Palazzo Madama. Si presenta il volume «Il mito di Diana nella cultura delle corti»

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Appuntamento govedì 31 gennaio, ore 17.30, a Palazzo Madama, presso il Gran Salone dei Ricevimenti. Volume a cura di Giovanni Barberi Squarotti, Annarita Colturato e Clara Goria, edito da Leo S. Olschki nel 2018, secondo volume della collana del Centro Studi delle Residenze Reali Sabaude “La civiltà delle corti” diretta da P. Cornaglia, C. Goria e A. Merlotti.

Palazzo Madama, presso il Gran Salone dei Ricevimenti, ospita giovedì 31 gennaio, alle ore 17.30 la presentazione del libro «Il mito di Diana nella cultura delle corti», a cura di Giovanni Barberi Squarotti, Annarita Colturato e Clara Goria, edito da Leo S. Olschki nel 2018, secondo volume della collana del Centro Studi delle Residenze Reali Sabaude “La civiltà delle corti” diretta da P. Cornaglia, C. Goria e A. Merlotti.

Diana, dea della luna e della caccia, occupa un posto importante nei mondi delle corti europee e nei processi di appropriazione e rinnovamento degli antichi apparati mitologici che li percorrono. La dea rivive nelle rappresentazioni simboliche e allegoriche di regine, prìncipi e dame, attraversa generi, iconografie e stili, solcando palcoscenici e ispirando opere e decorazioni per residenze e giardini d’Europa.
Sotto il suo nume sorge nel cuore del Seicento la Venaria Reale, «palazzo di piacere e di caccia» del circuito delle residenze sabaude: la Reggia di Diana, secondo il programma iconografico interamente dedicato alla dea da Emanuele Tesauro.
Il volume, attraverso un excursus interdisciplinare, affronta vari episodi degli sviluppi del mito: dall’antichità ai racconti di Boccaccio, alle rivisitazioni rinascimentali; dagli affreschi del Parmigianino a Fontanellato alla pittura di Batoni; dai travestimenti mitologici e dalle composizioni musicali per la corte di Francia alla poesia di Foscolo e Leopardi, fino a più inattese disseminazioni popolari e contemporanee. Immagini, racconti, partiture, per tracciare, alla luce di differenti sguardi critici, le metamorfosi e le ambigue identità della dea che ancora oggi interrogano e seducono.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

Info: www.palazzomadamatorino.it