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Lavoro, famiglia e stress: come è cambiata la vita dei genitori italiani per il Covid-19

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Una ricerca appena conclusasi ha voluto indagare su come l’emergenza Covid19 abbia influito sulla produttività lavorativa. Il 51% dei genitori intervistati si è ritrovato a lavorare in smart working e a dover accudire i propri bambini allo stesso tempo. Questo è stato fonte di stress per il 90% dei genitori. Per il 55,7%, i genitori hanno dichiarato che dovranno tornare al lavoro entrambi. Ma nel caso in cui rientri solo uno dei due genitori, parliamo dell'11% di donne e del 22% di uomini. Il 9% dei genitori non torneranno al lavoro. Molte aziende stanno rilevando come i genitori del loro staff abbiano forte necessità di supporto nella gestione dei figli, in concomitanza e a seguito dell’emergenza Covid19. Si stanno quindi attivando per fornire benefit aziendali nell’ambito della famiglia.

Da quando si è manifestata l’emergenza legata al Covid19, molti genitori italiani si sono trovati a dover continuare a lavorare da casa ed in contemporanea, gestire i propri figli. Sitly, marketplace internazionale specializzato nella ricerca di baby sitter con oltre 2,8 milioni di famiglie e baby sitter registrati e presente in Europa e America Latina, ha realizzato un'indagine tra il 25 aprile e il 3 maggio. I risultati parlano chiaro.


Il 51% del campione si è trovato a restare a casa e a dover gestire lavoro e figli allo stesso tempo.

Tra gli intervistati il 54,9%, hanno dichiarato che nella propria famiglia sono stati entrambi, padre e madre, ad occuparsi dei bambini. Nel 35% dei casi se ne è occupata la madre, per l'11% il padre e, ancora, l'8% i nonni mentre solo per il 3,9% la baby sitter (nonostante il 56% del campione sapesse che quello della baby sitter fosse un'attività che non ha mai subito limitazioni).

Il 90% degli intervistati, ha poi dichiarato di sentirsi fortemente stressato nel dover gestire lavoro e famiglia da casa (l'11% riferisce di non farcela più). Il 70% dei genitori ha anche ammesso come sia stato, e sia ancora, molto difficile gestire questa situazione..

Per il 31% è diminuità la produttività; per il 14,90% è stato impossibile lavorare, sebbene il 23,2% è però riuscito a lavorare come sempre.

La fase 2 vede molti genitori tornare a lavorare in sede o a continuare a lavorare in smart working. Resta il fatto che la chiusura delle scuole è confermata. Il 63% degli intervistati non ha ancora trovato una soluzione per l'accudimento dei bambini, sebbene ben il 55,7% dei genitori abbia dichiarato che dovranno tornare al lavoro entrambi. Questa dato in parte conforta a fronte dei timori che le donne saranno le più esposte alla perdita del lavoro. Ma è anche vero che nel caso in cui rientri solo uno dei due genitori, parliamo dell'11% di donne e del 22% di uomini. Triste il dato che segnala come, tra i genitori di Sitly, il 9% non tornerà al lavoro.

I genitori che torneranno a lavorare c'è chi ha già programmato a chi affidare i bambini al rientro al lavoro: il 32% lascerà i figli alla baby sitter, il 22% si alternerà col partner, il 20% ai nonni. E' evidente come il tema del bonus baby sitter vada a toccare molte delle famiglie italiane. Sul sito di Sitly si evidenzia da alcune settimane molto traffico, +650% di registrazioni di genitori a fine aprile rispetto l'ultima settimana di marzo.

Interessante notare ancora come il 49% dei genitori intervistati dica di sentirsi supportato dal proprio datore di lavoro, emotivamente e economicamente. In queste settimane Sitly è stata testimone di quanto le aziende italiane credano nel valore del welfare.


Jules Van Bruggen

Fondatore e CEO di Sitly

"La vera sfida nella fase della ripresa riguarda la riattivazione dei servizi educativi e di aggregazione, il salvaguardare l’occupazione femminile e supportare la genitorialità a livello centrale, non c'è dubbio. E' stato interessante però notare come Sitly abbia iniziato a ricevere, fin dalle prime settimane di lockdown, richieste di collaborazione da parte di grandi brand interessati a capire meglio il servizio di baby sitting offerto: Siamo da sempre focalizzati nel mettere la nostra piattaforma a disposizione degli utenti privati, come canale di contatto tra famiglie e baby sitter. Abbiamo notato come le aziende che da anni investono sulla conciliazione vita-lavoro, siano molto preoccupate per gli effetti che la crisi potrebbe avere sui loro dipendenti. Per i genitori, che devono continuare a lavorare da casa ma allo stesso tempo occuparsi dei figli. Per non parlare di quelle categorie che torneranno presto al lavoro”.

Ph. Sitly

 

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