«Processo per Corruzione» al Teatro Erba

Per la 23^ edizione del Festival di Cultura Classica al Teatro Erba di Torino, va in scena "Processo per Corruzione", da Marco Tullio Cicerone. Regia Pier Nuti, in scena con Elia Tedesco. Produzione Torino Spettacoli.

Processo per Corruzione

Un governatore corrotto coinvolto in un processo a cura del più geniale avvocato di tutti i tempi. Produzione nata nel contesto dei Grandi Processi dell’antichità di Torino Spettacoli, ha debuttato lo scorso anno al Festival internazionale del teatro di Volterra, bissando il successo nel 22° Festival di cultura classica di Torino ed è stato scelto da Sesta Rete per la messa in onda televisiva. Ha poi concluso il 16°Festival Ferie di Augusto all’antico teatro romano di Bene Vagienna.

In un momento storico in cui la figura di Bettino Craxi è stata sotto i riflettori insieme al sistema politico tramontato con Mani pulite, la riflessione sulla corruzione guarda al mondo antico, alla Roma repubblicana. Al processo che vide Verre, governatore della Sicilia qualche millennio fa, corrotto e corruttore, ladro di opere d’arte e il primo a creare editti “ad personam”. L’avvocato dell’accusa era Marco Tullio Cicerone: le orazioni da lui scritte erano così efficaci che Verre preferì lasciare Roma prima della fine del processo, perché aveva capito che sarebbe stato condannato.

Fu qui che Cicerone utilizzò per la prima volta la celebre esclamazione: o tempora, o mores!, divenuta proverbiale per rimpiangere le virtù passate e deplorare la corruzione imperversante nella propria epoca. “Le Leggi avvertono l’uomo che l’uso della corruzione porta alla distruzione della democrazia”; “Trafugare le opere d’arte è come portare via l’anima di un popolo”: Piero Nuti ci guida in un percorso di forte contenuto dalle Verrine di Cicerone, il più geniale avvocato e oratore politico.

Ph. Daniele Serra