Allegri. «Spero di chiudere per lo scudetto»

Dopo aver conquistato la quarta Coppa Italia consecutiva (tredicesima nella storia), la Juve domani sera a Roma vuol mettere un altro trofeo in bacheca ed entrare nella storia con il settimo scudetto di fila. Massimiliano Allegri, nella vigilia della sfida dell'Olimpico contro i giallollorossi della Roma.

Allegri torna indietro di qualche giorno al trionfo dell'Olimpico con il Milan: "Ora non ha senso parlare della stagione, ma della Coppa Italia, vinta con merito, senza subire gol nelle cinque partite, come il Torino nel '42/43. I ragazzi sono stati straordinari. E'un successo che mi accomuna, ma i veri artefici sono loro che erano in campo. Bella vittoria e bella soddisfazione per tutti".

Sulla gara contro i giallorossi e sul Napoli, dice: "Domani sarà una bella partita e speriamo di chiudere il discorso scudetto una volta per tutte. La Juve, è stata brava a rimanere calma dopo la sconfitta con il Napoli, che ha fatto una grandissima stagione, che è fatta di momenti ed episodi. Si deve lavorare molto in funzione del risultato e sfruttare le caratteristiche dei giocatori I tre anni di Sarri sono stati un crescendo, con un gioco molto bello e vanno fatti i complimenti. Di Francesco, ha fatto benissimo e non era semplice in quell'ambiente. Specie, arrivare in semifinale di Champions. È uno degli allenatori italiani giovani più bravi in circolazione. Ai ragazzi ho detto che se vogliono una settimana di vacanza in più, devono fare il risultato. La Roma è forte fisicamente e tecnicamente e ben allenata. Ha dalla sua, un pubblico meraviglioso. Dovermo stare attenti a non distrarci e concedere loro azione pericolose".

Sulla formazione annuncia: "Szczesny, sarà in porta, contro i suoi ex compagni. Higuain, che non ha giocato titolare in Coppa Italia domani sera, gioca insieme a Dybala, poi dovrò decidere tra gli altri. Scioglierò i dubbi domani mattina".

Infine a chi gli chiede sulle seconde squadre, risponde: "Le seconde squadre? Sono assolutamente favorevole. È un punto di partenza per far crescere i giovani italiani che vanno fatti giocare".

Ph. Marchisciano / One+Nine Images