«Nozze di Sangue» in scena al teatro Carignano

Teatro - Danza
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LLUÍS PASQUAL DIRIGE LINA SASTRI IN "NOZZE DI SANGUE" DI FEDERICO GARCÍA LORCA  - Teatro Carignano, 30 gennaio – 11 febbraio 2024.

Da martedì 30 gennaio, a domenica 11 febbraio 2024, va in scena al Teatro Carignano, Nozze di sangue di Federico García Lorca, per l'adattamento e la regia di Lluís Pasqual. Saranno in scena Lina Sastri, Giacinto Palmarini, Giovanni Arezzo, Alessandra Costanzo, Ludovico Caldarera, Roberta Amato, Floriana Patti, Gaia lo Vecchio, Alessandro Pizzuto, Sonny Rizzo, Elvio La Pira. Insieme a loro, i musicisti Riccardo Garcia Rubì (chitarra), Carmine Nobile (chitarra), Gabriele Gagliarini (percussioni). La coreografia è di Nuria Castejon, le scene sono di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Franca Squarciapino, le luci di Pascal Merat. Lo spettacolo, è coprodotto da Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Teatro Biondo di Palermo.


Nozze di sangue

Nel dramma di García Lorca solo uno dei personaggi ha un nome, gli altri sono ruoli, funzioni sociali e archetipi di una società chiusa e violenta, dove le passioni sono soffocate nel sangue. Sessismo, limitazioni alla libertà personale, clima opprimente e repressivo non erano estranei al poeta e drammaturgo spagnolo, destinato a una tragica fine tre anni dopo il debutto dell'opera. Ispirata a un fatto di cronaca, questa storia datata 1933 è diventata un urlo contro qualsiasi convenzione nel campo dell'amore, un grido di libertà nel seguire la passione che brucia due cuori e due copri in una stessa fiamma. Lluís Pasqual, massimo esperto vivente di García Lorca, realizza una contaminazione tra prosa, danza e canto, basandosi sulle eclettiche capacità di Lina Sastri.


Note di regia di Lluís Pasqual

Nozze di sangue, uno dei titoli più folgoranti della storia del teatro del Novecento europeo, non è altro che una "cronaca di un fatto di vita" raccontato da un poeta. Così come, sessant'anni dopo, Koltès rimase colpito dalla fotografia di un delinquente in un manifesto attaccato dalla polizia su un muro della metropolitana di Parigi e da questo fascino ne uscì un capolavoro di grande poesia come Roberto Zucco, così successe con Lorca nel 1934. A pochi chilometri da Granada, in una campagna secca, durante una festa di matrimonio, la sposa fugge con un lontano parente. Lo sposo tradito li insegue con un gruppo dei suoi e si finisce a coltellate e morti. La notizia appare sui giornali. Nella mente del poeta questa storia vera ha fatto un viaggio profondo e scuro e il suo racconto dei "fatti" è diventato un urlo contro qualsiasi "convenzione" nel campo dell'amore e un grido di libertà nel seguire la passione che brucia due cuori e due corpi in una stessa fiamma. Nel viaggio del racconto ha creato due personaggi enormi, due vittime, due donne: la fidanzata e la madre. Quelle che restano e che dovranno trascinarsi a vita il dolore e le ferite che procedono dal così detto "cainismo" spagnolo: fratello contro fratello, divisi fino alla morte.

La frase della madre "qui, adesso, ci sono due bande, tu con i tuoi, io con i miei" non faceva altro che annunciare la disumana guerra civile esplosa pochi anni dopo. Poi il poeta è morto, la guerra è passata, sono passati tanti anni e, in una piccola parte del mondo occidentale la donna ha acquisito un certo livello di libertà per la quale il poeta si è battuto. O almeno abbiamo leggi che proteggono questa libertà. Poi la realtà purtroppo tante volte è un'altra. La metafora sulla passione e sull'amore, che lui ha fatto diventare immortale in questo testo bruciante, è ancora vivissima e attuale in tante civiltà che non appartengono alla nostra cultura europea. Ma lo è, senza dubbio, ancora dentro le nostre frontiere piene d'intolleranza e di odio. E queste parole le scrivo mentre in Europa viviamo la più (forse) irrazionale guerra della storia dell'uomo. Quanti volti di spose, di madri, trascinati dal dolore abbiamo visto in televisione? Come quelli che ha sognato Lorca... Non è un caso che abbia scelto, come in tante delle sue opere, "la donna", cioè la vittima, per fare vedere la violenza degli uomini. Ancora una volta il poeta guarderà dalla parte delle vittime, la sposa, la madre...

Credo che il testo di Nozze di Sangue rappresentato così come è scritto non sarebbe giusto per Federico. Noi non siamo più lo spettatore degli anni Trenta del Novecento. Bisogna andare alla radice del racconto e cercare il luogo profondo da dove emerge questo dolore. Per dirlo come lui "nell'oscura radice dell'urlo". Ma bisogna farlo, secondo me, delicatamente.

E soprattutto farlo sempre e solo con parole sue, carboni che bruciano ancora.
Isabel García Lorca, la sorella di Federico, mi ha raccontato che nel momento in cui lui scriveva Nozze di Sangue erano a Granada, a la Huerta de San Vicente, la bella casa dove trascorrevano l'estate. A Federico era arrivato un disco di una cantata di Bach che faceva suonare al grammofono e che ascoltava ossessivamente per ore e ore tutti i giorni finché un giorno glielo hanno nascosto... In Nozze di sangue c'è tanta musica, scritta anche da lui, che era anche un grandissimo musicista. Ha una sua geometria, ma non è Bach. Viene piuttosto dal "cante jondo" che vuol dire canto scuro e profondo e che è una variante assillante del flamenco. E questa musica che c'è anche nel testo e che scorre come un fiume scuro bisogna farla sentire perché è quello che riempiva il suo corpo, la sua mano, il suo orecchio in un terra secca circondata dal mare. Nel meridione della nostra così detta civiltà. In Andalusia o in Sicilia. Non c'è una grande differenza...".


TEATRO CARIGNANO
Dal 30 gennaio – 11 febbraio 2024
NOZZE DI SANGUE
di Federico García Lorca
adattamento e regia Lluís Pasqual
con Lina Sastri, Giacinto Palmarini, Giovanni Arezzo, Alessandra Costanzo, Ludovico Caldarera, Roberta Amato, Floriana Patti, Gaia lo Vecchio, Alessandro Pizzuto, Sonny Rizzo, Elvio La Pira
coreografia Nuria Castejon
musicisti Riccardo Garcia Rubì (chitarra), Carmine Nobile (chitarra), Gabriele Gagliarini (percussioni)
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Franca Squarciapino
luci Pascal Merat

Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Biondo Palermo.


Teatro: Carignano, piazza Carignano 6, Torino
Orari degli spettacoli: martedì, giovedì, sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.45. Domenica ore 16.00. Lunedì riposo. Sabato 3 febbraio doppia recita: ore 16.00 e ore 19.30.
Prezzo dei biglietti: Intero € 37,00 – Ridotto € 34,00
L'acquisto dei biglietti in prevendita prevede un costo di € 1 a biglietto.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO STABILE DI TORINO
Telefono 011 5169555 / Numero verde 800 235 333
Teatro Carignano, Piazza Carignano 6 – Torino
Orario: da martedì a sabato, dalle ore 13 alle 19, domenica dalle ore 14 alle 19.
Online www.teatrostabiletorino.it

NOZZE DI SANGUE ph Antonio Parrinello