"Dolce Autunno" la dolcezza incontra l'arte

L’arte per Alessia Rodari, ha tre filoni fondamentali, la natura, le metropoli e l’astratto. 20 opere per una mostra dove natura e mondanità spiccano in una libertà espressiva. Sin dal primo impatto visivo ci si avvede di quanto la talentuosa pittrice, sia portata all’interpretazione del paesaggio, nelle sua diverse declinazioni tematiche, ben calibrando l’oggettività alla spinta emozionale. Ne nascono tele raffinate, caratterizzate da una gestualità sicura e immediata, e da una scelta cromatica suadente ed efficace nel definire le forme.

All’inizio della sua carriera artistica, per le sue opere, Alessia Rodari, si è ispirata alle opere di Jackson Pollock, uno dei maggiori rappresentanti americani dell'espressionismo astratto o action painting. Ne è derivata una tecnica forte, impetuosa, aggressiva in movimento. A differenza del suo ispiratore, dedito agli astratti, l’artista ha unito queste tre tecniche. L’intensità delle pennellate e la grande forza espressiva, all’occhio del visitatore, risultano piene di forza, personalità. Non manca un elogio alla natura, molto amata dall’artista.

Alessia Rodari - Nasce a Cittiglio (Varese) nel 1978. Figlia d’arte, il padre, disegnatore tecnico, la madre pittrice e ceramista, creano in lei fin da subito la passione per l’arte. Frequenta il liceo artistico ed in seguito l’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como, con indirizzo in pittura e restauro. Ha lavorato per una decina di anni in vari cantieri di restauro, dove ha affinato la propria predisposizione all’arte ed alla pittura. Oltre all’arte pittorica, si è occupata del restauro di affreschi e tele. Con prestigiose ditte ha partecipato ai restauri dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso sul Lago Maggiore, la Basilica di San Vittore a Varese e la grotta dell’Annunciazione a Nazareth in Israele. Nel 2010, si trasferisce ad Alassio, dove apre la “Rodari Art Gallery”, dove oggi esprime e sviluppa la sua arte.

L’esposizione, è stata resa possibile dalla Torinese S.p.a., azienda leader nell’arte dolciaria dal 1932. Una storia antica, quella de La Torinese, azienda nata nel 1932, quando Primo Bertaccini venne a Torino dalla sua Toscana per aprire una bottega di pasticceria. A quei tempi la pasticceria in città era un’arte. Aprì la sua bottega di krapfen e di dolcezze in via Bonelli 2 a Porta Palazzo, borgo popolare, dove il dialetto torinese, si intrecciava a quello dei primi immigrati venuti in cerca di lavoro e di fortuna. Col tempo, nacquero i primi panettoni, lavorati rigorosamente a mano, dal forno al pacchetto.

Spiega Claudio Verri, Presidente de La Torinese S.p.A.: “Non solo per rispetto a nonno Primo, ma per far contenti i cultori delle cose buone fatte bene, il rinfresco del lievito madre, l’impasto dei panettoni ed il confezionamento, sono fatti tutti a mano. È una tradizione di famiglia che dura da ormai quasi cento anni”.