Otto occasioni per bere bene, originale, consapevole. Conoscere l’abbinamento di una bevanda, con il proprio formaggio.
Cheese 2017 dal 15 al 18 settembre, abbina ad ogni formaggio la sua bevanda. Vini, bollicine, birre, rhum o cocktail. L’abbinamento di una bevanda, rappresenta un pezzo della tradizione materiale e della cultura gastronomica di un Paese o di una regione, insieme con il proprio formaggio, ha sempre avuto un posto in prima fila in queste undici edizioni di Cheese a Bra
Per questa ragione l’organizzazione di Cheese, propone una guida per otto occasioni dove bere bene, originale e consapevole:
1. Brunelli e Parmigiano Reggiano - Ai soci Slow Food e per chi coglierà l’occasione per far parte dell’associazione, è riservato il Laboratorio del Gusto Brunelli a confronto. L’importanza del terroir, che accompagna due fantastiche Docg ilcinesi ad alcune stagionature del Parmigiano Reggiano di vacca bianca modenese, Presidio Slow Food. Stiamo parlando di Poggio al Vento Col d’Orcia e Vigneto Manachiara di Nardi 1999, 2006, 2010. Tre grandi millesimi dei due grand cru delle rispettive aziende, per capire l’importanza del terroir. Appuntamento domenica 17 settembre alle ore 16, presso la Banca del Vino di Pollenzo, a sei chilometri da Bra, con navette speciali che fanno la spola tra Bra e Pollenzo.
2. Migrazioni enologiche: degustazioni in libertà dal Nord al Sud Italia nella Banca del Vino di Pollenzo e dell’Enoteca di Bra – Per chi non ha fatto in tempo a prenotare, ci sono due luoghi di Cheese 2017 speciali. Nella Banca del Vino, il luogo in cui Slow Food, costruisce la memoria storica del vino italiano, che nei giorni dal 15 al 18 settembre, Cheese 2017, propone un percorso guidato in compagnia di tre grandi vini e altrettanti formaggi del Nord, Centro e Sud Italia, passeggiando lungo le suggestive cantine sotterranee dell’ottocentesca Tenuta dei Savoia. Costo del tour con degustazione: 10 euro. Se invece si preferisce degustare e abbinare in libertà bisogna prendere la navetta e tornare a Bra. In Via Garibaldi, la Gran Sala dei Formaggi e l’Enoteca, offrono rispettivamente 130 caci e 600 etichette, che rappresentano il meglio della cultura enologica italiana. Fanno la parte del leone i formaggi italiani, francesi e spagnoli, ma ce ne sono anche statunitensi, portoghesi, inglesi, irlandesi, rumeni, bulgari, belgi, olandesi, polacchi e svizzeri. A ogni formaggio il suo bicchiere.
3. Il giro del mondo in 80 caci: note d’Oriente con i vini Triple A – Per chi vuol conoscere i Paesi ad Est dell’Italia, ci sono alcuni appuntamenti alla Casa della Biodiversità. Come quello con le Triple A di Velier, storico importatore e distributore genovese di vini naturali e distillati e Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia. Ai piedi del vulcano Hasan Dag, nell’Anatolia Centrale, crescono varietà autoctone di uve su piede franco a 1500 metri sul livello del mare, vigne antiche di 200 anni coltivate in piccoli giardini e vinificate con fermentazioni spontanee in anfore millenarie. Udo Hirsch, di origine tedesca ma da anni in Turchia, proprietario di Gelveri-Manufactur presenta i suoi vini in abbinamento a formaggi turchi. Non mancano i vini georgiani di Iago Bitarishvili, della regione di Kartli, vicino a Tiblisi, Presidio Slow Food. L’appuntamento è alla Casa della Biodiversità venerdì 15 settembre, alle ore 13.30.
4. Una “enclave” di sapori, profumi e consistenze di Langa - Se si cerca una full immersion di Langa, nell’area lounge allestita nella piazza del Mercato di Cheese, a cura del Consorzio Alta Langa Docg – Official Sparkling Wine della manifestazione, si potrà vivere un’esperienza di gusto che ha origine interamente nelle famose colline piemontesi. Insieme alle bollicine del metodo classico, si potrà degustare la morbida robiola di Roccaverano Agrilanga, unita alla croccante nocciola Tonda Gentile selezionata dall’Associazione Regina Nocciola. L’Alta Langa Docg (brut o pas dosé, bianco o rosato) è prodotto con uve Pinot Nero e Chardonnay coltivate sulle colline tra Astigiano, Cuneese e Alessandrino e affinato per almeno trenta mesi sui lieviti. Le sue bollicine delicate sposano la robiola primaverile, ricca di sentori di erba fresca, ciliegia e nocciolo o di fine estate, quando il latte si arricchisce di grassi e il formaggio raggiunge la massima estensione sensoriale e il croccante tostato della nocciola per regalare tre consistenze in un unico assaggio.
5. A tutta birra! – I Laboratori del Gusto – Cheese 2017 non è solo vino. Da anni Slow Food, segue il grande fermento, intorno alle birre artigianali, in Italia e oltre confine, grazie alle sue guide ed ai manuali pubblicati, i Laboratori del Gusto e la Piazza della Birra durante i grandi eventi. Tra i più curiosi si segnala la regina delle bevande naturali: il Lambic tradizionale (Presidio Slow Food), una birra unica al mondo e sempre più rara, spesso definita come l’anello mancante tra la birra e il vino. Non perdetelo, sabato 16 settembre alle ore 13 a Bra, presso il Cortile delle scuole maschili. In più il focus di Cheese 2017 sugli Stati Uniti, Raw in the USA. Formaggi a latte crudo e birre artigianali, il 17 settembre alle ore 19 sempre a Bra presso il Liceo scientifico G. Giolitti-G. B. Gandino. Dal 1980, negli Stati Uniti, si è assistito a una rinascita del tema delle fermentazioni naturali: dai formaggi alle birre artigianali, fino ad arrivare alla produzioni di eccellenti prosciutti e salumi. In questo Laboratorio, saranno presentati i migliori produttori “born in the USA“: Jasper Hill Farm dal Vermont, Meadow Creek Dairy dalla Virginia, Rogue Creamery dall’Oregon e Uplands Cheese dal Wisconsin. La storia dei formaggi, si intreccia a quella delle birre grazie alla presenza di Adrian Walker, del birrificio Firestone Walker, californiano doc, nato nel 1996, oggi uno dei più apprezzati nel territorio statunitense.
6. La cultura brassicola di QBA, La Piazza della Birra e Birrificio Antoniano - Official Partner dei grandi eventi organizzati da Slow Food, è Quality Beer Academy nel suo stand in Piazza XX Settembre. Lo stand accoglierà tutti gli appassionati con 35 vie di birra alla spina ed un ricco programma di degustazioni guidate dai beer sommelier. Dal punto di vista brassicolo, il focus di QBA, saranno le birre americane di Firestone Walker, con lo stesso Adrian Walker a raccontare segreti e aneddoti del birrificio. In tema di formaggi, non saranno trascurati gli abbinamenti, che vedono come protagonista il Belgio, con le sue fermentazioni miste e spontanee di Rodenbach e Boon. Sono 36 i birrifici artigianali indipendenti della Piazza della Birra. In esposizione, le realtà brassicole piemontesi e lombarde, che condivideranno i calici con i microbirrifici del resto d’Italia e con realtà estere. L’obiettivo, sta nel trovare l’abbinamento perfetto con le stuzzicherie delle vicine Cucine di Strada e dei Food Truck e passeggiare tra le bancarelle del Mercato sorseggiando un buon bicchiere. Nella Via dei Presìdi Slow Food, è presente Birrificio Antoniano, che tra le sue proposte presenta le birre realizzate con prodotti tutelati da Slow Food: la Ponte Molino, con grano Timilia del pane nero di Castelvetrano (Trapani), la Torlonga con grano Solina dell’Appennino abruzzese e la Borgo della Paglia con mais biancoperla della pianura veneta centro-orientale.
7. Paloma e Negroni sbagliato per una shakerata da urlo – Per gli amanti del cocktail, un appuntamento, con i migliori bartender selezionati da Velier che aspettano i visitatori con gli abbinamenti più sfiziosi tra formaggi e arte della mixology. Il bartender Angelo Canessa, propone il Paloma, con le note amare del Tequila e del succo di pompelmo, in abbinamento ad una robiola di Roccaverano. Per i fan del Negroni sbagliato, è consigliato con un abbinamento con un Parmigiano Reggiano 36 mesi: le note officinali di bitter e vermouth si sposano perfettamente con la sapidità della Dop. A Cheese 2017 potrete trovare questi e altri drink al cocktail bar Velier, in Piazza XX Settembre a Bra, aperto tutti i giorni a partire dalle ore 16.
8. Rhum: il gusto esotico della vita – Haiti, si sa, è l’ultima frontiera del rhum ed i Clairin sono i rhum di Haiti: varietà di canna originarie, nessuna chimica in agricoltura, fermentazioni spontanee senza lieviti selezionati, distillazioni “arcaiche” e nessuna filtrazione. I rhum dei Caraibi incontrano formaggi come il gruyère d’alpeggio, il piacentinu ennese ed il puzzone di Moena. Per un assaggio di Clairin non bisogna mancare la visita allo stand di Velier, in Piazza XX Settembre a Bra.
Foto Slow Food
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