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PASSARE LE ALPI SUL LAGO D’ORTA. La grande mostra itinerante che racconta di superare confini, di esplorazioni, valichi e contrabbandieri. Omegna - Passeggiata del lungo Nigoglia - 17 settembre - 23 ottobre 2022.

Apre ad Aosta la Mostra Espressionismo Svizzero. Dal 25 giugno al 23 ottobre 2022 il Museo Archeologico Regionale di Aosta accoglie un’esposizione che racconta una stagione straordinaria dell’arte del Novecento, quella dell’Espressionismo Svizzero.

Al MAO - Museo di Arte Orientale di Torino, 稍息 Riposo! Cina 1981-84. Fotografie di Andrea Cavazzuti dal 9 settembre al 2 ottobre. Inaugurazione  aperta al pubblico venerdì 9 settembre alle ore 18.

Dal 18 al 24 giugno 2022,  presso Eikon - Museo della fotografia Piazza Statuto 13, Torino, la retrospettiva fotografia di Maurizio Briatta Eikon_Museo della fotografia Piazza Statuto 13, Torino, La luce dentro casa illumina il mondo.

Torna a Torino per la III edizione di THE PHAIR da venerdì 27 a domenica 29 maggio 2022 al Padiglione 3, di Torino Esposizioni. 50 eespositori tra gallerie ed editori. Fino a domenica 29 maggio 2022 TORINO PHOTO DAY.

MAUTO - Museo Nazionale dell'Automobile - Fake, l'automobile tra originalità e contraffazione - Un convegno sui temi del contrasto alla contraffazione e della tutela del brand italiano inaugura la mostra ideata dal MAUTO in collaborazione con l'Agenzia Accise Dogane e Monopoli.  Convegno e opening della mostra.

Un incontro inedito con la collezione buddhista del MAO - Museo d'Arte Orientale, a cura di Davide Quadrio, da un'idea di Claudia Ramasso. Dal 6 maggio al 4 settembre 2022.

L'esposizione "Il Grande Vuoto. Dal suono all'immagine", che inaugura al MAO il 6 maggio fino al 4 settembre 2022, è dedicata proprio a questi concetti: la mostra vuole offrire al pubblico un'esperienza multisensoriale particolarmente coinvolgente ed è anche un segno forte di speranza per un futuro che si rivela incerto e sconfortante.


Il Grande Vuoto

Quello di vuoto, di vacuità, è un concetto centrale per la dottrina buddhista: il vuoto non è solo l'istante che precede la nascita di tutte le cose, ma è anche il vuoto finale, la liberazione di tutti gli esseri senzienti a un livello cosmico. All'opposto di quanto accade nelle tradizioni culturali e filosofiche europee, dove il termine "vuoto" porta con sé una connotazione negativa che la avvicina a idee nichiliste e alla mancanza o privazione, per il buddhismo la vacuità ha una connotazione positiva legata in ultima istanza al raggiungimento della consapevolezza, ovvero alla comprensione che la vita, con i suoi continui mutamenti, è impermanenza e interdipendenza, poiché tutto esiste solo in relazione all'altro. Capire questo, e quindi liberarsi dalla sofferenza della vita, si risolve in una dimensione di pace assoluta (nirvana): è qui che si rivela l'essenza del Buddha, che non è divinità, ma appunto Vuoto.

La mostra si apre con un grande spazio vuoto. Non si tratta però di un vuoto vero e proprio, ma di uno spazio che si satura gradualmente con la presenza delle note del giovane e pluripremiato compositore romano Vittorio Montalti, che per l'occasione ha composto il brano "Il Grande Vuoto", in cui silenzi, ritmi, sonorità e l'eco dello spazio stesso diventano matrice e metafora della costruzione divina dello spazio rituale: un lavoro sospeso tra composizione e installazione sonora che abita i diversi spazi del Museo.

I visitatori sono invitati dalla musica a compiere un percorso esperienziale e meditativo, per giungere al fulcro della mostra, in Sala Colonne: qui è infatti esposta una rarissima thangka tibetana del XV secolo, la più preziosa delle collezioni del MAO, che ritrae Maitreya, il Buddha del Futuro raffigurato in splendide vesti e seduto sul trono dei leoni. Con le mani atteggiate nella dharmacakramudra (il gesto della messa in moto della Ruota della Legge), che rivela la sua futura missione di promulgatore della Dottrina, il Buddha regge gli steli di piante e fiori, simboli germinali di una futura liberazione.

In quanto oggetto religioso e rituale, la thangka, con le sue innumerevoli simbologie, è un mezzo che permette a chi la osserva di navigare attraverso le difficili acque della meditazione e di visualizzare i vari attributi della divinità raffigurata (in questo caso Maitreya, il Buddha del futuro) e di entrare in uno stato meditativo profondo, nel quale le immagini, i colori, i gesti, i suoni raffigurati nel dipinto si rivelano in una cosmogonia rituale sublime.

Jeune Tulku

L'antica thangka si inserisce qui come prima immagine, densa e profonda, che si rivela allo spettatore dopo un percorso sonoro e spaziale importante. L'osservazione di questa immagine sacra dopo un viaggio che "ripulisce" lo sguardo e l'orecchio attraverso le sonorità di Montalti sarà quindi un'esperienza trascendente: immagine sospesa, in un white noise sonoro, un fruscio cosmico vibrante, che apre a una moltitudine di forme e colori e gesti.

Questa prima immagine dipinta porta con sé la forza della tradizione tibetana di riprodurre divinità e santi Buddhisti su tela (le thangka) e che, in epoca moderna, sta all'origine del ritratto fotografico dei tulku, a cui è dedicata la parte finale della mostra.

Nelle ultime due sale trovano infatti spazio centinaia di fotografie di tultku, parte di una collezione di immagini realizzate dalla fine dell'Ottocento fino ai giorni nostri, che ritraggono i Buddha viventi appartenenti alle scuole buddhiste e bonpo in tutte le aree del mondo dove si pratica il buddhismo tibetano; i tulku sono figure salvifiche la cui "mente di saggezza" rinasce in nuovi corpi per condurre l'umanità verso la salvezza e il Grande Vuoto... verso la buddhità.

In questo senso non si tratta di semplici ritratti fotografici, ma di autentici oggetti di venerazione, che contengono la sacralità della presenza: si ritiene infatti che l'immagine abbia lo stesso potere del tulku stesso, o più precisamente che l'immagine e il tulku siano inscindibili.

Questa raccolta, iniziata oltre una decina di anni fa dall'artista Paola Pivi, ha raggiunto migliaia di immagini e costituisce quello che è oggi il più grande archivio di immagini di tulku al mondo (http://tulkus1880to2018.net/).


Il giorno dell'apertura, il 6 maggio alle ore 15 e alle ore 16.15, l'artista Marcos Lutyens proporrà il progetto Blue Lion Induction, un'induzione ipnotica, una meditazione che condurrà i partecipanti in un viaggio oltre le parole. 

Marcos Lutyens è artista e ipnotista e le sue performance sono sedute di ipnosi collettiva, che conducono i visitatori prima in un profondo stato meditativo e poi in un mondo altro, immaginario, in cui le indicazioni della sua voce si integrano a ricordi, aspettative, sogni personali. L'induzione ipnotica "Blue Lion" viene condotta alla presenza di una statuina di Manjusri, un bodhisattva associato alla saggezza. Una traccia sonora, un profumo di antico e l'intento di domare la mente attraverso parole evocative accompagnano il visitatore in un viaggio verso una visione universale nella continuità dell'infinito.

La performance è in lingua inglese.

Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In occasione di Eurovision Song Contest, il 13 e 15 maggio Vittorio Montalti e Gloria Campaner suoneranno dal vivo i movimenti che compongono l'opera Il Grande Vuoto. L'intero lavoro è stato registrato e prodotto su cd dall'etichetta discografica Extended Place e sarà acquistabile presso il bookshop del museo.
Durante le performance Gloria Campaner indosserà una scultura realizzata per l'occasione dall'artista Maurizio Anzeri.

Il 28 maggio nella sala polifunzionale del museo verranno proiettati i film The Reincarnation of Khensur Rinpoche e The Thread of Karma, dei registi Ritu Sarin e Tenzing Sonam. Il loro film Some Questions on the Nature of Your Existence verrà inoltre proiettato per tutta la durata della mostra.

Dal 21 al 24 giugno l'artista Chrysanne Stathacos sarà ospite del museo e darà vita a un mandala di specchi e rose con la performance "Blowing roses".


La mostra Il Grande Vuoto è completata da un ricco programma musicale curato da Davide Quadrio, Chiara Lee & Freddie Murphy

Paesaggi sonori impressionistici, meditazioni acustiche, tradizione e innovazione... Lo spazio sonoro contemporaneo di Yeong Die, Li Yilei, Amosphère, Hatis Noit e KyoShinDo si confronta e riflette sulla transitorietà, la ripetizione come trasformazione, la relazione tra una parte e il relativo tutto, l'intersezione tra assenza e presenza.

17 maggio | Yeong Die

Ambient dalla sensibilità pop, con una strizzatina d'occhio all'IDM.

1 giugno | Hatis Noit

Interpretazione vocale trascendentale.

30 giugno | Amosphère

Fra sintetizzatori analogici e tecnologia digitale contemporanea.

13 luglio | Li Yilei

Meditazione ambient poetica.

4 settembre | KyoShinDo

Taiko contemporaneo.

Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Durante il periodo della mostra i Servizi educativi propongono attività per i centri estivi per info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  011-4436927/8.

Visite guidate a cura di Theatrum Sabaudiae: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel 0115211788.


Ph. Mao - Museo d'Arte Orientale

 

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