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Unesco. Ivrea città industriale xx secolo

Piemonte
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La città eporediese diventa patrimonio dell'umanità Unesco. Il Comitato UNESCO, riunito a Manama in Bahrein, ha  decretato l'inserimento di "Ivrea, città industriale del XX secolo" nella lista del Patrimonio Mondiale.

Il Comitato UNESCO, riunito a Manama in Bahrein, ha  decretato l'inserimento di "Ivrea, città industriale del XX secolo" nella lista del Patrimonio Mondiale. La decisione è avvenuta durante i lavori del 42° Comitato del Patrimonio Mondiale che si sta svolgendo a Manama in Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio.
 
Ivrea rappresenta un esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali, e un'esperienza innovativa di produzione industriale di livello mondiale che guarda in special modo al benessere delle comunità locali. Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, la città industriale di Ivrea è un progetto industriale e socio-culturale del XX secolo. La maggior parte dello sviluppo di Ivrea avvenne nel periodo degli anni '30 e '60 sotto la direzione di Adriano Olivetti, periodo in cui l’azienda Olivetti produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. La forma della città e gli edifici urbani di Ivrea sono stati progettati da alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo. La città è composta da edifici per produzione, amministrazione, servizi sociali e usi residenziali, che riflettono le idee del Movimento Comunità. La città industriale di Ivrea rappresenta quindi un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell'architettura del XX secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali.
La perimetrazione comprende il perimetro dell’area destinata al progetto industriale olivettiano, includendo gli edifici della produzione, gli uffici, i servizi (asilo nido, mensa, servizi sociali), le residenze.
La candidatura, presentata all’UNESCO a gennaio 2017, è stata sottoposta al processo di valutazione da parte degli Organismi consultivi dell’UNESCO, durato un anno e mezzo. Gli esiti della valutazione sono stati presentati al 42° Comitato del Patrimonio Mondiale, che ne ha deciso l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.
La candidatura è promossa dal Comune di Ivrea e dalla Fondazione Adriano Olivetti, insieme alla Fondazione Guelpa, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino e il Comune di Banchette è coordinata dal Segretariato Generale – Ufficio UNESCO del MiBACT, e si è avvalsa della collaborazione del contributo di diverse istituzioni ed esperti del mondo scientifico e culturale.
 
Così il Presidente della Regione Sergio Chiamparino: «Il riconoscimento della Città di Ivrea a patrimonio industriale del XX secolo da parte dell’Unesco è un grande risultato che premia la visione e la determinazione dell'amministrazione che ha governato la città fino a domenica scorsa, e in particolare del sindaco Carlo Della Pepa, alla quale abbiamo creduto e che abbiamo sostenuto fin dall'inizio; adesso bisogna investire perché il riconoscimento diventi risorsa strategica per il territorio eporediese».
 
Ha dichiarato Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte: «Un grande riconoscimento, non solo per la città e per il territorio dell'Eporediese, ma soprattutto a una candidatura che ha saputo raccontare una città e la sua storia, ma che parla anche al futuro, proponendo un mondo fatto di amore per l'essere umano, di comunità e armonia tra tecnologia e ambiente. Una visione che dovrebbe far riflettere il nostro presente e la politica attuale. Un ringraziamento va a tutti quelli che, come noi, hanno lavorato a questo progetto: l'ex sindaco di Ivrea Carlo della Pepa che per primo ci ha creduto, la Città di Ivrea, la Fondazione Adriano Olivetti, la Fondazione Guelpa, la Città Metropolitana, il Ministero. Questa è solo una partenza: ora comincia il lavoro per far sì che questo riconoscimento diventi un patrimonio comune e parte integrante della visione per lo sviluppo e il futuro di Ivrea e dell'Eporediese».
 
Foto Città Metropolitana Torino
 

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