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Fermi per auto in sosta. In 5 anni raddoppiati. 564 nel 2018. 1.5 al giorno

Piemonte
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Nel 2018 sono stati 564, una media di 1,5 al giorno. Parte una campagna di comunicazione per sensibilizzare gli automobilisti. Dati GTT - Gruppo Torinese Trasporti.
Il problema dei fermi per auto in sosta sui binari o in prossimità dei binari stessi sta crescendo in modo esponenziale. L’anno scorso sono stati 564, una media di 1,5 fermi al giorno. E ci sono giornate dove i fermi sono anche 3 o un numero maggiore. Sono fermi di linee tranviarie con molti passeggeri a bordo: un danno enorme anzitutto per gli utenti.  In 5 anni i fermi sono raddoppiati, dal momento che nel 2013 erano stati 204.
 
Il fenomeno dipende da diversi motivi, in gran parte legati alla distrazione e alla fretta. Le zone maggiormente interessate sono: corso Belgio dopo corso Tortona (linea 15) e corso Raffaello (linea  9). In questi casi, i parcheggi sono a lisca di pesce e gli automobilisti non sempre controllano che la vettura non sporga: bastano pochi centimetri a impedire il transito del tram. Purtroppo sono in crescita anche episodi legati a vetture lasciate sulle corsie protette, come in corso Tassoni (linea 9), in corso Giulio Cesare e in corso Unione Sovietica (linea 4). Altre zone interessate sono quelle più strette come Monginevro (linea 15), piazza Campanella (capolinea linea 13).
In parte il fenomeno interessa anche percorsi delle linee bus: corso Racconigi (linee 55 e 56), corso Sebastopoli (linee 17 e 62), via Lanfranchi e Biamonti (linee 56 e 66), piazza Bozzolo (linee 17 e 34), Piazza Arbarello (linea 5, 52 e 67). In quest’ultimo caso il problema sarà superato dalla nuova sistemazione della piazza decisa dal Comune.
Una elevata concentrazione di fermi si verifica, ormai da tempo, nelle zone più frequentate la sera nei week-end, come in via Bava e in via Bonafous, nei pressi di piazza Vittorio Veneto (linea 16).
Si ricorda che, per fermi prolungati, è necessario sopperire con autobus sostitutivi e con deviazioni di percorso. I tempi di attivazione non possono essere immediati.  Inoltre, spesso, il fermo influisce sull’intero sistema, provocando ritardi e disservizi non solo sulla linea interessata. Si tratta, ribadiamo, di un danno molto rilevante.
Gtt sta operando su più fronti. Anzitutto potenzierà la comunicazione e la segnalazione all’utenza del  problema. Alle persone che lasciano l’auto in sosta verrà consegnato un volantino che ricorda che hanno ostacolato la circolazione in media di 100 persone (una vettura tranviaria ne può portare sino a 200). Analoga opera di informazione verrà fatta laddove i parcheggi sono particolarmente vicini alle rotaie, per invitare le persone a verificare che l’auto non sporga dal marciapiede e possa impedire il transito del tram, come in corso Raffaello (linea 9) e corso Belgio (linea 15). Ai conducenti che lasciano l’auto in sosta verrà consegnato un volantino (allegato) che dice: “Un auto sui binari è un costo per te e per la comunità. Prima di parcheggiare occhio alle rotaie e alle distanze”. In queste zone si valuterà come rendere più visibili le stesse rotaie, magari attraverso una colorazione della zona di transito del tram. Si valuterà anche l’installazione di cartelli segnaletici. Inoltre Gtt chiede sempre  il pagamento dei danni per il fermo di veicoli dovuti ad auto in sosta L’anno scorso le richieste di risarcimento sono state pari a circa 80 mila euro.
E’ in fase di valutazione la posa di dissuasori che evidenzino maggiormente le corsie protette: laddove possibile anche attraverso cordoli di maggiori dimensioni e di maggiore evidenza. Infine si sta operando, insieme alla Città di Torino, per rendere più celere il servizio di rimozione veicoli e impedire lunghi fermi.
 
Ph. Gtt - Gruppo Torinese Trasporti
 

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