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TorinoDanza 2019 si presenta

Teatro - Danza
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Il festival, diretto da Anna Cremonini, realizzato dal Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, si svolgerà dall’11 settembre al 26 ottobre 2019, si presenta con 2 mesi di programmazione, 19 titoli per 36 rappresentazioni, 9 diversi luoghi di spettacolo, 7 prime nazionali, 2 coproduzioni internazionali, 11 paesi coinvolti (Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Israele, Scozia, Spagna), oltre 200 artisti, operatori, tecnici da tutto il mondo.

Torinodanza festival 2019, diretto da Anna Cremonini e realizzato dal Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, prosegue in questa edizione la sua esplorazione del mondo attraverso le visioni e le sensibilità degli artisti, approfondendo la linea tracciata lo scorso anno, invitando i coreografi intorno ai grandi temi che la modernità impone.

Il festival, che si svolgerà dall’11 settembre al 26 ottobre, diventerà il punto di riferimento della coreografia internazionale con 2 mesi di programmazione, 19 titoli per 36 rappresentazioni, 9 diversi luoghi di spettacolo, 7 prime nazionali, 2 coproduzioni internazionali, 11 paesi coinvolti (Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Israele, Scozia, Spagna), oltre 200 artisti, operatori, tecnici da tutto il mondo.

Inaugurazione

E’programmata al Teatro Regio mercoledì 11 settembre, alle ore 21, con SUTRA spettacolo considerato un cult del nuovo Millennio, creato da Sidi Larbi Cherkaoui con i Monaci del Tempio cinese Shaolin e la collaborazione dello scultore Antony Gormley. Con questo pezzo l’artista belga raggiunge forse il punto più alto della sua personale sintesi tra filosofia orientale e pensiero occidentale. L’incontro che si celebra in Sutra, è tra la danza contemporanea di matrice occidentale e la pratica del kung fu: il risultato è uno spettacolo energico, fortemente razionale nelle linee geometriche della coreografia, in cui la specialità delle arti marziali rivela tutta la sua eleganza, bellezza, rigore e forza. Lo spettacolo sarà replicato il 12 settembre.

Gli spettacoli

Il 13 settembre Simona Bertozzi, tra le più brillanti e promettenti coreografe italiane porterà in scena al Teatro Gobetti, ANATOMIA. Lo spettacolo nasce dall’incontro tra due corpi: uno biologico, quello della Bertozzi, l’altro sonoro, quello di Francesco Giomi; il suono permette alla coreografa e danzatrice di esplorare le potenzialità della sua anatomia e, a sua volta, ciò che prende forma in scena alimenta il gesto sonoro di Giomi. Anatomia è inserito in MITO SettembreMusica.

Il 14 e il 15 settembre 2019, andrà in scena FOOD PUÒ CONTENERE TRACCE DI…, creato da Luca Silvestrini e Orlando Gough: per questo spettacolo il pubblico sarà invitato, nel Foyer del Teatro Carignano, a sedersi ai tavoli di un originale ristorante in cui coinvolgenti e talentuosi ospiti sapranno catturare l’attenzione dei convenuti con un divertente insieme di danza, teatro, musica e comicità.

Il Museo Nazionale della Montagna al Monte dei Cappuccini, farà da cornice a due performance site specific nate nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster”, sostenuto dal Programma di Cooperazione PC INTERREG V A - Italia-Francia (ALCOTRA 2014-2020): OROGRAFIA (14 e 15 settembre) creata, lo scorso anno, da Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch a Bardonecchia tra le cime circostanti la Baita di Chesal a Melezet, arriva a Torino per farci guardare all’orografia delle montagne che abbracciano la città. Il secondo appuntamento è con PURGATORIO, OVVERO ASPETTANDO PARADISO, creazione di Marco Chenevier che debutterà, in prima nazionale, il 15 settembre. Valdostano e sciatore in origine, da anni Marco Chenevier presta il suo corpo atletico alla danza e con questo suo nuovo progetto mette insieme lo sci e la danza.

In occasione di questi debutti l’alpinista valdostano Hervé Barmasse, protagonista di epici itinerari realizzati in tutto il mondo, dialoga con i coreografi Michele Di Stefano e Marco Chenevier su ascensioni, montagna, performance (15 settembre - Cortile Museo Nazionale della Montagna al Monte Dei Cappuccini, ingresso libero).

Al Teatro Carignano, il 19 e il 20 settembre, debutterà, in prima nazionale, SESSION il lavoro più recente di Sidi Larbi Cherkaoui, coprodotto da Torinodanza, una tappa del percorso del coreografo fatto di incontri con tradizioni molto differenti tra loro. In Session il dialogo è con le danze tradizionali irlandesi e con il suo interprete più prestigioso, Colin Dunne. Questi due artisti incredibilmente diversi scoprono le loro possibilità relazionali spingendo i rispettivi linguaggi coreografici verso una fusione originale. Una nuova creazione a quattro mani presentata in esclusiva a Torinodanza festival. La prima serata è inserita in MITO SettembreMusica.

Alla Lavanderia a Vapore di Collegno, il 21 settembre, andrà in scena in prima nazionale MON JOUR! Primo Studio, una creazione di Silvia Gribaudi nata nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster”.  La coreografa inizia il cammino verso la creazione di Mon Jour!, avviato con un laboratorio estivo a Prali che coinvolge le comunità delle valli di montagna Chisone e Germanasca. Il risultato di questo primo laboratorio anima Open Lav, la giornata a porte aperte che inaugura la stagione alla Lavanderia a Vapore di Collegno nel cui ambito, sempre il 21 aprile, verrà presentato R.OSA della stessa Gribaudi, con Claudia Marsicano.

Altro ospite illustre del festival è Akram Khan, con il suo ultimo solo, XENOS (coproduzione Torinodanza festival), uno spettacolo dalle forti implicazioni storiche e politiche legate a fatti oscuri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale in scena alle Fonderie Limone Moncalieri, il 25 e il 26 settembre. Xenos rivela la bellezza e l’orrore della condizione umana raccontando la storia di un ballerino indiano il cui corpo diventa uno strumento di guerra. Il linguaggio del movimento di Khan si sposta tra il kathak classico e la danza contemporanea. Lo spettacolo si svolge al confine tra Oriente e Occidente, passato e presente, storia e mitologia, dove l’umanità si erge ancora in uno stato di meraviglia e confusione.

Bruno Beltrão con il suo Grupo de Rua arriva per la prima volta a Torino dal Brasile, portando lo spirito e le contraddizioni della sua terra, delle favelas, con la danza di strada, l’hip hop e la break in cui il corpo diventa forma di lotta e riflessione politica sulle differenze del mondo. In INOAH, la sua ultima creazione, opera una decostruzione appassionata e sottile dei codici della danza hip hop, per cui le periferie del mondo entrano di prepotenza sul palcoscenico, come metafora di contraddizioni sociali che sono anche esistenziali (Teatro Astra, 28 – 29 settembre).

Torinodanza dedica uno spazio particolare alla compagnia Peeping Tom di Gabriela Carrizo (Argentina) e Franck Chartier (Francia) presentando, alle Fonderie Limone di Moncalieri, la Trilogia della Famiglia, un’occasione unica che concentra in pochi giorni la visione delle ultime creazioni del gruppo: il 1° ottobre KIND (Figlio, 2019), il 3 ottobre MOEDER (Madre, 2016), il 5 ottobre VADER (Padre, 2014). I Peeping Tom sono riconosciuti nel panorama internazionale quali autori di originalità indiscussa, creatori di una forma di teatro-danza dallo stile unico, tagliente, radicale: in questo progetto i due registi/coreografi danno vita al ritratto affilato, pungente, paradossale di un’istituzione speciale, la famiglia appunto, indagando sulle emozioni profonde e le contraddizioni nascoste nelle costellazioni familiari. Lo spettacolo è in lingua inglese con i soprattitoli in italiano.

Il 30 settembre al Cinema Massimo, Torinodanza e Museo Nazionale del Cinema, presenteranno THIRD ACT di Lotte Stoops & Mieke Struyve, un documentario che segue la famiglia di Peeping Tom nel mondo, raccontando storie teatrali e storie di vita.

Per la prima volta a Torino arriva Lisbeth Gruwez, coreografa e performer, forte dell’esperienza maturata in anni di militanza nella Compagnia di Jan Fabre, alla quale Torinodanza dedica un piccolo ritratto composto da due pezzi, entrambi programmati alle Fonderie Limone di Moncalieri. In THE SEA WITHIN Gruwez guida dieci giovani donne, dieci fantastiche personalità che condividono un flusso magmatico di suoni e movimenti (9 -10 ottobre – prima nazionale). Per conoscere a fondo la personalità di Lisbeth Gruwez è necessario vederla in scena nel suo stile essenziale del solo IT’S GOING TO GET WORSE AND WORSE AND WORSE, MY FRIEND, un brano che fa esplodere la sua sensibilità tutta femminile, sfrontata ed elegante (10 - 11 ottobre).

Dedicato alle famiglie e ai giovani, organizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA, con la coreografia di Anna Planas è una creazione originalissima, con un linguaggio visivo e danzato comprensibile a tutti e ispirato a una delle più celebri opere di Jules Verne, padre della fantascienza. Lo spettacolo è programmato alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani il 12 e il 13 ottobre, in prima nazionale.

Piergiorgio Milano, a cui Torinodanza dà un sostegno produttivo importante grazie al progetto “Corpo Links Cluster” all’interno del programma europeo ALCOTRA, debutterà in prima nazionale il 18 e il 19 ottobre, alle Fonderie Limone di Moncalieri, con WHITE OUT termine con cui, nel linguaggio alpinistico, si intende la perdita completa di riferimenti dovuta ad una particolare condizione meteorologica, che rende impossibile l’orientamento. Al White Out tipico dell’alpinismo, fa da contraltare il Biancore, ovvero la necessità di alcuni individui di sottrarsi alle maglie del tessuto sociale. Una creazione sospesa in un poetico equilibrio tra danza, teatro e arti circensi. Il 18 ottobre al termine dello spettacolo, è programmato un incontro con Piergiorgio Milano e Anna Torretta, alpinista e guida alpina, moderato da Enrico Camanni.

Spiega la direttrice del festival Anna Cremonini: “Torinodanza festival, conferma e rafforza la propria vocazione internazionale proponendo le opere di quegli artisti che, con le loro creazioni, raccontano il mondo, osservano le contraddizioni del nostro tempo, trasformandole in pensiero, visioni, riflessioni artistiche, etiche e anche politiche. In una società globalizzata i temi più urgenti si assomigliano e tendono a convergere in una lettura complessa della nostra attualità. Il progetto che anima il festival si muove in quel tessuto che rappresenta il punto più avanzato della ricerca, guardando soprattutto alla generazione dei post-maestri, artisti che scrivono oggi la storia viva di questa disciplina che per statuto e vocazione non conosce confini, parlando la lingua universale dell’anima e del corpo. Se pure si vuole indicare una nazionalità d’origine, i nostri artisti sono cittadini di un mondo aperto, transnazionale, multietnico e pluridisciplinare. Anche l’Italia che balla parla una lingua universale che ogni giorno conquista nuove platee, su cui Torinodanza scommette e investe per sostenere la loro meritatissima diffusione”.

Ph. Torino Danza 2019

 

 

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