Sarri: "Mi aspetto un Toro da battaglia"

Dopo la vittoria in extremis col Genoa nel secondo turno infrasettimanale della Serie A, a tre giorni di distanza, si rigioca. In programma il 199° Derby della Mole tra Torino e Juventus, Maurizio Sarri, incontra i media, nella sala stampa dell'Allianz Stadium, nella vigilia della partita, in programma domani sera, sabato 2 novembre, alle ore 20.45.

Il tecnico bianconero, parla della gara difficile che attende domani sera i bianconeri nel 199° Derby della Mole.

Il Derby per Maurizio Sarri

"Un derby non è mai una partita come le altre. Ha un significato speciale e particolare per entrambe le squadre Non è mai una partita normale. Le partite sono tutte importanti. Questa lo sarà per i punti e per quello che rappresenta nella storia. Spero che questo ci aiuti a non subire cali mentali".

Il Toro

"La sconfitta con la Lazio? Mi aspetto una squadra con delle grandissime motivazioni, un Toro da battaglia, come vuole la tradizione. Potrebbe essere importante per loro. E qui, bisogna portare grandissimo rispetto a Walter Mazzarri per le grandi esperienze che ha fatto in carriera. Ho grande considerazione di lui, sta facendo un bel ciclo con i granata".

Pjanic e la squadra

"Miralem? Non lo so, si è allenato a parte. È in corso in questo momento a riunione tra preparatori e medici, decideranno se farlo allenare con il gruppo. Cristiano Ronaldo. Gli piace partire dal centro-sinistra, ma non da esterno. Stesso discorso per Dybala dal centro-destra. Per questo abbiamo sempre un attaccante adatto a giocare con il 4-3-1-2. La soluzione ideale per ma, è giocare con il trequartista. Higuain: è un grande giocatore. Dopo un anno difficile tra Milan e Chelsea, l'ho visto con grandi motivazioni. Sta dimostrando la sua qualità".

Un pensiero sul VAR

"Mi piace di più quando l'arbitro decide in campo. In questo momento, le regole sono queste, a volte non tutte sono condivisibili. Le regole sul fallo di mano non le capisco. Comunque non mi piace. Il VAR era stato chiamato per errori macroscopici, invece viene chiamato varie volte a partita. In Europa se ne fa un uso molto più limitato ed è ancora in fase embrionale".

Ph. Giuliano Marchisciano / One + Nine Images