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Andrea Doria, la "nave più bella del mondo"

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Il Consiglio regionale sale a bordo di uno storico transatlantico e ne ripercorre la drammatica vicenda. Un viaggio ideale, reso possibile dal libro Clandestino sull’oceano. Andrea Doria, otto giorni di navigazione prima del disastro, dello scrittore Claudio Cantore, presentato, presso la sala Udp di Palazzo Lascaris, a Torino.
L'Andrea Doria, la "nave più bella del mondo", rivive in un romanzo. di Claudio Cantore.

Il Consiglio regionale sale a bordo di uno storico transatlantico e ne ripercorre la drammatica vicenda. Un viaggio ideale, reso possibile dal libro Clandestino sull’oceano. Andrea Doria, otto giorni di navigazione prima del disastro, dello scrittore Claudio Cantore, presentato giovedì 27 luglio presso la sala Udp di Palazzo Lascaris, a Torino.

Sono intervenuti, oltre all’autore, Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale, Silvana Rizzato, vicesindaca di San Martino Canavese, Celestino Torta, sindaco di Reano, il professor Piero Leonardi, divulgatore letterario ed esperto di teatro di narrazione che ha letto alcuni brani tratti dal romanzo e, quale ospite speciale, Pierette Simpson, statunitense originaria di Pranzalito (frazione di San Martino Canavese), che ha portato la sua testimonianza di sopravvissuta al naufragio del transatlantico, avvenuto nella nelle prime ore del 26 luglio 1956, mentre l’imbarcazione stava per raggiungere la sua meta finale, nel porto di New York.

Il romanzo, intreccia la storia e le avventure a lieto fine di Johnny, un giovane apprendista pasticcere, salito a bordo dell’Andrea Doria come clandestino, con gli ultimi giorni di navigazione prima dello speronamento che decretò l’affondamento della nave. Il racconto, nel precisare le responsabilità del disastro, attribuito all’errata e fatale interpretazione della scala della distanza del radar a bordo dello Stockholm, l’altra nave coinvolta nell’incidente, getta una luce nuova sulla figura del comandante Piero Calamai. Costui venne infatti colpevolizzato sul momento dalle circostanze di comodo della compagnia assicurativa, mentre i suoi uomini e i fatti, così come si sono svolti, lo hanno riabilitato evidenziandone il coraggio e la correttezza delle scelte. L’impegno dei membri dell’equipaggio e del comandante Calamai, costretto dai suoi a lasciare la nave quando ormai a bordo non c'era più nessuno da salvare, sono stati sottolineati dalla toccante testimonianza di Pierette Simpson, che aveva 9 anni quando, con i nonni, si imbarcò sulla nave ammiraglia della flotta italiana per intraprendere il viaggio verso l’America e ricongiungersi con la madre, già emigrata anni prima a Detroit. Il ricordo della sciagura che fece 52 vittime, le storie degli immigrati che si erano imbarcati in cerca di fortuna oltreoceano e il salvataggio dei naufraghi con un'operazione di soccorso perfetta sono stati raccontati anche in un libro scritto dalla stessa Simpson, L'ultima notte dell'Andrea Doria e trasposto nel docu-film, Andrea Doria: i passeggeri sono in salvo?, diretto da Luca Guardabascio. La proiezione del film in Piemonte, a Ivrea e a San Martino Canavese rivolta alle scuole e alla cittadinanza tutta, è stata promossa l’anno scorso dal Consiglio regionale e dalla sua Consulta femminile. La pellicola è stata girata tra Genova, gli Stati Uniti (in special modo a Detroit) e nel Canavese (a Pranzalito e San Martino) dove la popolazione locale, dalle istituzioni ai singoli cittadini, si è messa a disposizione per realizzare un vero miracolo cinematografico, facendo rivivere con dispendio di mezzi ed energie, la storia della partenza della piccola Piera con i suoi nonni. Le operazioni di soccorso dell’Andrea Doria  da parte del transatlantico Île de France e di tutti gli altri mezzi navali a disposizione, vista la rapidità e il modo in cui si svolsero, fecero del disastro di quel ‘grattacielo viaggiante’, con 700 cabine distribuite su 11 livelli e  1.706 persone a bordo, la più grande operazione di soccorso della storia marittima dell'epoca. Il relitto dell'Andrea Doria, mai recuperato, giace tuttora posato sul fianco di dritta a una profondità di 75 metri.

Foto Wikipedia e Consiglio Regionale

 

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