Gulp! Goal! Ciak! Cinema, calcio e fumetti. Museo Nazionale del Cinema e JMuseum

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Dal 9 febbraio al 20 maggio, apre a Torino, una doppia mostra che ha per tema il cinema e il calcio. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino, la mostra «Gulp! Goal! Ciak! Cinema e Fumetti», a cura di Luca Raffaelli, da un’idea di Gaetano Renda. In contemporanea allo Juventus Museo «Gulp! Goal! Ciak! Calcio e Fumetti», sempre a cura di Luca Raffaelli.

Apre i battenti al Museo Nazionale del Cinema di Torino, dal 9 febbraio al 20 maggio, la mostra «Gulp! Goal! Ciak! Cinema e Fumetti», a cura di Luca Raffaelli, da un’idea di Gaetano Renda. In contemporanea allo Juventus Museo «Gulp! Goal! Ciak! Calcio e Fumetti», sempre a cura di Luca Raffaelli.

Alla Mole Antonelliana Cinema e Fumetti, vivono entrambi di immagini e di parole, anche se cinema e fumetto sono due linguaggi profondamente diversi. Il cinema, tende a coinvolgere lo spettatore con la forza delle immagini in movimento e dei suoni, imponendogli i suoi tempi narrativi. Il fumetto invece è fermo sulla carta. Le emozioni devono essere avviate dal lettore, che può scegliere il tempo di lettura e deve creare dentro di sé i suoni, suggeriti dalle parole inserite nelle didascalie e nelle nuvolette, nonché dalle onomatopee. Cinema e fumetto nel corso della loro storia si sono continuamente rincorsi, imitati, abbracciati, trovando soluzioni sempre più audaci e sorprendenti, agendo sulla consapevolezza dello spettatore e del lettore.

Angela Giussani , Diabolik: Il rapimento di Eva , Tavola originale n. 105 albo n. 21, 1964 - “Diabolik©Astorina srl”.

All'interno, vengono presentate le analogie e le differenze del linguaggio cinematografico e di quello dei fumetti in oltre cento anni di storia, cercando di capire in che maniera un mondo che vive anche grazie alla partecipazione del lettore possa trovare una sorta di oggettività nella rappresentazione filmica. Nel percorso museale, si potranno vedere molte scene di film direttamente collegate a sequenze di fumetto, ma anche testimonianze del percorso inverso. In particolare, verranno esposte tavole originali, scenografie, rodovetri dei film d’animazione, fotografie ed oggetti di scena. E poi si indagheranno, con postazioni interattive, altre possibilità di interazione fra i due linguaggi fino a una sorta di esperimento finale in cui alcune sequenze di film vengono trasformate in fumetto, eliminando il sonoro che appare sotto forma di nuvoletta e di onomatopea.

In contemporea allo Juventus Museum, si apre «Calcio e Fumetti», attraverso i materiali multimediali (fumetti, proiezioni e materiali esposti). Per il visitatore un panorama del rapporto tra calcio e fumetto, un tuffo nelle pagine e nelle gesta dei loro eroi attraverso i quali la passione per il calcio è stata affrontata in tanti modi e stili differenti. Con il fumetto si può raccontare qualsiasi tipo di storia, che sia ambientata in mondi reali e fantastici. La mostra, è nata pensando a come la storia della passione per il calcio è stata raccontata nel fumetto e a come la ricchezza di spunti offerti da questo sport all’immaginario di tutti gli appassionati possa dare vita a un racconto unico, originale ed emozionante. Un racconto unico, perché il fumetto ha la capacità di fermare il tempo. La mostra è organizzata secondo differenti capitoli. Il primo, «Gli Eroi Calciatori», racconta personaggi di pura invenzione come l’inglese Roy of the Rovers di Walter Booth, Eric Castel del francese Raymond Reding o il celeberrimo Capitan Tsubasa, ovvero Holly di «Holly e Benji» del giapponese Yoichi Takahashi. «Calciatori per caso», è il capitolo dedicato a personaggi celebri del fumetto che occasionalmente si sono ritrovati alle prese con un pallone (dai Simpson a Peppa Pig, da Asterix a Andy Capp, che ha il calcio come suo hobby) o con vicende legate al calcio (Diabolik). La penultima sezione è dedicata al «Mondo Disney nel Pallone», rivisitato attraverso le tante tavole o episodi in cui i personaggi Disney hanno avuto a che fare con il mondo del calcio. Infine, si passa a «I Nasi a sfera di Mordillo», che racconta come il grande autore argentino abbia saputo narrare il calcio nelle sue grandi vignette colorate.