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Covid-19 Piemonte: 31 marzo ore 21

Sanità - Benessere
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La situazione dell'Emergenza Coronavirus in Piemonte al 31 marzo 2020, ore 21. Aggiornamento Coronavirus Piemonte. 127 nuovi guariti in Piemonte. 257 in via di guarigione. 59 nuovi decessi, 854 in tutto. Situazione dei contagi in Piemonte 9418. Siglato il protocollo sulle strutture per anziani, misure di protezione e contenimento del contagio. Tamponi in ambulatorio o in auto per i pazienti in convalescenza. Risorse per le realtà sportive.Gli straordinari della Polizia locale. Cirio: l'ordinanza sarà prorogata al 14 o 20 aprile. Misure per le famiglie in difficoltà. Il Presidente Cirio: "Occorrono poteri straordinari". Appello di Confindustria Piemonte: salvaguardare il lavoro tutelando le persone e l'impresa. Cuneo: Centro Operativo Comunale. Giovedì 2 aprile parte la distribuzione gratuita di mascherine ai cittadini Over 70. Sindaco Limone Piemonte ammaina bandiera Ue, non ci aiuta.

NUOVA AUTODICHIARAZIONE 26/3 --> LEGGI IL PDF


Piemonte

Aggiornamento Coronavirus Piemonte

NUMERO DI CONTAGIATI 9418 (+1420)

IN TERAPIA INTENSIVA 442 (+16)

GUARITI 127 (+39)

IN VIA DI GUARIGIONE 257

DECEDUTI 795 (+59)

TOTALE TAMPONI EFFETTUATI 28918

TAMPONI ESAMINATI NEGATIVI 16628

* Differenze dalle ore 19.30 del 29 marzo 2020)


127 nuovi guariti in Piemonte. 257 in via di guarigione

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 127 (+39 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 10 in provincia di Alessandria, 10 in provincia di Asti, 6 in provincia di Biella, 15 in provincia di Cuneo, 8 in provincia di Novara, 59 in provincia di Torino, 13 in provincia di Vercelli, 3 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3  provenienti da altre regioni.

Altri 257 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.


59 nuovi decessi, 854 in tutto

Sono 59 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati stasera dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 14 in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Asti, 5 in provincia di Cuneo, 4 in provincia di Novara, 32 in provincia di Torino, 1 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da fuori regione,

Il totale complessivo è ora di 854 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 170 ad Alessandria, 37 ad Asti, 69 a Biella, 58 a Cuneo, 108 a Novara, 303 a Torino, 46 a Vercelli, 48 nel Verbano-Cusio-Ossola, 15 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.


Situazione dei contagi in Piemonte 9418

Sono 9.418  le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.347 in provincia di Alessandria, 438 in provincia di Asti, 494 in provincia di Biella, 751 in provincia di Cuneo, 797 in provincia di Novara, 4.512 in provincia di Torino, 473 in provincia di Vercelli, 393 nel Verbano-Cusio-Ossola, 87 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 126 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 458.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 28.918, di cui 16.628 risultati negativi.


Siglato il protocollo sulle strutture per anziani, misure di protezione e contenimento del contagio

È stato firmato oggi da Unità di Crisi, Regione Piemonte, Prefetture piemontesi, Province e Città metropolitana di Torino, il Protocollo d’intesa per “ulteriori misure di contenimento Covid 19 e indicazioni operative sull’assistenza territoriale e nelle strutture assistenziali e socio sanitarie, ivi comprese le RSA”.

La necessità di un Protocollo contenente le linee guida specifiche per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus nelle RSA si rende necessaria a causa della situazione di vulnerabilità degli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali, particolarmente esposti al rischio di complicanze conseguenti all’infezione da COVID 19 a causa dell’età avanzata.

Il “Protocollo RSA” intende perciò assicurare la prosecuzione delle attività nelle strutture, incluso il reperimento del personale di ambito sociosanitario di supporto, nel rispetto delle misure precauzionali di contenimento del rischio, garantendo ai pazienti la continuità dell’assistenza nelle condizioni di massima sicurezza e al personale di operare al minor livello di rischio possibile.

«Quanto al controllo della situazione sanitaria – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, accanto al monitoraggio continuo e capillare già realizzato nelle RSA piemontesi e al recente rilascio della Piattaforma Covid 19 per verificare lo stato di salute dei cittadini positivi (in quarantena e guariti), la Regione Piemonte valuterà la possibilità di un programma di graduale monitoraggio sierologico del personale e degli ospiti delle strutture, attingendo ai 300 mila test sierologici acquistati dalla Regione che saranno seguiti dai tamponi nei casi necessari».

Particolare attenzione viene posta anche al personale. Il Protocollo favorisce infatti il reperimento e la temporanea sostituzione del personale socio-sanitario da parte delle RSA, attingendo dalle graduatorie sanitarie. Sarà inoltre possibile rinforzare il personale di supporto, dedicato all’igiene dei pazienti e degli ambienti, aprendo anche agli operatori che stiano frequentando un corso per operatori socio assistenziali, che siano badanti formate, o badanti di esperienza non professionali. 

"Ho lavorato in sinergia con la Presidenza e con il collega Luigi Icardi, per questo protocollo d’intesa – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino -. Era necessario realizzare un percorso condiviso con tutte le Istituzioni piemontesi, per offrire risposte immediate ed efficaci in questo momento di grave emergenza. È uno sforzo che abbiamo fatto per aiutare le persone fragili, i nostri nonni, i nostri genitori, gli anziani che si trovano nelle strutture e gli operatori che combattono in prima linea, con l’auspicio di poter uscire al più presto da questa crisi sanitaria che ha coinvolto non solo la nostra Regione ma l’intero Paese".

Sempre per il personale, sono previste ulteriori misure sul fronte del contenimento del contagio oltre a quelle già in vigore: gli operatori in quarantena potranno infatti essere ricollocati all’interno di strutture di ricovero alternative (es. alberghi) situate nelle vicinanze.

La gestione di un ampio numero di strutture, di ospiti e di personale ha inoltre richiesto l’istituzione di una Cabina di Regia da parte delle Province piemontesi, d’intesa con le Prefetture, in cui siano rappresentati tutti gli attori delle RSA piemontesi: associazioni datoriali, Ordini professionali e Organizzazioni sindacali rappresentanti gli operatori, associazioni di pazienti e familiari maggiormente rappresentative, associazioni di rappresentanza degli Enti locali, nonché un rappresentante degli Enti gestori e dell’ASL di competenza. È inoltre prevista la presenza di una rappresentanza delle RSA piemontesi nell’attuale struttura dell’Unità di Crisi al fine di favorire azioni comuni e condivise.


Tamponi in ambulatorio o in auto per i pazienti in convalescenza

"Convocheremo i pazienti clinicamente guariti e in convalescenza per eseguire il test di conferma virologica della guarigione in ambulatori appositamente predisposti, per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori".

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, individuando una nuova modalità di gestione dei pazienti covid in convalescenza.

"In questo modo, si tratta di velocizzare e aumentare le prestazioni di esecuzione dei tamponi rino-faringei, alleggerendo il carico di lavoro degli operatori sanitari che altrimenti dovrebbero recarsi a domicilio dei pazienti. Il servizio non riguarda tutti, ma solo i pazienti clinicamente guariti e in isolamento domiciliare che debbano accedere ai tamponi di controllo per tornare in piena attività. Queste persone saranno convocate dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della loro Azienda sanitaria locale e verranno informate sulle modalità da seguire. Verrà chiesto loro di recarsi, muniti di mascherina, in appositi ambulatori o camper, mentre, in altri casi, potrebbero ricevere la prestazione rimanendo a bordo della propria automobile, secondo la modalità “drive-through”. Tutto ciò, con un notevole risparmio di tempo, energie e utilizzo di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori sanitari, oltre che a vantaggio di una migliore razionalizzazione del servizio".


Risorse per le realtà sportive

Per venire in aiuto alle associazioni sportive piemontesi, in grave affanno, la Regione ha deciso di stanziare 4 milioni di euro che permetteranno a chi promuove lo sport locale di sopravvivere alla crisi dovuta al Coronavirus.

Purtroppo il decreto Cura Italia non ha tenuto conto delle tante realtà che promuovono lo sport e che per colpa della crisi rischiano gravi conseguenze. Gli euro su questo capitolo stanziati dal Governo ammontano a zero. Per ovviare a questo grave problema abbiamo deciso di destinare 4 milioni a tutto il mondo dello sport piemontese - afferma l’assessore regionale allo Sport e alla Sicurezza, Fabrizio Ricca - Se questo mondo non ha il supporto delle istituzioni rischia di essere cancellato. La stessa cosa può capitare a numerosi eventi già in programma. Per questo con i fondi individuati vogliamo dare ossigeno a realtà che spesso vivono della passione dei loro soci e che con questi soldi potranno pagare gli affitti e gli stipendi dei collaboratori”. La delibera passa ora all'esame della competente Commissione del Consiglio regionale.


Gli straordinari della Polizia locale

La Regione ha stanziato 500.000 euro per pagare gli straordinari della Polizia locale impegnata in funzioni di controllo del territorio e di vigilanza per far rispettare le norme legati all’emergenza. “Ottenuto che la Polizia locale fosse impegnata in strada, ci sembra giusto che gli agenti possano svolgere il loro compito sicuri del fatto che le istituzioni copriranno le spese legate al lavoro straordinario”, dichiara l'assessore alla Sicurezza, Fabrizio Ricca.


Cirio: l'ordinanza sarà prorogata al 14 o 20 aprile

Il presidente Alberto Cirio ha anticipato in Consiglio regionale che la sua ordinanza sulle misure di contenimento del Coronavirus sarà senz’altro prorogata oltre il 3 aprile. La nuova scadenza potrebbe essere fissata al 14 o al 20 aprile e sarà decisa probabilmente giovedì dopo un incontro con i capigruppo: "Abbiamo fatto una scelta di rigore fin dall'inizio, e così siamo andati avanti adottando misure più restrittive di quelle nazionali ancorate tutte al 3 aprile, ma ora è evidente che questa data non potrà essere rispettata. Tornare a normalità il 3 aprile sarebbe una follia. Si tratta ora di vedere per quanto tempo prorogare".


Misure per le famiglie in difficoltà
 
Il presidente Cirio ha annunciato di aver chiesto agli assessori competenti di predisporre delle misure per dare a chi non ha uno stipendio o un reddito le risorse necessarie per fare la spesa: “Abbiamo l’obbligo di aiutare le famiglie bisognose. Deve essere il primo dei nostri impegni. Chiediamo a tutti di stare a casa, così assisteremo a un graduale rallentamento del contagio del quale abbiamo già i primi segnali. Ma questo vuole dire che molte persone si troveranno senza soldi, e si arriverebbe presto a un rischio davvero difficile da gestire. C'è uno sforzo che dobbiamo fare con urgenza, studiare misure sociali straordinarie: o diamo i soldi direttamente alle famiglie o presto tante non avranno più i soldi per fare la spesa".

Il Presidente Cirio: "Occorrono poteri straordinari"

Il presidente Alberto Cirio ha dichiarato nel corso della seduta odierna in videoconferenza del Consiglio regionale che occorrono poteri straordinari per gestire l'emergenza Coronavirus: "Con le regole vigenti tra due anni saremmo ancora qui. Per agire in tempi rapidi, come è assolutamente necessario, abbiamo bisogno di poteri straordinari, come è stato fatto per la ricostruzione del Ponte Morandi. Al sindaco di Genova è stato concesso di derogare a una serie di norme, il che gli permetterà presto di inaugurare il nuovo ponte”.

"Chiedo dunque al Consiglio regionale di valutare l'approvazione di un documento perché io possa chiedere al Governo poteri straordinari. Senza di essi rischiamo che tutto il lavoro venga ritardato, ma i tempi sono di grande urgenza. Se non allentiamo le regole, soprattutto in vista della ricostruzione post emergenza, rischiamo di trovarci pericolosamente impantanati nella burocrazia".


Appello di Confindustria Piemonte: salvaguardare il lavoro tutelando le persone e l'impresa

L'Italia sta affrontando un'emergenza sanitaria globale che la vede drammaticamente in prima linea nel contrasto alla pandemia. Il Paese è chiamato a uno sforzo eccezionale per affrontare una crisi le cui dimensioni rischiano di compromettere in modo irreversibile il suo tessuto economico, sia per quanto riguarda i consumi interni, sia sul fronte internazionale. L'export risulta – se possibile – ancor più danneggiato da questa crisi, perché i competitor internazionali in queste settimane stanno acquisendo sempre maggiori quote di mercato. 

Anche il nostro territorio è impegnato in due battaglie distinte ancorché collegate: la prima di natura sanitaria, per arginare il contagio e interrompere la proliferazione del virus, la seconda di natura economica e sociale. A oggi il Governo ha messo in campo misure di supporto alle imprese, alle famiglie e ai lavoratori tanto apprezzabili quanto insufficienti a compensare una frenata dei consumi che – lo ricordiamo – ha di fatto azzerato interi settori produttivi.

La nostra regione sta pagando un prezzo altissimo e rischia di subire un contraccolpo insostenibile. Le imprese piemontesi stanno attuando tutte le prescrizioni in ordine di tutela della salute dei lavoratori e sono ovviamente disponibili a incrementare tali misure al fine di minimizzare – con qualsiasi mezzo – ogni eventuale rischio. È però vitale – nell'interesse comune - definire una progressiva riapertura delle attività produttive, per sostenere intere filiere che coinvolgono un ampio indotto formato da PMI, artigiani e liberi professionisti. 

Confindustria Piemonte, nel rispetto delle ineludibili indicazioni del comitato scientifico e in concerto con tutte le associazioni territoriali, sollecita il Governo e le parti sociali ad aprire immediatamente un tavolo operativo per definire una graduale ripresa delle attività industriali. 

"Siamo di fronte alla crisi più grave degli ultimi 50 anni" ha commentato Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte "Le imprese stanno affrontando seri problemi di liquidità e al tempo stesso assistono all'erosione delle proprie quote di mercato. Quindi è indispensabile, ma non sufficiente, un piano eccezionale di trasferimenti e investimenti. Le imprese devono essere messe nelle condizioni di stare sul mercato e continuare a produrre, nel massimo rispetto dei dpcm - che potranno essere ulteriormente affinati - e delle ineludibili indicazioni del comitato scientifico. Ogni giorno di chiusura perdiamo quote di mercato che difficilmente riusciremo a riconquistare. A oggi abbiamo calcolato un impatto negativo sul PIL del 6%, ma il rischio concreto è che l'emergenza sanitaria si traduca in una spirale recessiva irreversibile".


Cuneo: Centro Operativo Comunale. Giovedì 2 aprile parte la distribuzione gratuita di mascherine ai cittadini Over 70

La situazione di emergenza continua anche sul territorio cittadino. Giovedì 2 aprile 2020, partirà la distribuzione gratuita di mascherine ai cittadini Over 70 (circa 11.500 persone).

Le mascherine per gli Over 70, chiuse in buste con intestazione del Comune di Cuneo, saranno depositate direttamente nelle buche delle lettere dai volontari in divisa della Protezione Civile del Comune e dell'Associazione Nazionale Alpini. Saranno una decina le squadre impegnate nella distribuzione. 

Permane la difficoltà a procurare dispositivi di protezione individuale, soprattutto in grandi numeri. Dall'inizio dell'emergenza il COC sta garantendo la copertura ai volontari della Protezione Civile, alla Polizia Municipale, alle Case di Riposo ed alle strutture gestite dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese. In queste ore verranno contattate anche le associazioni che si occupano delle fasce più deboli per verificare eventuali loro necessità.

Sono stati attivati ulteriori canali di rifornimento e nei prossimi giorni è previsto anche l'arrivo di forniture per le farmacie.

Per rimanere aggiornati su informazioni e nuove disposizioni si ricorda che è possibile aderire al Servizio Sms della Protezione Civile, per iscriversi compilare il modulo pubblicato qui. Invitate parenti, amici e conoscenti ad attivare il servizio: più iscritti ci saranno, maggiore sarà l'efficacia.

Nel ricordare il numero unico 0171.44.44.44 del Comune, attivo tutti i giorni dalle 9 alle 18 per fornire informazioni di carattere non sanitario e richieste di chiarimenti, si segnala che per necessità e difficoltà particolari in ambito sociale e di volontariato si può chiamare il Segretariato sociale attivato dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese (tel. 0171-334666). Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17, il sabato dalle 8 alle 13.


Sindaco Limone Piemonte ammaina bandiera Ue, non ci aiuta

Il sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi ha ammainato la bandiera dell'Unione Europea dal Municipio. "Non sono antieuropeista, ma non condivido la scelta dell'Europa di non prendere decisioni e iniziative immediate a favore dei Paesi più colpiti dal Covid-19".


* Fonte Regione Piemonte

 

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