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Teatro Stabile Torino: Stagione 2019-2020

Teatro - Danza
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La stagione 2019/2020 del Teatro Stabile di Torino. Saranno 74 i titoli programmati in sede e in tournée, di cui 17 produzioni (9 nuove produzioni esecutive, 5 nuove coproduzioni e 3 riprese), 38 spettacoli ospiti e 19 allestimenti per Torinodanza.
74 i titoli programmati in sede e in tournée, di cui 17 produzioni (9 nuove produzioni esecutive, 5 nuove coproduzioni e 3 riprese), 38 spettacoli ospiti e 19 allestimenti per Torinodanza.
 
 
Questi i numeri della Stagione 2019/2020 del Teatro Stabile di Torino, che si conferma saldamente al primo posto tra i Teatri Nazionali nella classifica del MiBAC. Il concept e la costruzione della campagna sono stati ideati dall’Ufficio Attività Editoriali e Web del Teatro Stabile, The Boxer, è una fotografia della norvegese Maren Klemp.
 
Un cartellone che da un lato propone il repertorio affidato a registi e interpreti affermati che incontrano la più ampia partecipazione del pubblico, formando le giovani generazioni con i testi fondamentali del teatro italiano ed europeo, e che dall’altro dedica ampio spazio alla drammaturgia contemporanea proponendo un ventaglio di autori davvero eterogeno, dal teatro civile e di narrazione alla ricerca, dal dramma borghese al mimo e alla clownerie.
Una Stagione che testimonia una particolare attenzione al territorio, sempre aperta alle prospettive internazionali: una vocazione che, ormai da anni, si conferma non solo nella programmazione di spettacoli provenienti dall’estero e dall’esportazione delle produzioni, ma anche con il coinvolgimento di registi stranieri nel progetto produttivo dello Stabile. Sul fronte dell’internazionalizzazione, un ruolo importante è svolto dal Torinodanza festival, di cui la Compagnia di San Paolo è il maggior sostenitore, che a inizio stagione presenta i migliori coreografi e le più affermate compagnie della scena mondiale.
Valerio Binasco, direttore artistico del Teatro Stabile, apre e chiude la nuova Stagione con due classici del Novecento Rumori fuori scena di Michael Frayn e Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller. Sempre a maestri del Novecento guardano Leonardo Lidi che cura la regia de La casa di Bernarda Alba di Federico García Lorca; Eugenio Allegri che in Mistero Buffo mette in scena nuove giullarate di Dario Fo; Gabriele Lavia che dirige e interpreta I giganti della montagna di Luigi Pirandello e Laura Curino che propone L’anello forte di Nuto Revelli.
L’impegno internazionale del Teatro Stabile, in ambito produttivo, si conferma con la messa in scena di Zio Vanja di Anton Čechov affidata a Kriszta Székely, regista residente al Teatro Katona di Budapest che dirige il suo primo spettacolo in Italia. Dopo il successo della scorsa Stagione torna Filippo Dini con Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello e con Misery, versione teatrale di William Goldman dal romanzo di Stephen King.
Nel novero delle produzioni si inseriscono lo spettacolo Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione,un progetto di Gian Luca Favetto; Fuoriusciti di Giovanni Grasso, con la regia di Piero Maccarinelli e Scene di violenza coniugale. Atto finale di Gérard Watkins con la regia di Elena Serra. Il mago di Oz di Lyman Frank Baum, diretto da Silvio Peroni, sarà lo spettacolo che quest’anno il Teatro Stabile dedica ai ragazzi e alle loro famiglie. A completare il progetto produttivo sono le riprese dei già citati Arlecchino servitore di due padroni e Così è (se vi pare) a cui si aggiunge Se questo è un uomo dall’opera di Primo Levi, diretto e interpretato da Valter Malosti.
Fausto Coppi - Favetto Maccagno Barovero ph Andrea Macchia

TEATRO CARIGNANO

Ad aprire la Stagione sarà Rumori fuori scena di Michael Frayn, con la regia di Valerio Binasco che debutterà, in prima nazionale, al Teatro Carignano, il 7 ottobre 2019 (repliche fino al 27 ottobre). Dal 29 ottobre sarà in scena Ditegli sempre di sì di Eduardo De Filippo, con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi, per la regia di Roberto Andò (repliche fino al 10 novembre); Gabriele Lavia dirigerà e interpreterà I giganti della montagna di Luigi Pirandello (13 novembre – 1 dicembre); Silvio Orlando sarà protagonista di Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato) scritto e diretto da Lucia Calamaro (3 – 15 dicembre); Geppy Gleijeses sarà regista e interprete insieme a Marisa Laurito di Così parlò Bellavista adattamento dal film e dal romanzo di Luciano De Crescenzo (17 – 31 dicembre). Nel mese di gennaio Kriszta Székely porterà in scena, in prima nazionale, Zio Vanja di Anton Čechov, con Paolo Pierobon (7 – 26 gennaio 2020); Silvio Peroni dirigerà Il mago di Oz di Lyman Frank Baum (14 gennaio – 24 maggio, prima nazionale, fuori abbonamento); Elena Serra curerà la regia di Scene di violenza coniugale. Atto finale di Gérard Watkins (Galleria d’Arte Franco Noero, 20 – 31 gennaio); Leo Muscato dirigerà Tempo di Chet. La versione di Chet Baker testo dello stesso Muscato e di Laura Perini, con Paolo Fresu (28 gennaio – 2 febbraio). Alessandro Gassmann metterà in scena Fronte del porto di Budd Schulberg, con Daniele Russo (4 – 16 febbraio); Massimo Popolizio e Maria Paiato saranno protagonisti di Un nemico del popolo di Henrik Ibsen con la regia dello stesso Popolizio (18 febbraio – 1 marzo). A marzo Serena Sinigaglia dirigerà Fausto Russo Alesi e Arianna Scommegna in Macbeth di William Shakespeare (3 – 15 marzo); Arturo Cirillo sarà regista e interprete di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (17 – 22 marzo); Umberto Orsini sarà protagonista de Il costruttore Solness uno spettacolo di Alessandro Serra da Henrik Ibsen (24 marzo – 5 aprile). Alessandro Baricco leggerà Novecento (7 – 8 aprile); Oskaras Koršunovas dirigerà Tartufo di Molière (15 – 18 aprile, prima nazionale, progetto internazionale); tornerà al Carignano Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, per la regia di Filippo Dini e l’interpretazione dello stesso Dini con Maria Paiato e Andrea Di Casa (21 aprile – 3 maggio); debutterà in prima nazionale Lodka della Compagnia Semianyki per la regia di Sergey Byzgu (5 – 10 maggio, progetto internazionale). Chiuderà la Stagione del Teatro Carignano Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller, con la regia di Valerio Binasco (19 maggio – 7 giugno, prima nazionale).
Misery Filippo Dini

TEATRO GOBETTI

La Stagione del Gobetti si aprirà con Mistero buffo di Dario Fo, con Matthias Martelli, per la regia di Eugenio Allegri (15 - 27 ottobre 2019). Sempre ad ottobre debutterà Sotto lo sguardo delle mosche di Michel Marc Bouchard, con la regia di Simone Schinocca (29 ottobre – 3 novembre). A novembre andranno in scena Il nipote di Wittgenstein di Thomas Bernhard, con Umberto Orsini, per la regia di Patrick Guinand (5 – 17 novembre); L’infinito tra parentesi di Marco Malvaldi, con Maddalena Crippa e Giovanni Crippa diretti da Piero Maccarinelli (19 – 24 novembre); Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione progetto di Gian Luca Favetto (26 novembre – 1 dicembre). Filippo Dini dirigerà Misery di William Goldman, dal romanzo di Stephen King, con lo stesso Dini e Arianna Scommegna (3 – 15 dicembre); Paolo Nani porterà in scena L’arte di morire ridendo (17 dicembre 2019 – 6 gennaio 2020). A gennaio andrà in scena Ci vediamo all’alba di Zinnie Harris, regia di Silvio Peroni, con Francesca Ciocchetti, Sara Putignano (7 – 12 gennaio); La locandiera di Carlo Goldoni, con Amanda Sandrelli, Alex Cendron e la direzione di Paolo Valerio e Francesco Niccolini (14 – 26 gennaio); Fuoriusciti di Giovanni Grasso, con Luigi Diberti e Luciano Virgilio, diretti da Piero Maccarinelli (28 gennaio – 2 febbraio). Carrozzeria Orfeo porterà in scena Thanks for vaselina (4 – 9 febbraio) e Animali da bar (11 – 16
febbraio); Elisabetta Pozzi sarà protagonista di Apologia di Alexi Kaye Campbell, regia di Andrea Chiodi (18 – 23 febbraio); Ascanio Celestini, in occasione del ventennale, riproporrà Radio clandestina (25 febbraio – 1 marzo). Nel mese di marzo Lella Costa sarà protagonista di Questioni di cuore lettura de Le lettere del cuore di Natalia Aspesi, da un’idea di Aldo Balzanelli (3 – 8 marzo); Leonardo Lidi dirigerà La casa di Bernarda Alba di Federico García Lorca (17 marzo – 9 aprile, prima nazionale). I Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa porteranno in scena Happy days in Marcido's field di Marco Isidori da Samuel Beckett (14 - 19 aprile). Sempre ad aprile sarà presentata la sesta edizione de Il Cielo su Torino, in scena le ultime creazioni di alcuni tra i più interessanti artisti torinesi emergenti, selezionati attraverso un bando promosso dallo Stabile di Torino in collaborazione con TAP / Torino Arti Performative. In programma: Signorina, lei è un maschio o una femmina? di Gloria Giacopini e Giulietta Vacis della compagnia Asterlizze Teatro (19 – 20 aprile, Sala Pasolini); Buon appetito di Michele Perriera proposto dalla Compagnia Genovese Beltramo (21 – 22 aprile); Anomalia Teatro presenterà Era meglio nascere topi di Debora Benincasa (24 – 25 aprile); Associazione Altera porterà in scena Queer picture show uno spettacolo di Irene Dionisio e Francesca Puopolo (27 – 28 aprile); Furiosa scandinavia di Antonio Rojano di Settembre Teatro e Acción Cultural Española (29 – 30 aprile); a cui si aggiungerà uno spettacolo selezionato dal programma del Torino Fringe Festival 2019 (23 – 24 aprile, Sala Pasolini). Laura Curino e Lucia Vasini porteranno in scena L'anello forte da Nuto Revelli, con la regia di Anna Di Francisca (5 – 17 maggio); Beppe Rosso dirigerà Il rifugio di Tim Whitnall (19 – 24 maggio); Giorgio Gallione curerà la regia di Alda. Diario di una diversa da Alda Merini, con Milvia Marigliano (26 – 31 maggio).

FONDERIE LIMONE MONCALIERI

Alle Fonderie Limone verranno programmati: La Bancarotta di Vitaliano Trevisan, da Carlo Goldoni, con la regia di Serena Sinigaglia e l’interpretazione di Natalino Balasso (5 – 10 novembre 2019); Macbettu scritto e diretto da Alessandro Serra (19 – 24 novembre); Dio ride. Nish Koshe testo, regia, interpretazione di Moni Ovadia (14 – 19 gennaio 2020); Skianto uno spettacolo di e con Filippo Timi (4 –9 febbraio); Revisor da L’ispettore generale di Gogol’, creato da Crystal Pite e Jonathon Young (6 – 8 maggio, prima nazionale, progetto internazionale); Why? regia di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne, con Kathryn Hunter e Marcello Magni chiuderà il programma delle Fonderie Limone (14 – 16 maggio, progetto internazionale).
 

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