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Sab, Apr
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Montagna: la liquidazione delle comunità

Enti Locali
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In Piemonte al via la piena operatività delle Unioni Montane. I liquidatori sono dirigenti regionali. Delle 54 nuove Unioni, 46 sono già operative. Ricollocati 240 dipendenti delle ex Comunità.
Ultimi mesi di vita per le vecchie Comunità Montane. In Piemonte parte la piena operatività delle Unioni Montane. I liquidatori sono dirigenti regionali. Delle 54 nuove Unioni, 46 sono già operative. Ricollocati 240 dipendenti delle ex Comunità.
 
L’intero processo dovrebbe concludersi entro il 30 giugno prossimo. La piena operatività di tutte le Unioni e la liquidazione delle vecchie Comunità montane piemontesi giunge nella sua fase conclusiva. Entro il 30 giugno il processo di liquidazione dei vecchi enti montani arriverà a conclusione, e potranno così partire, con l’operatività delle ultime otto, tutte e 54 le Unioni montane previste dalla normativa che dispone il riordino degli enti locali. La Giunta Regionale nei giorni scorsi ha nominato nuovi liquidatori regionali nelle prime 10 Comunità montane per le quali a dicembre erano stati approvati i piani di riparto, come previsto dalla legge regionale del 2012 in materia di enti locali.
Sul fronte del personale delle ex comunità montane, dei 250 dipendenti 240 sono stati ricollocati. L’assessore allo Sviluppo della Montagna della Regione Piemonte ha assicurato che saranno collocati presso una delle unioni ricadenti nel territorio delle rispettive Comunità montane secondo i criteri deliberati dalla Giunta regionale condivisi con le organizzazioni sindacali e che nessuno perderà il posto di lavoro. 
Delle diciannove comunità montane sono undici quelle ormai in fase di liquidazione: la Giunta ha approvato l’undicesimo piano di riparto e dato corso alla liquidazione della Comunità montana Valle Susa e Val Sangone. Due sono i comuni piemontesi, su 524, che non hanno optato ancora tra convenzione e unione: Casteldelfino e Rifreddo. La Giunta ha pertanto provveduto a diffidare le amministrazioni a provvedere entro 60 giorni a ottemperare ai disposti di legge, decorsi i quali un commissario ad acta provvederà in loro sostituzione.

 

 

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