La Provincia di Torino. Storia e prospettive

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Dalla ricostruzione post-bellica alle difficoltà con cui è partita la nuova stagione amministrativa della Città Metropolitana. La storia raccontata in un libro da Giuseppe Cerchio. Presentazione il 13 giugno a Palazzo Cisterna.

Dalla ricostruzione post-bellica alle difficoltà con cui è partita la nuova stagione amministrativa della Città Metropolitana. Così potrebbe essere sintetizzato così l’itinerario storico e politico delineato da Giuseppe Cerchio, amministratore comunale, provinciale e regionale di lungo corso, nel volume “La Provincia di Torino. La sua trasformazione, i suoi Presidenti. E poi? La Città metropolitana!?”, pubblicato per i tipi delle edizioni SGI e sotto l’egida della Consulta permanente dei Consiglieri della Provincia e della Città metropolitana di Torino.

L’appuntamento per la presentazione ufficiale del volume, è per mercoledì 13 giugno alle ore 16,30 nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna. La sala che tante conferenze stampa e conferenze culturali ha ospitato, non è stata scelta a caso, perché per decenni ha ospitato le riunioni di alcune Commissioni del Consiglio Provinciale, dedicate all’approfondimento di tematiche e di deliberazioni fondamentali per la vita amministrativa e politica dell’allora Provincia.

Oltre all’autore, a presentare il libro sarà il Presidente della Consulta, Marco Canavoso. Sono stati invitati a proporre la loro testimonianza alcuni ex Presidenti dell’Ente di area vasta. Quelle scritte da Cerchio, autorevole membro dell’assemblea di piazza Castello in diverse consiliature, sono pagine intense e vivaci, nelle quali sono ripercorse le trasformazioni dell’Ente torinese di area vasta, attraverso l’attività dei Presidenti che si sono succeduti alla sua guida dal 1951 - anno della prima elezione diretta del Consiglio provinciale - al 31 dicembre 2014. Dal 1° gennaio 2015 gran parte delle funzioni e delle competenze amministrative della Provincia sono passate alla Città Metropolitana, istituita con la Legge Delrio, con un delicato passaggio istituzionale che è tuttora in corso.

Cerchio, dall’alto della sua esperienza amministrativa, esprime un giudizio severo sulla riforma degli Enti locali, peraltro condiviso da molte delle forze presenti nell’attuale panorama politico. La configurazione della Provincia torinese, osserva Cerchio, assunse nel dopoguerra una caratteristica particolare per la lungimiranza dei Presidenti che guidarono l’Ente a partire dal 1951. Il libro ripercorre le idee, i progetti e le azioni di uomini e donne come Giuseppe Grosso, Gianni Oberto, Elio Borgogno, Eugenio Maccari, Nicoletta Casiraghi, Luigi Sergio Ricca, Mercedes Bresso e Antonio Saitta, alle prese con sfide epocali: dal difficile superamento dell’isolamento geografico alla ricostruzione post- bellica, dal rapporto con la Fiat al conflitto di competenze con il potere centrale, dalle tensioni sociali dovute all’immigrazione alle emergenze e calamità naturali dovute alla fragilità del territorio. Il racconto inizia quindi con la figura dell’insigne docente universitario Giuseppe Grosso, che mise la sua competenza nelle discipline giuridiche al servizio di un Ente che scelse come missione prioritaria il superamento dell’isolamento e l’apertura di Torino e del suo territorio ai traffici europei.

Il racconto, si conclude con le due amministrazioni di Antonio Saitta, l’ultimo Presidente della Provincia, che fu tra i protagonisti nella fase di gestione delle Olimpiadi Invernali del 2006 e dell’eredità post-olimpica, ma anche delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e del confronto sul progetto del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione. L’ultimo capitolo è dedicato alla complessa e delicata fase di avvio della Città Metropolitana.

L’autore indica quelle che a suo parere potrebbero essere l’identità e la missione del nuovo Ente, recuperando idee già presenti nel dibattito politico-amministrativo della Provincia in tema di mobilità sostenibile. Cerchio ritiene che la promozione della produzione e della diffusione delle auto a propulsione elettrica e a guida automatica troverebbe nel Torinese un terreno fertile, grazie a una filiera produttiva e tecnologica dell’automotive che da oltre un secolo è all’avanguardia a livello mondiale. L’ex consigliere provinciale ed ex assessore regionale al Lavoro conclude il suo libro con un appello agli attuali amministratori della Città Metropolitana, affinché propongano alla Regione e alla Città di Torino un’alleanza strategica per costruire reti di interconnessione tra il mondo della ricerca scientifica e le imprese, in primis appunto nel settore della mobilità sostenibile. Cerchio propone quindi di elaborare un piano strategico per far ripartire un lavoro squadra, nel quale la Città metropolitana dovrebbe istituire un tavolo di lavoro e di confronto permanente con istituzioni, imprenditori, istituti finanziari ed imprese del settore della logistica.

Foto Città Metropolitana Torino