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Cultura classica al Teatro Erba: «Processo per corruzione» e «Anfitrione»

Teatro - Danza
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Due spettacoli del patrimonio latino e classico alla 22^ edizione del Festival di Cultura Classica al Teatro Erba di Torino. Martedì 13 e mercoledì 14 ottobre "Processo per Corruzione" di Cicerone e da venerdì 16 a domenica 17 ottobre "Anfitrione" da Moliere.

Edizione numero ventidue, per il seguitissimo Festival di Cultura Classica, nato su progetto culturale di Germana Erba e Pierpaolo Fornaro e su progetto artistico di Adriana Innocenti e Piero Nuti.


Al teatro Erba arrivano due spettacoli del patrimonio latino e classico, martedì 13 e mercoledì 14 ottobre "Processo per Corruzione" di Cicerone e da venerdì 16 a domenica 17 ottobre "Anfitrione" di Moliere.


Teatro Erba – martedì 13 e mercoledì 14 ottobre ore 21
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
PROCESSO PER CORRUZIONE
uno spettacolo scritto e diretto da Piero Nuti
da Cicerone con Piero Nuti e Elia Tedesco

Dopo il successo riscosso al Festival Internazionale del teatro di Volterra e nelle anteprime estive, approda al teatro Erba la nuova produzione Processo per corruzione. In un momento storico in cui la figura di Craxi, a vent’anni dalla morte, è sotto i riflettori insieme al sistema politico tramontato agli inizi degli anni ’90 con Mani pulite, la riflessione sulla corruzione guarda al mondo antico.  “Le Leggi avvertono l’uomo che l’uso della corruzione porta alla distruzione della democrazia”; “Trafugare le opere d’arte è come portare via l’anima di un popolo”: Piero Nuti ci guida in un percorso culturale di forte contenuto dalle Verrine di Cicerone, il più geniale avvocato e oratore politico del mondo romano.


Teatro Erba - venerdì 16 e sabato 17 ottobre ore 21 - domenica 18 ottobre ore 16
scolastiche su prenotazione
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
ELIA TEDESCO
IRENE PELISSIER  ALBERTO CASALEGNO   FRANCESCO ISASCA PIETRO BOGGIA
ANFITRIONE
scritto e diretto da Girolamo Angione - a cura di Elia Tedesco - da Molière

Thomas Mann ha definito Anfitrione la commedia più bella del mondo. Infatti il grande mito del truffaldino amplesso di Giove con Alcmena, da cui nacque il semidio Ercole, ha trovato più volte la via del palcoscenico: dai lontani tempi del latino Plauto al primo Ottocento del tedesco Heinrick von Kleist o al Novecento del francese Jean Giraudoux, passando dalla celebre versione di Jean-Baptiste Poquelin, detto Molière. Nel 1668 Molière riprende la situazione plautina della beffa ordita dagli Dei ai danni dei mortali e l’esilarante gioco degli scambi di identità e degli incidenti che ne conseguono, per farne una commedia perfetta in cui, pur divertendosi ad ammiccare in modo neppure troppo velato agli amori in corso alla corte di Luigi XIV, declina virtù artistiche e valenze universali, capaci di risultare contemporanee in ogni tempo. Il mondo antico, barocco e contemporaneo si mescolano nel gioco dei costumi, delle musiche, dei canti e delle danze, per rendere grazia e leggerezza di una commedia in cui convivono, concertati con assoluto virtuosismo, gli elementi più diversi: il basso e l’alto, l’umano e il divino, l’eroismo ed il cinismo. Una questione privata diventa così attraverso l`arte del teatro un discorso sull`esproprio dell`identità e sull`arroganza dei potenti.

Ph. Torino Spettacoli

 

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