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Covid-19 Piemonte: 1° aprile ore 21

Sanità - Benessere
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La situazione dell'Emergenza Coronavirus in Piemonte al 1° aprile 2020, ore 21. Aggiornamento Coronavirus Piemonte. 173 nuovi guariti in Piemonte. 308 in via di guarigione. 70 nuovi decessi, 924 in tutto. Situazione dei contagi in Piemonte 9918. Non si allentamento le misure di contenimento. L'Unità di crisi controlla le mascherine prima di distribuirle. Chiarimento sulle mascherine brasiliane. Forniture di macchinari agricoli: i coltivatori chiedono lo sblocco.

NUOVA AUTODICHIARAZIONE 26/3 --> LEGGI IL PDF


Piemonte

Aggiornamento Coronavirus Piemonte

NUMERO DI CONTAGIATI 9918 (+500)

IN TERAPIA INTENSIVA 456 (+14)

GUARITI 173 (+46)

IN VIA DI GUARIGIONE 308

DECEDUTI 924 (+129)

TOTALE TAMPONI EFFETTUATI 31135

TAMPONI ESAMINATI NEGATIVI 17957

* Differenze dalle ore 19.30 del 31 marzo 2020)


173 nuovi guariti in Piemonte. 308 in via di guarigione

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 163 (+36 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 12 in provincia di Alessandria, 11 in provincia di Asti, 11 in provincia di Biella, 19 in provincia di Cuneo, 9 in provincia di Novara, 74 in provincia di Torino, 17 in provincia di Vercelli, 4 nel Verbano-Cusio-Ossola e 6 provenienti da altre regioni. Il 55% sono maschi, il 45% donne.

Altri 308 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.


70 nuovi decessi, 924 in tutto

Sono 70 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati stasera dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 8 in provincia di Alessandria, 1 in provincia di Asti, 6 in provincia di Biella, 9 in provincia di Cuneo, 5 in provincia di Novara, 36 in provincia di Torino, 4 nel Vercellese, 1 nel Verbano-Cusio-Ossola.

Il totale complessivo è ora di 924 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 178 ad Alessandria, 38 ad Asti, 75 a Biella, 67 a Cuneo, 113 a Novara, 339 a Torino, 50 a Vercelli, 49 nel Verbano-Cusio-Ossola, 15 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.


Situazione dei contagi in Piemonte 9918

Sono 9.918  le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.384 in provincia di Alessandria, 477 in provincia di Asti, 513 in provincia di Biella, 789 in provincia di Cuneo, 861 in provincia di Novara, 4.751 in provincia di Torino, 512 in provincia di Vercelli, 419 nel Verbano-Cusio-Ossola, 95 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 117 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 456.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 31.135, di cui 17.957 risultati negativi.


Non si allentamento le misure di contenimento

Rispetto all’apertura del Governo a brevi passeggiate genitore-figlio, il presidente Alberto Cirio precisa che “Proseguiamo con la linea del rigore. Nessun allentamento delle misure di contenimento in Piemonte, dove continuano a valere le regole più restrittive. Bisogna a stare a casa. Solo così vinceremo la battaglia”.


L'Unità di crisi controlla le mascherine prima di distribuirle

Le mascherine non autorizzate all'uso sanitario consegnate oggi dalla Protezione civile all’Ordine dei medici non sono mai transitate dal Magazzino centralizzato per l’emergenza coronavirus di Grugliasco dell’Unità di crisi, ma sono state fornite direttamente agli interessati dalla sede romana.

Lo conferma l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, che sottolinea come ogni fornitura in arrivo a Grugliasco sia soggetta al vaglio tecnico dell’Unità di crisi.

«Ad esempio – rileva l’assessore Icardi –, della fornitura di 102 mila mascherine della Protezione civile arrivate questa notte al Magazzino di Grugliasco, solo 24 mila mascherine sono state ritenute dall’Unità di crisi della Regione Piemonte idonee alla distribuzione agli ospedali. Per le altre 78 mila, invece, la stessa Unità di crisi ha chiesto un supplemento di certificazione, tenendole bloccate in magazzino. Sempre stanotte, sono arrivate all’Unità di crisi anche 50 mila mascherine ffp2 donate dalla Huawei Italia, immediatamente andate in distribuzione, in quanto pienamente rispondenti ai requisiti richiesti».

Intanto, l’Unità di crisi chiarisce la posizione sulle discusse mascherine brasiliane distribuite nei giorni scorsi, sottolineando come le stesse siano a tutti gli effetti certificate come “mascherine chirurgiche ad uso sanitario”.

«Si tratta di dispositivi di protezione acquistati nella prima fase dell’emergenza – dichiara l’assessore regionale alla Protezione civile del Piemonte, Marco Gabusi -, quando le disponibilità dei dispositivi di protezione individuale erano molto limitate e anche da Roma non c’erano rifornimenti. Comprendiamo talune riserve sulle caratteristiche pratiche, ma fortunatamente abbiamo verificato la loro certificazione».


Chiarimento sulle mascherine brasiliane

L’Unità di Crisi chiarisce che le mascherine brasiliane distribuite nei giorni scorsi sono state a tutti gli effetti certificate come “mascherine chirurgiche ad uso sanitario”. L’assessore Marco Gabusi rileva che “si tratta di dispositivi di protezione acquistati nella prima fase dell’emergenza, quando le disponibilità erano molto limitate e anche da Roma non c’erano rifornimenti. Comprendiamo talune riserve sulle caratteristiche pratiche, ma fortunatamente abbiamo verificato la loro certificazione”


Forniture di macchinari agricoli: i coltivatori chiedono lo sblocco 

La Federazione dei costruttori di macchine agricole insieme alle organizzazioni professionali agricole chiede al Governo di modificare il decreto che blocca la produzione di trattori, aratri, mezzi per i trattamenti alle colture, per l’irrigazione e l’alimentazione zootecnica.

Il comparto deve essere urgentemente inserito come parte integrante della filiera agroalimentare, perché senza queste forniture si danneggia l’agricoltura e si mette a repentaglio la sicurezza alimentare. Le forniture di macchine, attrezzature e ricambi agricoli sono fondamentali per la tenuta della filiera agroalimentare.

Lo sostiene la Federazione italiana dei costruttori e lo confermano le organizzazioni professionali agricole nazionali ed europee, Coldiretti, Confagricoltura, Cia e  Copa Cogeca, con lettere ufficiali alle autorità politiche.


* Fonte Regione Piemonte

 

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