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MAO: Mostra «Nothing is Real» sui Beatles

Mostre - Musei
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Dal 1° giugno al 2 ottobre, a cura di Luca Beatrice, il Museo d’Arte Orientale di Torino, propone un esposizione su quando i Fab Four incontrarono l'oriente.
Dal 1° giugno al 2 ottobre, a cura di Luca Beatrice, il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, propone la mostra "Nothing is Real" - Quando i Beatles incontrarono l'oriente. L'esposizione, è dedicata ai Fab Four e al loro viaggio in India nel 1968.
 
Fu uno degli eventi chiave nella cultura popolare occidentale. Dopo l’uscita dello storico album "Sgt Pepper’s" i Beatles, a quel tempo la pop band più famosa del mondo, sentì un forte il richiamo del misticismo orientale. In particolare George Harrison sollecitò gli altri tre componenti del gruppo a recarsi in India. Un primo incontro tra i Beatles ed il filosofo indiano Maharishi Mahesh Yogi ebbe luogo nell’agosto del 1967 a Londra. L’anno successivo Paul, John, George e Ringo si recarono, presso il suo ashram (luogo di meditazione) a Rishikesh in compagnia di un folto gruppo di amici, tra cui il cantautore Donovan, l’attrice Mia Farrow e la sorella Prudence, insieme a relative mogli e fidanzate, per un corso di meditazione trascendentale. Il viaggio ebbe un’enorme risonanza sui media internazionali ed è stato uno degli eventi chiave per lo slancio all’interesse verso l’oriente che, alla fine degli anni ’60 toccò la cultura popolare come musica, letteratura, cinema, fotografia, pubblicistica, moda e costume. Durante questo soggiorno, i Beatles scrissero diverse canzoni che in seguito vennnero pubblicate nell’ "album bianco", Abbey Road e Let It Be.
Da questo fatto, nasce "Nothing Is Real", mostra ideata da Luca Beatrice, ispirata ad un verso tratto da "Strawberry Fields Forever". L'esposizione è organizzata in undici sale, dove il visitatore trova una continua mescolanza tra alta e bassa cultura. Centinaia di oggetti provenienti da diversi ambiti e linguaggi dialogano con opere d’arte contemporanea in un ambiente ricco di stoffe, profumi e suoni. Dai memorabilia beatlesiani, relativi al loro periodo mistico, alle fotografie indiane di Italo Bertolasi e di Pattie Boyd, fidanzata di George Harrison, in seguito amante di Eric Clapton. Sono inoltre esposte guide, mappe e manuali di viaggio, utili a raggiungere l’India senza soldi alle prime edizioni di libri storici, come "Siddharta", "Lo zen" e "L’arte della manutenzione della motocicletta", "La lunga strada per Katmandu". C'è anche il reportage diretto dal giovane giornalista Furio Colombo che forse per caso si trovava a Rishikesh negli stessi giorni dei Beatles a "Wonderwall", film psichedelico del 1968 diretto da Joe Massot, con musiche di George Harrison. Esposte le ceramiche tantriche di Ettore Sottsass, le opere di Alighiero Boetti, Aldo Mondino, Luigi Ontani, Francesco Clemente che, segnano diversi modi di avvicinarsi al tema dell’orientalismo. Vi sono inoltre esposte, diverse riviste internazionali, Paris Match, Telegraph, Life, che scrissero di quel viaggio. Infine, un percorso olfattivo avvolgente a cura di Lush, che stimolerà i sensi e permetterà ai visitatori di immergersi nel mondo orientale e di sentire il richiamo del misticismo che, spinse i Beatles a intraprendere un viaggio in India.
 
Info: MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11, Torino, 011.4436927 www.maotorino.it Orario da martedì a domenica h 11.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso lunedì. Tariffe. Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte.
 
Didascalie
1. Paul, Ringo and John during a lecture, 1968 ©Pattie Boyd, London
2. LP_THE BEATLES, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band,1967, Parlophone, Capitol Records, EMI,UK
3. Paul, Ringo and John during a lecture II, 1968 ©Pattie Boyd, London
 
 

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