MAO: il sigillo di Solimano il magnifico

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Mao - Museo d'Arte Orientale di Torino. Tesori di Carta. Rotazione di manoscritti nella galleria dedicata ai Paesi Islamici dell’Asia. Verrà esposto, dopo cinque anni di riposo - il tughra, il sigillo di Solimano il Magnifico.

Mao - Museo d'Arte Orientale. A partire da martedì 28 maggio verrà rinnovata l’esposizione dei manoscritti nella Galleria dedicata ai Paesi Islamici dell’Asia e nell’occasione verrà esposto - dopo cinque anni di riposo - il tughra, il sigillo di Solimano il Magnifico.

Il tughra, era la firma personale o il sigillo dei sultani ottomani ed è uno dei maggiori esempi dell’arte calligrafica araba. Concepita e disegnata all'inizio del regno di ciascun sultano dal calligrafo di corte, veniva usata nei documenti ufficiali e nella corrispondenza del sovrano.

L’araldica islamica fino alle dinastie selgiuchidi non poteva ancora valersi di un’araldica stabilita, in compenso, questa disciplina ornamentale dirige l’etichetta nella vita di corte. È nata dalla confluenza di due correnti, la prima selgiuchide-turca, dunque, coi suoi influssi bizantini, la seconda iraniana, poiché la vita dei palazzi, con le sue sottigliezze, richiedeva che si adeguasse rigorosamente alle regole dell’etichetta.

La storia dello stemma islamico, è relativamente recente, risale al XIII secolo, più tardi, per convalidare gli atti diplomatici, la Sublime Porta inizia ad usare sigilli e monogrammi particolari il più caratteristico dei quali è il tughra. che in breve diventa l’emblema del Gran Turco e pertanto di tutto l’Islam.

Il primo tughra appartenne a Orhan I (1284-1359), il secondo sultano dell'Impero ottomano: dalle forme più semplici passò, attraverso una complicata evoluzione, alla forma raffinatissima e "classica" del tughra del sultano Solimano il Magnifico (1494-1566), uno dei maggiori esempi dell'arte calligrafica araba.

Solimano I “Il Magnifico” (Trebisonda 1494-Szigetvar 1566)

Sultano dell’Impero Ottomano dal 1520. Dopo la presa di Bisanzio l’Impero si estende tra Asia, Africa ed Europa e Solimano ne diventa il più celebre sultano, succedendo al padre Selim, e imponendosi come “conquistatore di nuove terre, amministratore di immensi possedimenti, innovatore nel campo della giurisprudenza, patrono delle arti e poeta lui stesso, ma anche padre sanguinario, eroe tragico agli occhi dei sudditi e dei suoi avversari. Solimano meritò ampiamente l’epiteto di “Magnifico” che ancora oggi lo accompagna distinguendolo da altri pur celebri sovrani suoi contemporanei, d’Oriente come d’Occidente”. G. Vercellin, Solimano il Magnifico., p.4. Il Magnifico espande l’Impero in modo ineguagliato in un mosaico sterminato di popoli e religioni (arabi, curdi, berberi, serbi, croati macedoni, ucraini, bulgari, ungheresi, rumeni, greci, armeni, caucasici, e poi ebrei, cristiani, siriaci, copti, maroniti, ortodossi e così via). Arriva a piantare le sue bandiere a Budapest e diventa uno degli arbitri d’Europa.

Info: t. 011.4436927 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.maotorino.it