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Esportazioni Piemonte: meno vendite

Economia - Finanza
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I dati di Unioncamere Piemonte: nei primi sei mesi dell'anno, le vendite all'estero calano del 7.4%, rispetto al I° semestre 2015. Automotive e mercati extra Ue-28 i punti deboli regionali.
Nei primi sei mesi del 2016 il valore delle esportazioni piemontesi, si è attestato a 21,6 miliardi di euro, registrando una contrazione del 7,4% rispetto al dato del 2015. La performance manifestata dalle esportazioni regionali è apparsa più debole rispetto a quella riscontrata a livello complessivo nazionale, realtà per la quale il valore delle esportazioni ha segnato una sostanziale stabilità (+0,0%) rispetto al periodo gennaio-giugno 2015. Lo ha reso noto Unioncamere Piemonte.
 
Nonostante il risultato negativo registrato nel periodo gennaio-giugno 2016, il Piemonte si conferma, la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,5% delle esportazioni complessive nazionali (incidenza in diminuzione rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del 2015, quando era pari al 11,3%). Tra le principali regioni esportatrici il Piemonte è stata quella che ha ottenuto il risultato peggiore. La Lombarda e il Veneto hanno manifestato variazioni positive di debole entità (rispettivamente +0,7% e +0,3%), maggiore risulta essere stato il contributo positivo alla crescita delle esportazioni nazionali offerto dall'Emilia Romagna (+1,5%). Il I semestre del 2016 è stato negativo per la maggior parte dei settori di specializzazione delle esportazioni piemontesi. Il principale imputato risulta essere il comparto dei mezzi di trasporto, che genera un quarto delle esportazioni regionali. Nel periodo in esame, questo settore ha, infatti, evidenziato una flessione di particolare intensità (-21,7%), dovuta al forte calo delle vendite oltre confine di autovetture (-39,8%), solo in parte mitigato dalla miglior performance realizzata dalla componentistica autoveicolare (+3,1%). In calo anche la nautica e l'aerospazio. La meccanica, secondo comparto delle esportazioni regionali, ha subito un calo delle vendite oltre confine del 4,2%. L'alimentare, terzo settore con un peso di poco inferiore al 10%, è stato uno dei pochi comparti di specializzazione delle esportazioni a realizzare una crescita rispetto allo stesso periodo del 2015 (+1,1%). In negativo l'export del tessile (-1,6%) e dei metalli (-1,7%), mentre è apparso stazionario quello della gomma plastica (+0,1%).
A livello territoriale si evidenziano performance differenziate. Al calo del capoluogo regionale (-12,6%), cui si accompagnano i risultati negativi di Cuneo (-5,8%), Verbania (-3,5%), Alessandria (-3,1%) e Vercelli (-2,1%), si contrappongono i trend di crescita evidenziati da Asti (+6,8%), Novara (+1,2%) e Biella (+1,0%)
Spiega Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte: "In questi mesi, il contribuito che arriva dal Piemonte all'export nazionale non può dirsi brillante, ma deve essere letto in un'ottica nazionale e settoriale: la battuta d'arresto delle vendite oltreconfine del settore automotive penalizza infatti il dato complessivo della nostra Regione. Un risultato che comunque non scoraggia il nostro lavoro e la nostra fiducia nel sistema. Da sempre, le Camere di commercio piemontesi si sono impegnate per accrescere il grado di internazionalizzazione delle aziende del territorio, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Abbiamo messo in campo strumenti di carattere operativo e finanziario per accompagnarne la proiezione sui mercati internazionali. Lo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 25 agosto esclude dai nostri compiti le attività promozionali direttamente rivolte all'estero: temiamo che questa ipotesi vada ad incidere sulla possibilità delle nostre imprese di crescere all'estero, esportando quel 'Made in' che da sempre ci contraddistingue in tutto il mondo e che è fondamentale per il sostegno al sistema economico e all'occupazione".
 
* Fonte Unioncamere Piemonte
 

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