delle dita e a quel punto ci si deve per forza fermare. Sirena, il canto suadente delle sirene che per una scelta dolosa si sente affievolire in lontananza, a mio parere il brano più delicato dell'album. Anima Meccanica "Mi piace pensare che possano avere una volontà, un anima una voglia […] La danza degli omini meccanici, a tutti manifesta è solo il loro lavoro, soltanto una parte della loro esistenza, compresa tra il prima e il dopo della loro vita animata. Rubik, il "famoso cubo" Giovanni lo "monta" in 42 secondi, bisogna esser veloci, e talvolta rallentare, pensare, fino a raggiungere l'ambito risultato finale. Quando Cade Una Stella va ascoltato in silenzio guardando il cielo stellato sentendosi felici, "…e ora cosa potrai desiderare? Cosa potrai chiedere al destino, al cielo, quando cade una stella?". Bijoux, "[…] quando un tuo amico al primo ascolto dice – È perfetto. È un Bijoux –". L'insonne "La notte ha un sapore, un'atmosfera, persino un trascorrere del tempo, diversi. E nell'arco di una sola notte, una frase musicale può venirti a trovare, strizzarti l'occhio", uno dei brani più ispirati che ci rivelano il Giovanni compositore, chiudo gli occhi e in sei corde sento un'intera orchestra sinfonica con i suoi strumenti, le sfumature, le armonizzazioni i suoni. Dalla Cenere "È qualcosa a cui ci tenevi, che non escludevi che potesse far parte della tua vita, anche per sempre […] Rimane allora il valore di ciò che hai provato, di ciò che hai dato, che seppure apparentemente è andato perduto, anzi calpestato 'è tuo per sempre'. Anche se con il sorriso sulle labbra, resta un pizzico di rammarico e malinconia".

Negli ultimi anni Giovanni Baglioni si è dedicato alla musica suonando nei più importanti festival, ha collaborato con moltissimi artisti tra i quali Mario Biondi, Tommy Emmanuel, Flavio Sala e Gabriele Simei, Claudio Baglioni (padre), ma soprattuto è diventato un maestro della musica e della tecnica fingerstyle; tiene delle masterclass nelle più importanti scuola di musica, qui lo vediamo in un suo intervento al CPM (Centro Professione Musica) nell'autunno del 2010.

Il Folk Club di via Perrone permette in maniera unica e inconfondibile di poter avere un rapporto esclusivo e vicino con i musicisti come nessun altro palco consente.

 

Giovanni Baglioni
17 febbraio 2017 
ore 21:30
Ingresso: 15.00 €   
Minori di 30 anni: 8.00 €

Folk Club
Via Ettore Perrone 3/bis
Torino

Informazioni e prenotazioni
www.folkclub.it
Tel. +39 011 57.12.791

 

 

 Fotografie: Debora Tofanacchio, Folk Club

© 2017, Giulio Steve

 

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