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La «Natura delicata» di Enrico Reycend

Mostre - Musei
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Il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto - Torino dal 27 settembre al 20 gennaio 2019, prosegue nel suo intento di riscoperta dei pittori piemontesi dell'Ottocento, dedicando una mostra a un artista torinese, Enrico Reycend (Torino, 1855 – 1928).

La Fondazione Accorsi-Ometto, proseguendo nel suo intento di riscoperta dei pittori piemontesi dell'Ottocento, dedica una mostra «La Natura Delicata» ad un artista torinese, Enrico Reycend (Torino, 1855 – 1928), troppo a lungo dimenticato dalla critica e dalla storia dell'arte novecentesche.
 
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L'esposizione, la cui curatela è di Giuseppe Luigi Marini, è in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio, presenta una settantina di opere che vanno dagli esordi espositivi agli anni tardi della sua produzione. Si va dai luminosi scorci collinari nei dintorni di Torino, ai sereni paesaggi del Canavese. Le delicate marine del Ponente ligure, confermano la marcata individualità del pittore e sostengono il commento di Roberto Longhi, che lo definì il più informato artista del proprio tempo per l'originale linguaggio di tangenza impressionista.
Dopo quasi trent'anni dall'ultima esposizione, avvenuta nel 1989 ad Aqui Terme, è doveroso, rendere omaggio a questo grande artista che, nelle sue pennellate dai colori vivaci e nello spezzettarsi della luce, seppe riprodurre l'ambiente circostante, con particolare sensibilità.
 
REYCEND_Orizzonti-marina-ligure-di-Ponente-1908
 
Emilio Reycend - Nacque a Torino il 3 novembre 1855. La sua famiglia discendeva da librai e mercanti d’arte di Monestier de Briançon, nel Delfinato, che nel 1675 si trasferirono a Torino e portarono avanti una proficua attività fino al 1863. Reycend studiò all’Accademia Albertina, lasciandola nel 1872 senza diplomarsi. Esordì alla Promotrice nel 1873 con due paesaggi della periferia urbana dove Antonio Fontanesi conduceva gli allievi a lavorare en plein air. Dal 1874 al 1920 espose anche nelle sale del Circolo degli artisti. Da artista solitario e schivo, ma dotato di una marcata individualità, Reycend in pochi anni raggiunse un
proprio linguaggio pittorico, allontanandosi dalla pittura di Fontanesi. Nel 1878 partecipò all’Esposizione universale di Parigi, dove vide direttamente la pittura di Jean-Baptiste Camille Corot, che considerava, come Fontanesi e i paesisti di Rivara, il maggior innovatore della pittura. Dal 1881 espose in diverse città italiane, diventando un’alternativa, più intimista e poetica, al verismo
di Delleani; nuovamente a Parigi nel 1890 e nel 1900 e dal primo decennio del Novecento anche nel resto d’Europa, negli Stati Uniti e in America del Sud. Divenne socio onorario di Brera e prese parte alle prime tre Biennali di Venezia. Con lo scoppio del conflitto mondiale il pittore ricevette i primi rifiuti da parte di varie giurie: i suoi dipinti sembravano ormai superati, rispetto a una pittura più alla moda e alle sperimentazioni avanguardistiche del primo Novecento. Più avanti, oppresso dalle difficoltà economiche, si limitò a replicare i medesimi soggetti, perdendo quel tratto personale che l’aveva per lungo tempo contraddistinto. A metà degli anni Venti, giunse il tracollo economico: casa Reycend di via Villa della Regina 30, che i genitori avevano acquistato a fine Ottocento, fu venduta e l’artista andò in affitto in poche stanze in via Lagrange 29, dove morì il 21 febbraio 1928. La sua figura cadde immeritatamente nell’oblio.
 
REYCEND_Pomeriggio-alla-marina-Varazze-1885-1886
Info: Fondazione Accorsi-Ometto - Via Po, 55 – Torino │T. 011 837 688 int. 3 www.fondazioneaccorsi-ometto.it ORARIO
Da martedì a venerdì 10.00-13.00; 14.00-18.00 Sabato, domenica e festivi 10.00-13.00; 14.00-19.00. Lunedì chiuso  COSTO BIGLIETTI Mostra: intero € 8,00; ridotto € 6,00* Mostra con visita guidata (sabato, domenica e festivi ore 12.00 e 18.00): € 4,00 oltre al biglietto d'ingresso Ridotto: studenti fino a 26 anni, over 65, convenzioni, insegnanti. Gratuito: bambini fino a 12 anni, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte card.

 

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