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XII edizione di «Portici di Carta» dedicata alla figura di Pippi Calzelunghe

Eventi Piemonte
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il 29 settembre «Aspettando Portici» in 15 librerie della Città. La dedica a Pippi Calzelunghe, con una lectio di Valeria Parrella. La manifestazione dal 6 al 7 ottobre, nella «Libreria Aperta più lunga del Mondo».

Sabato 6 e domenica 7 ottobre, tornerà Portici di Carta, la «Libreria più lunga del mondo», sotto i portici del centro storico di Torino con i tradizionali due chilometri di bancarelle in via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice.
 
Quest'anno saranno presenti 123 librai di Torino e provincia ed editori provenienti da tutto il Piemonte a cui si aggiungono in piazza Carlo Felice i bouquinistes del Libro Ritrovato. I portici di via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice, saranno suddivisi in 19 tratti tematici, che raggrupperanno in modo omogeneo le librerie e le case editrici a seconda delle rispettive specializzazioni. 
La XII edizione sarà caratterizzata da una grande novità: Aspettando Portici. Sabato 29 settembre, 15 librerie partecipanti alla rassegna, faranno da apripista con un ricco programma di letture, spettacoli teatrali, incontri con autori, laboratori e animazioni per bambini.
Ma la vera novità di «Portici di Carta» 2018 è la dedica a Pippi Calzelunghe, personaggio rivoluzionario nato dalla penna di Astrid Lindgren, edito per la prima volta in Italia sessant'anni or sono. Un'icona femminile in grado di valicare i confini  della  letteratura  per  l'infanzia. Valeria  Parrella, terrà sabato 6 ottobre, alle ore 18.30, all' Oratorio di San Filippo Neri (via Maria Vittoria 5), una lezione dal titolo «Pippi maestra di femminismo». Gli allievi della Scuola ODS (Operatori  Doppiaggio e Spettacolo), coordinati da Stefania Giuliani, leggeranno nello Spazio Bambini estratti del libro ed il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, animerà piazza San Carlo con una grande azione di  pittura collettiva a lei ispirata.
 
PIPPI CALZELUNGHE - Il libro di Astrid Lindgren è datato 1945, ma la prima edizione italiana, per Vallecchi, tradotta da Annuska Palme e Donatella Ziliotto, con le illustrazioni di Ingrid Vang Nyman, è del 1958.  Ricorrono dunque i 60 anni di Pippi Calzelunghe, così com'è stata battezzata nel nostro Paese, mentre in giro per il mondo ha altri nomi, nelle novantasei lingue in cui è stata tradotta. In Svezia, dov'è nata, si chiama Pippilotta Viktualia Rullgardina Krusmynta Efraimsdotter Langstrump. Per chi è nato negli anni 60, ma anche per le generazioni successive, Pippi Calzelunghe, grazie anche ad una fortunata serie televisiva, ha rappresentato la libertà, l'indipendenza, il coraggio, la scelta di vivere in una dimensione che non conosce la paura. Questa strana bambina dalle lentiggini e dalle lunghe trecce, che vive sola a Villa Villacolle, con un baule  pieno di monete d'oro, col cavallo a pois e la scimmietta signor Nilsson, senza genitori, senza scuola, cui non interessa l'aspetto fisico, dotata di una straordinaria forza, carismatica e generosa con gli amici, che beve pozioni per non crescere e sa autogestirsi in ogni situazione -, ha affascinato migliaia di piccoli lettori, attraversando più generazioni, dal primo dopoguerra agli anni delle ribellioni giovanili, fino ai giorni nostri. Ha  resistito all'avvento dei giochi elettronici e ha contribuito certamente ad anticipare e incoraggiare la rivoluzione femminista. Una bambina diversa da tanti altri protagonisti della letteratura d'infanzia e, quindi, non buona, non sottomessa ai maschi, anzi più sveglia di loro, capace di cavarsela senza l'aiuto degli adulti, rimane un modello di femminilità, non solo infantile, impensabile sessant'anni fa e forse ancora oggi.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
 
 
Foto Comune di Torino e Michele d'Ottavio 2017
 
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