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Cantacronache 1958-2018

Musica & Live
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Fausto Amodei e i Cantacronache sono stati celebrati a Pino Torinese da Carlo Pestelli e Giovanni Straniero nel sessantesimo anniversario del gruppo che ha inventato la canzone "impegnata".

Era una sala emozionata e calorosa quella che giovedì 15 novembre si è ritrovata a ricordare i Cantacronache. Una storia nata a Torino, sessanta anni fa appunto, quando un gruppo di giovani decide di dare dignità alla canzone e cantare "i fatti", le cronache". Nel 1958 Fausto Amodei aveva 24 anni, Michele L. Straniero 22, Sergio Liberovici 28, Margot, Margherita Galante Garrone 17, Emilio Jona 31, Giorgio De Maria 34.

La star della serata è stata sicuramente Fausto Amodei, classe 1934, che in prima fila ha ascoltato le parole di Giovanni Straniero e le canzoni sue e dei Cantacronache cantate da Carlo Pestelli, con il quale ha avuto occasione di cantare insieme molte volte e come nessun altro conosce e canta, bene, il suo repertorio. È poi intervenuto rispondendo a delle domande sui Cantacronache, sul rapporto che hanno avuto con intellettuali del tempo e sulla loro influenza sul mondo dei cantautori.

Scrive Liberovici sulle origini dei Cantacronache "Tenevo un diario […] il 12 settembre 1957 scrissi una Canzone sull'eccidio di San Donaci… morti nelle vigna del Sud"; scrive Jona "A Donaci, un paesino nella provincia di Brindisi, i contadini protestarono per la diminuizione del prezzo delle uve all'ammasso: abbandono delle campagne, cortei, comizi, polizia che spara sulla folla, morti per le strade e nei campi, tutto finito". Sergio Liberovici sentì in quel momento l'esigenza di trasmettere quelle emozioni in canzone e ne parlò con Michele L. Straniero. Si trattava di riprendere il significato storico e propositivo della canzone legata ai "fatti", che l'industria della canzone non trasmetteva più nei suoi testi, perché legata a dei contenuti sentimentali e bucolici molto più adatti a essere venduti da un mercato discografico crescente spinto fino all'estremo verso una rete commerciale che doveva soddisfare l'immagine di un'Italia bella, spensierata e felice nel bel mezzo delle sviluppo economico.

Esistevano avvenimenti drammatici e tensioni, ma dovevano restare "nascosti", e così in un Paese che dieci anni dopo avrebbe conosciuto la rivolta del '68 da dei giovani intellettualmente preparati nacque la "rivolta in musica": quello che non scrivevano i giornali e che non veniva detto ufficialmente poteva molto più efficacemente essere trasmesso attraverso dei testi di canzoni.

Fu così che intellettuali del calibro di Calvino, Rodari, Manzoni, Eco, Fortini, De Maria, Antonicielli, Jona, Straniero, Amodei e Liberovici parteciparono in diverso modo a questo fermento culturale che divenne ancora più incisivo negli anni futuri e pose le basi per una nuova consapevolezza nel mondo della canzone. Si trattava di canzoni "politiche" che interagivano con gli eventi mostrando un'attualità, scomoda che l'enclave dei poteri costituiti teneva nascosta e celata.

Ha scritto in proposito Umberto Eco, "…se non ci fossero stati i Cantacronache, e quindi se non ci fosse stata l'azione poi prolungata, oltre che dai cantacronache da Michele Straniero, la storia della canzone italiana sarebbe stata diversa. Poi, Michele non è stato famoso come De André o Guccini, ma dietro questa rivoluzione c'è stata l'opera di Michele Straniero."

Carlo Pestelli è un raffinato musicista e da oltre vent'anni alterna la carriera musicale a quella di studioso esperto in linguistica. Ha suonato in Italia e all'estero, fatto dei dischi, dei libri e delle produzioni teatrali. Il suo ultimo libro è Bella ciao. La canzone della libertà parla delle origini, della diffusione, del significato che ha avuto e che ha questa canzone popolarissima in Italia e nel mondo; il suo sito è www.carlopestelli.com.

Giovanni Straniero, nipote di Michele autore di La rivolta in musica. Michele L. Straniero e il Cantacronache nella storia della musica italiana, Lindau, 2003 e di  Cantacronache. I cinquant'anni della canzone ribelle. L'eredità di Michele L. Straniero, Zona, 2008, ha parlato da testimone che fin piccolo ha avuto l'opportinità di crescere a contatto con questo mondo di avanguardia culturale e artistica incontrandone gli artefici.

 

Fausto Amodei

Carlo Pestelli e Giovanni Straniero

Carlo Pestelli e Giovanni Straniero

Carlo Pestelli e Giovanni Straniero

Carlo Pestelli

Carlo Pestelli e Giovanni Straniero

Carlo Pestelli e Giovanni Straniero

Fausto Amodei

Fausto Amodei

Carlo Pestelli con Fausto Amodei

 

Fotografie: Giulio Steve, Cantacroncahe.

© 2018, Giulio Steve

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