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Piemonte modello per la rete oncologica

Sanità - Benessere
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Migliorata del 30% l’appropriatezza delle cure. Passo in avanti nella nostra regione.

Migliora l’accesso alle cure e aumentano le possibilità di sopravvivenza dei malati oncologici. Così il Piemonte si conferma come riferimento fra le regioni italiane per la cura dei tumori: lo ha riconosciuto nei giorni scorsi Periplo, l’associazione che riunisce i più importanti oncologi italiani, rilevando come il Piemonte sia ai primi posti per tasso di sopravvivenza dei pazienti a cinque anni, con il 53% fra gli uomini e il 63% fra le donne.

In particolare i progressi fatti registrare nell’ultimo biennio a costituire un importante elemento di novità. Grazie alla decisione dell’Assessorato regionale alla Sanità di inserire l’appropriatezza dei percorsi di cura fra i nuovi obiettivi dei direttori generali delle aziende sanitarie, contestualmente all’istituzione dei centri di riferimento per le singole patologie tumorali, nell’ultimo anno è aumentata del 30% la quota dei pazienti che si rivolgono in modo corretto ai Centri accoglienza e servizi (Cas) della rete oncologica. Un dato che si aggiunge a un altro fattore positivo: dal 2011 ad oggi la sopravvivenza dei malati oncologici a cinque anni in Piemonte è salita del 6%. In pratica, ci si cura meglio e si vive di più.

Nel dettaglio, i Cas sono le strutture presenti in ogni presidio ospedaliero, con il compito di accogliere e prendere in carico il malato. Con la delibera approvata dalla Giunta regionale nel novembre 2015, i Cas indirizzano i pazienti solo presso i centri di riferimento, pur rimanendo garantita la libertà di scelta. In questo modoil malato viene accompagnato nel percorso di cura verso la struttura ospedaliera appropriata per la sua patologia, garantendo così una risposta terapeutica corretta ed efficace.

Foto Regione Piemonte

 

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