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Congiuntura Piemonte: produzione in calo

Economia - Finanza
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L'andamento della congiuntura economica in Piemonte. Produzione ancora in calo nei primi tre mesi del 2019. Il comparto manifatturiero segna una nuova battuta d'arresto (-0,4%). Bene solo l'industria alimentare e il sud del Piemonte.

Nell'ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte ha presentato oggi i dati della 190ª "Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera" realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di Commercio provinciali.

La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2019 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2019 e ha coinvolto 1.732 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 108.149 addetti e un valore pari a circa 62 miliardi di euro di fatturato.

Prosegue anche nei primi tre mesi del 2019 il rallentamento evidenziato dall'industria manifatturiera piemontese già nella seconda metà del 2018. La produzione industriale complessiva registra, infatti, un calo dello 0,4% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente.

Il calo subito dalla produzione industriale regionale è accompagnato dal peggioramento, rispetto ai trimestri precedenti, dell'andamento anche di tutti  gli altri indicatori analizzati: il mercato interno manifesta una sostanziale stabilità (+0,3%), gli ordinativi esteri si incrementano del 0,3%; in media, il fatturato totale delle imprese manifatturiere intervistate cresce del 0,4% rispetto al periodo gennaio-marzo 2018, con la componente estera che registra una dinamica lievemente superiore rispetto a quella generale (+1,6%); il grado di utilizzo degli impianti si porta al 66,6% (dal 65,6% del I trimestre 2018).

L'analisi della dinamica della produzione industriale per classe di addetti evidenzia una situazione di fragilità per tutte le classi dimensionali. La flessione più significativa viene registrata dalle micro imprese (0-9 addetti), per le quali il calo produttivo si attesta all'1,2%. Le aziende di piccole dimensioni (10-49 addetti) evidenziano una flessione dello 0,4%. Stabile l'andamento delle medie imprese (50-249 addetti), la cui produzione segna una variazione sostanzialmente nulla (+0,1%) rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Ancora con il segno meno, invece, il risultato delle realtà di grandi dimensioni (oltre 249 addetti) che manifestano una flessione produttiva di mezzo punto percentuale.

Un peggioramento generalizzato caratterizza l'industria manifatturiera in quasi tutti i suoi comparti di specializzazione. Nei primi tre mesi del 2019 permane positiva solo la performance dell'industria alimentare (+2,4%) e quella dell'industria chimica, petrolifera e delle materie plastiche (+0,9%).

Stazionaria la produzione del comparto del legno e del mobile. Con il segno meno tutti gli altri comparti manifatturieri piemontesi. Le flessioni produttive meno intense appartengono ai metalli (-0,7%), e alle industrie meccaniche (-1,0%).

Cali più di intensità maggiore caratterizzano, invece, l'industria dei mezzi di trasporto (-2,3%), le industrie elettriche ed elettroniche (-2,8%) e la filiera tessile (-5,0%).

All'interno del comparto dei mezzi di trasporto la diminuzione più significativa appartiene alla produzione di autoveicoli, solo lievemente negativo il dato dell'industria aerospaziale. Nulla la variazione della produzione registrata dalle aziende della componentistica autoveicolare.

Il progressivo peggioramento delle attività del comparto manifatturiero non appare una peculiarità di alcuni territori ma, con l'eccezione di parte del Piemonte meridionale, caratterizza tutto il territorio regionale.

Il risultato migliore viene messo a segno da Alessandria (+1,2%), seguita dalla Provincia Granda, che registra una variazione positiva dello 0,8%, grazie all'ottimo andamento del comparto alimentare.

Torino e il Verbano Cusio Ossola segnano un calo produttivo di mezzo punto percentuale. Flessioni di intensità maggiore vengono riscontrate a Novara (-1,6%) e Vercelli (-1,2%).

Il risultato peggiore, causato dalla performance negativa del tessile e abbigliamento, appartiene alle aziende manifatturiere biellesi (-2,3%).

* Dati Unioncamere Piemonte

 

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