Massimiliano Civica, affronta questa volta un testo archetipico: Antigone di Sofocle. Sappiamo che Antigone è nel giusto: una sorta di santa laica che combatte per la nobile causa di dare sepoltura al corpo del fratello, mentre Creonte è un tiranno autoritario che commette e vuole solo il male. Al teatro Astra dal 12 al 15 dicembre 2019.
Va in scena al teatro Astra di Torino da giovedì 12 a domenica 15 dicembre "Antigone" di Sofocle. Massimiliano Civica nella stagione 2018-2019 ha esordito con "Un quaderno per l'inverno", ha curato personalmente anche traduzione e adattamento e che porta in scena in una produzione del Teatro Metastasio di Prato.
Il regista Premio Ubu, affronta questa volta un testo archetipico: Antigone di Sofocle, di cui in collaborazione con Manifatture Digitali Cinema Prato - Fondazione Sistema Toscana.
Antigone
Rappresentata per la prima volta molto probabilmente nel 442 a.C. al Teatro di Dioniso ad Atene - dove quell'anno vince anche il premio delle Grandi Dionisie, il più prestigioso riconoscimento teatrale dell'epoca – la tragedia racconta la storia della giovane Antigone che decide di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice contro la volontà del nuovo re di Tebe in odore di tirannia, Creonte.
Il dramma affronta il tema nodale e sempre attuale dello scontro fra il diritto soggettivo e la dignità umana da un lato, e dall'altro le leggi collettive statuite spesso da regimi tirannici. Un tema che contiene un potenziale eversivo e che spesso, per questo, nel Novecento è stato riproposto in chiave anti-totalitarista: come fecero Bertolt Brecht e - ancora prima di lui – il poeta Lauro De Bosis, che ne pubblicò una nuova traduzione italiana poco prima di morire nel 1931 nei cieli del Tirreno di ritorno da un'azione di volantinaggio aereo su Roma.
Per sentito dire, tutti sappiamo che Antigone è nel giusto: una sorta di santa laica che combatte per la nobile causa di dare sepoltura al corpo del fratello, mentre Creonte è un tiranno autoritario che commette e vuole solo il male. La nuova traduzione del testo mette in luce il fatto che Sofocle accomuna Antigone e Creonte in un’identica colpa: la presunzione di ritenersi eccezionali, migliori di tutti. Di essere, per intelligenza e qualità umana, "fuori dalla norma". Il loro destino tragico è stabilito dal loro carattere superbo e dalla loro incapacità di dare ascolto alle ragioni degli altri. Un classico ha la capacità di generare significati sempre contemporanei. E il messaggio che Antigone fa risuonare oggi è sconvolgente e attualissimo: il carattere dei leader politici è una questione di tremenda rilevanza politica ed interesse comunitario. E, al di là dell’essere «di destra» o «di sinistra», è la loro superbia umana che rischia di procurare danni al bene comune.
Massimiliano Civica
"Il rischio che si corre nel mettere in scena l'Antigone, è quello di farsi influenzare da ciò che tutti sappiamo per sentito dire: il rischio cioè di prestare più ascolto alle interpretazioni critiche, politicamente e ideologicamente orientate, a cui è stata sottoposta quest'opera nel corso dei secoli, che al testo stesso di Sofocle. Per «sentito dire», tutti sappiamo che Antigone, dall'inizio alla fine della storia, è nel giusto, che è una sorta di santa laica che combatte per una nobile causa, mentre Creonte è un tiranno autoritario che commette e vuole solo il male. Ma se così fosse, saremmo davanti ad un melodramma, non ad una tragedia greca. La tragedia mette sempre in scena invece una situazione limite, in cui non è più pacifico dove sia il torto e dove la ragione. La nuova traduzione che è stata approntata del testo mette in luce il fatto che Sofocle accomuna Antigone e Creonte in una identica colpa: quella di avere la presunzione di essere eccezionali, di essere migliori di tutti gli altri, ovvero di essere, per intelligenza e qualità umana, fuori dalla norma. Il loro destino tragico è stabilito dal loro carattere superbo e dalla loro incapacità di dare ascolto alle ragioni degli altri".
Biglietti
INTERO: 25,00 €
RIDOTTO: 17,00 €
UNDER 30: 10,00 €
Info, biglietti e abbonamenti: www.fondazionetpe.it
Ph.