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Agricoltura Ultime Notizie - 17 gennaio 2024

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Agricoltura Ultime Notizie - 17 gennaio 2024 - Confagricoltura Cuneo: “La crisi del Mar Rosso peserà anche sulla frutta della Granda”. Coldiretti Cuneo: spumante batte champagne 3-1. Ci sono ampi margini di crescita per le bollicine piemontesi nel mondo. In aumento nella Granda la produzione di vini spumanti di alta qualità.

Confagricoltura Cuneo: “La crisi del Mar Rosso peserà anche sulla frutta della Granda”. Michele Ponso sollecita una risposta europea a questo nuovo fronte critico.Le difficoltà del settore non mancano, come mostrano le manifestazioni di protesta in Germania.

«Il blocco del transito delle navi nel canale di Suez rischia di colpire pesantemente anche l’agricoltura cuneese con un rallentamento importante, ad esempio, dell’esportazione della frutta. In particolare, stiamo parlando di mele e kiwi, di cui la provincia Granda vanta il primato per ettari e produzione in Piemonte. Questa situazione coinvolge, tuttavia, l’intero settore primario, compresi i prodotti trasformati e, se non si sbloccherà al più presto, sarà un problema anche per i prodotti primaverili ed estivi e si andrà ad aggravare il momento già non facile per il comparto». Così Michele Ponso, presidente provinciale della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo e presidente della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura, commenta la difficile nuova crisi internazionale che si è venuta a creare in queste settimane con le tensioni crescenti al largo dello Yemen. 

L’imprenditore cuneese riprende le parole del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha dichiarato: “L’Italia è tra i Paesi più esposti in seguito al blocco nel canale di Suez. Il 40% dell’intero interscambio marittimo passa dal Mar Rosso e il settore agroalimentare risente più degli altri di questa situazione, che deve essere esaminata e approfondita sul piano europeo”.

“Soltanto per l’agroalimentare, il transito verso i mercati asiatici vale 4 miliardi di euro di prodotti. Il circumnavigare l’Africa per evitare il canale di Suez comporta problemi di conservazione dei prodotti freschi, ma anche di tipo economico, con costi raddoppiati delle merci, tensioni sui consumi e un generale rallentamento degli scambi”, continua Giansanti.

La qualità delle nostre produzioni – sottolinea Confagricoltura – rappresenta un valore importante e riconosciuto, ma la prolungata percorrenza verso i mercati finali dell’Asia non garantisce più le stesse caratteristiche di freschezza. Inoltre, nei Paesi importatori, la merce deve essere venduta a un prezzo inevitabilmente più alto per far fronte alle nuove rotte del trasporto marittimo intercontinentale.  La situazione acuisce le difficoltà che il comparto ortofrutticolo italiano sta attraversando per la minore produzione dovuta alla siccità e all’aumento dei costi di produzione.

Anche per il comparto vitivinicolo il blocco delle navi verso i mercati asiatici è un ulteriore colpo all’equilibrio economico delle aziende e all’export del settore. “Portiamo all’attenzione delle istituzioni europee un’ulteriore emergenza per il settore primario. Dobbiamo evitare – conclude Giansanti – che questa congiuntura incida in modo irreversibile sulle imprese agricole, già alle prese con una situazione complessa dal punto di vista climatico, economico e degli scambi internazionali. Se aumenta l’inflazione, infine, sarà inevitabile un ulteriore calo dei consumi agroalimentari, già in discesa di quasi 5 punti percentuali nello scorso anno”.

«Le difficoltà del settore primario sono evidenziate anche dalle proteste degli agricoltori in Germania, a cui stanno partecipando anche olandesi, belgi e polacchi, a dimostrazione di come la crisi coinvolga gli imprenditori agricoli di tutta Europa e di quanto sia necessaria una revisione al sistema agricolo comunitario» - conclude Michele Ponso


EXPORT, COLDIRETTI CUNEO: SPUMANTE BATTE CHAMPAGNE 3 A 1. Ci sono ampi margini di crescita per le bollicine piemontesi nel mondo. In aumento nella Granda la produzione di vini spumanti di alta qualità

Salgono a 936 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate nel mondo nel 2023, più del triplo di quelle di Champagne che scendono ad appena 299 milioni (-8,2%). È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti su dati ISMEA/UIV nel commentare i dati divulgati dal Comitato Champagne per il 2023.

Lo spumante italiano è consumato per oltre 2/3 all'estero – sottolinea Coldiretti Cuneo – per un totale di 650 milioni di bottiglie, con i brindisi Made in Italy che dominano nettamente a livello internazionale davanti allo Champagne francese, che però riesce ancora a spuntare prezzi nettamente superiori.

A guidare la classifica delle produzioni nazionali è il Prosecco con un'incidenza del 70% degli spumanti imbottigliati – rileva Coldiretti – ma sulle tavole mondiali sono sempre più apprezzate le bollicine piemontesi come il Moscato d'Asti, l'Asti spumante, l'Alta Langa, il Nebbiolo d'Alba spumante.

Nella Granda – spiega Coldiretti Cuneo – sono 4.300 gli ettari coltivati a uva moscato utilizzata per produrre Asti DOCG nelle tipologie Moscato d'Asti e Asti spumante e sono 2.300 le aziende viticole coinvolte per una produzione di 50 milioni di bottiglie. Sono 378 gli ettari coltivati a uve pinot e chardonnay destinate alla produzione di Alta Langa DOCG, 260 i viticoltori e oltre 1 milione le bottiglie prodotte.

Fuori dai confini nazionali – continua Coldiretti Cuneo – i consumatori più appassionati sono gli americani dove, però, le bollicine italiane sono scese per la prima volta in valore del 9%, al secondo posto ci sono gli inglesi in crescita del 5%. Su valori più bassi si trova la Germania, ma con un +8% in valore; lo spumante italiano piace molto anche in Russia con un incremento dell'8% nonostante le tensioni causate dalla guerra. Le bollicine nostrane – aggiunge la Coldiretti – sfidano alla pari lo Champagne francese anche in casa, tanto che proprio il mercato transalpino, dove si registra una crescita record delle vendite del 26%, si colloca al quarto posto tra i principali clienti.

«Un quadro positivo per le bollicine piemontesi, nonostante le difficoltà generali sul mercato internazionale generate dai conflitti in atto, con ancora ampi margini di crescita - commenta il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, che evidenzia - Nella nostra Provincia è in aumento la produzione di vini spumanti di alta qualità commercializzati con successo, come dimostra la nascita di nuove denominazioni d'origine, ad esempio il Langhe Nebbiolo spumante. Importante in futuro sarà promuovere la distintività dei nostri vini da prodotti di fantasia che purtroppo richiamano in etichetta i nomi delle nostre eccellenze generando confusione tra i consumatori».

«La produzione dello spumante Alta Langa attualmente è sottoposta ad autolimitazione da parte del relativo Consorzio per garantire l'equilibrio di mercato a vantaggio della qualità del prodotto, ma – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu nell'interesse di consumatori, viticoltori e case spumantiere occorre trovare il compromesso ideale per cogliere al meglio la situazione domanda-offerta con l'obiettivo di favorire lo sviluppo seppur controllato della denominazione affinché continui ad essere una risorsa economica per un territorio d'eccellenza, che tuttavia è complesso e affronta costi di produzione più elevati. Questo lo si ottiene, oltre che con la professionalità e l'impegno di tutti, anche con strumenti normativi che guardino con il giusto coraggio all'inserimento di nuove e giovani imprese».

Foto Conagricoltura

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