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Renato Guttuso. Nel cinquantenario del ‘68

Mostre - Musei
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Alla GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, dal 23 febbraio al 24 giugno, a cura di Pier Giovanni Castagnoli. "Per noi l’arte non può essere antiumana, nel nostro presente, anzi, cerchiamo di cogliere i fermenti opposti a tanto rassegnato pragmatismo”. Renato Guttuso.

Dal 23 febbraio al 24 giugno, si apre alla GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la mostra "Renato Guttuso - L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ‘68, a cura di Pier Giovanni Castagnoli.
 
Il museo torinese, dedica una importante e mirata esposizione alla pittura di Renato Guttuso (Bagheria, Palermo 1911 - Roma 1987), presenza di forte rilievo nella storia dell’arte italiana del Novecento e figura nodale nel dibattito concernente i rapporti tra arte e società che, nel secondo dopoguerra, ha significativamente accompagnato un ampio tratto del suo cammino.
L'esposizione, raccoglie e presenta circa 60 opere provenienti da importanti musei e collezioni pubbliche e private europee. Primeggiano alcune delle più significative tele di soggetto politico e civile dipinte dall’artista lungo un arco di tempo che corre dalla fine degli anni Trenta alla metà degli anni Settanta. A fronte dell’antologia di tali dipinti ed in dialogo con essi, la mostra offre anche un repertorio variegato di opere di differente soggetto: ritratti e autoritratti, paesaggi, nature morte, nudi, vedute di interno, scene di conversazione.
La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con saggi di Pier Giovanni Castagnoli, Elena Volpato, Fabio Belloni, Carolyn Christov-Bakargiev e un’antologia di scritti di Renato Guttuso.
 
 
RENATO GUTTUSO (Bagheria, Palermo 1911 - Roma 1987) - Nell’ottobre del 1967, cinquantesimo anniversario della rivoluzione d’ottobre, Renato Guttuso scriveva su Rinascita, rivista politico-culturale del Partito Comunista Italiano, un articolo intitolato Avanguardie e Rivoluzione, nel quale il pittore riconosceva alla rivoluzione il titolo inconfutabile e meritorio di essere stata il fondamento di una nuova cultura, con la quale profondamente sentiva di identificarsi e che lo induceva a chiudere il suo scritto con l’esplicita professione di fede: “L’arte è umanesimo e il socialismo è umanesimo”. Guttuso era stato, a partire dagli anni della fronda antifascista e tanto più nel secondo dopoguerra, un artista che, come pochi altri in Italia, si era dedicato con perseverante dedizione e ferma convinzione a ricercare una saldatura tra impegno politico e sociale ed esperienza creativa, nella persuasione che l’arte, nel suo caso la pittura, possa e debba svolgere una funzione civile e sia costitutivamente dotata di una valenza profondamente morale. A poco più di cinquant’anni dalla pubblicazione dell’articolo e nella ricorrenza del cinquantenario del ‘68, la GAM di Torino, si propone di riconsiderare il rapporto tra politica e cultura, attraverso una mostra dedicata all’esperienza dell’artista siciliano, raccogliendo alcune delle sue opere maggiori di soggetto politico e civile. A partire da un dipinto quale Fucilazione in campagna del 1938, ispirato alla fucilazione di Federico Garcia Lorca, che a buon diritto può essere assunto a incunabolo di una lunga e ininterrotta visitazione del tema delle lotte per la libertà, per giungere alla condanna della violenza nazista, nei disegni urlati e urticanti del Gott mit uns (1944) e successivamente, dopo i giorni tragici della guerra e della tirannia, alle intonazioni di una reinventata epica popolare risuonanti in opere nuove per stile e sentimento come: Marsigliese contadina, 1947 o Lotta di minatori francesi, 1948. Un grande, ininterrotto racconto che approda, negli anni Sessanta a risultati di partecipe testimonianza militante, come in Vietnam (1965) o a espressioni di partecipe affettuosa vicinanza, come avviene, nel richiamo alle giornate del maggio parigino, con Giovani innamorati (1969) e più tardi, in chiusura della rassegna, a quel compianto denso di nostalgia che raffigura i Funerali di Togliatti (1972) e in cui si condensa la storia delle lotte e delle speranze di un popolo e le ragioni della militanza di un uomo e di un artista.
 
Spiega il curatore Pier Giovanni Castagnoli: "Quadri tutti coevi ai tempi di esecuzione dei dipinti di ispirazione politica e sociale, selezionati con il proposito di offrire indiscutibile prova dei traguardi di alta qualità formale conquistati da Guttuso nell’esercizio di una pittura, che per comodità, potremmo chiamare pura, con l’intendimento di saggiare, attraverso il confronto dei diversi orizzonti immaginativi, l’intensità dei risultati raggiunti su entrambi i versanti ideativi su cui si è esercitato il suo impegno di pittore e poter consegnare infine all’esposizione, pur nel primato assegnato al cardine tematico su cui la mostra si incerniera, un profilo ampiamente rappresentativo della ricchezza dei registri espressivi presenti nel ricchissimo catalogo della sua opera e della poliedrica versatilità del suo estro creativo".
Sottolinea Carolyn Christov-Bakargiev Direttore della GAM: "Nel secondo dopoguerra negli ambienti della cultura di sinistra si discuteva tra avanguardia formalista e realismo figurativo. Ci si chiedeva quale fosse più rivoluzionaria e quale più reazionaria. Oggi, paradossalmente, nell’era della realtà aumentata e della virtualità, la pittura di Guttuso può sembrarci tanto reale e materica quanto il mondo che stiamo perdendo".
 
Info: GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA - Via Magenta, 31 - 10128 Torino
tel. +39 011 4429518 – +39 011 4436907 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.gamtorino.it Orari di apertura: da martedì a domenica: 10.00 - 18.00, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. Biglietti: Intero 12€ Ridotto 9€ Ingresso libero Abbonamento Musei e Torino Card Prenotazioni e prevendita: www.ticketone.it | call center e info-line 011-0881178.
 
DIDASCALIE MOSTRA
1. Renato Guttuso - La Finestra Blu, 1940 Olio su tela 45x50 cm Collezione Giuseppe Iannacione, Milano
2. Renato Guttuso - Fucilazione in campagna, 1938 Olio su tela 97 x 72,5 cm Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
3. Renato Guttuso - Funerali di Togliatti, 1972 Tecnica mista su tavola, 340 x 440 cm. MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna (deposito permanente dell’Associazione Enrico Berlinguer) Foto: Matteo Monti, courtesy Istituzione Bologna Musei | MAMbo.
4. Renato Guttiso - Fucilazione a Roma, 1942 China su carta gialla 25 x 35 cm Archivi Guttuso.
 

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