Dal 2 all'11 febbraio al Teatro Carignano di Torino, il testo di William Shakesperare, per la regia di Giorgio Barberio Corsetti e l'interpretazione di Ennio Fantastichini. Produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale / Teatro Biondo - Stabile di Palermo
Va in scena, dal 2 all'11 febbraio al Teatro Carignano di Torino, "Re Lear" di William Shakespeare, per l'interpretazione di Ennio Fantastichini e la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale / Teatro Biondo - Stabile di Palermo.
La prima dello spettacolo prevista il 30 gennaio, per motivi tecnici, è stata posticipata a venerdì 2 febbraio, alle ore 20.45. Le nuove date saranno dal 2 all’11 febbraio, con replica anche lunedì 5 febbraio, alle ore 19.30.
Giorgio Barberio Corsetti incontra Shakespeare, nella tragedia, dove i padri fraintendono i figli e i figli tradiscono i padri. Re Lear, è interpretato da Ennio Fantastichini. Con lui in scena Michele Di Mauro, Francesca Ciocchetti, Sara Putignano e Mariano Pirrello.
Re Lear, è una tragedia intrisa della crudeltà dell’uomo contro i propri simili e di azioni orribili e apparentemente insensate, indotte principalmente da una cieca volontà di potere. Una domanda sovrasta le altre: esiste la possibilità di una giustizia?
RE LEAR - Composta tra il 1605 e il 1606, è un’opera intrisa da una cieca volontà di potere, in cui Shakespeare confida nella speranza che le nuove generazioni possano riscattare il mondo di corruzione e morte che hanno ereditato dai padri. “Una tragedia di padri e figli”, dove si scontrano paternità ed eredità, trasmissione e usurpazione, il passaggio del potere nei suoi più atroci termini essenziali. Una tragedia, che anticipa uno dei temi-chiave delle ultime opere dell’autore. La speranza che le nuove generazioni possano riscattare il mondo di corruzione e morte che hanno ereditato dai padri. Lo spettacolo è diviso in tre parti come il regno di Lear: il dramma delle due famiglie, Lear e Gloucester, fatto di interni in cui il pubblico avrà un ruolo attivo; la tempesta, la natura che si confonde con la mente, qui la scena perde i contorni della realtà; la guerra, che arriva come una battaglia di soldatini, in cui un re dovrebbe essere salvato dalla figlia che ha cacciato, ma perde lasciando al potere la necessità di ricostituirsi intorno ad un nuovo personaggio.
Dalle note di regia di Giorgio Barberio Corsetti: "Lear avviene adesso, nei nostri giorni, in un mondo fluttuante, dove l’economia e la finanza ci spingono da una crisi all’altra, portandoci con loro. È la storia del potere della successione, di padri e figlie, figli e padri. Lear vuole ritrovare la giovinezza perduta, abbandonare le cure del regno, il peso delle responsabilità, poter vagare con i suoi cavalieri da un palazzo all’altro, fare bagordi e occuparsi solo del proprio piacere; per combattere la solitudine e l’approssimarsi della fine si porta dietro un seguito colorato e chiassoso, di dubbia moralità. Questo seguito è rappresentato dal pubblico che fin dall’inizio viene chiamato in causa – – Lear vuole essere amato, perché pensa che il sentimento delle figlie sia una garanzia, un investimento che gli permetterà di vivere spensierato una seconda giovinezza. Vuole essere amato perché sta dando via il potere … in realtà si sta alleggerendo per volar via liberi e il potere si diffonderà come una malattia contagiando tutti. È una favola ed è una tragedia di padri e figli. Lear e le sue figlie, Gloucester ed i suoi figli. I padri fraintendono i figli, i figli tradiscono i padri. Oppure li salvano fino ad arrivare alla follia di Lear e alla cecità di Gloucester, il buio degli occhi e il buio della mente. E troviamo il re pazzo con Tom, Edgar, finto pazzo, e il matto, pazzo di professione. Lear con il figlio del cieco, che si è fatto accecare per Lear. Una proprietà transitiva della tragedia che scivola tra padri e figli. Le situazioni, i luoghi sono simbolici, come arcani maggiori dei Tarocchi, la torre, la tempesta, la capanna. La superficie del racconto è tagliata a colpi netti, come una tela di Fontana".
LOCANDINA
TEATRO CARIGNANO
2 - 11 febbraio 2018
RE LEAR
di William Shakespeare
traduzione Cesare Garboli
regia e adattamento Giorgio Barberio Corsetti
con Ennio Fantastichini
e con Michele Di Mauro, Roberto Rustioni, Francesco Villano, Francesca Ciocchetti,
Sara Putignano, Alice Giroldini, Mariano Pirrello, Pierluigi Corallo, Gabriele Portoghese, Andrea Di Casa, Antonio Bannò, Zoe Zolferino
scene e costumi Francesco Esposito
luci Gianluca Cappelletti
musiche composte e eseguite dal vivo Luca Nostro
ideazione e realizzazione video Igor Renzetti e Lorenzo Bruno
Teatro di Roma - Teatro Nazionale / Teatro Biondo - Stabile di Palermo.
Interpreti.
Ennio Fantastichini (Re Lear)
Michele Di Mauro (Gloucester)
Roberto Rustioni (Kent)
Francesco Villano (Edmund)
Francesca Ciocchetti (Goneril)
Sara Putignano (Regan)
Alice Giroldini (Cordelia)
Mariano Pirrello (Duca di Albany)
Pierluigi Corallo (Duca di Cornovaglia)
Gabriele Portoghese (Edgar)
Andrea Di Casa (il Matto e Re di Francia)
Antonio Bannò (Oswald e Duca di Borgogna)
Zoe Zolferino (un Servo del Duca di Cornovaglia).
Info: Tel. 011 5169555 - Numero verde 800235333 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Orari degli spettacoli: venerdì 2 febbraio 2018, ore 20.45; sabato 3 febbraio, ore 19.30; domenica 4 febbraio, ore 15.30. Lunedì 5 febbraio, ore 19.30; martedì 6 febbraio, ore 19.30, mercoledì 7 febbraio, ore 20.45; giovedì 8 febbraio, ore 19.30; venerdì 9 febbraio, ore 20.45; sabato 10 febbraio, ore 19.30; domenica 11 febbraio, ore 15.30. Prezzi dei biglietti: Settore A: Intero € 37,00. Ridotto di legge € 34,00 - Settore B: Intero € 31,00. Ridotto di legge € 28,00. Biglietteria del Teatro Stabile di Torino - Teatro Gobetti - via Rossini 8, Torino - dal martedì al sabato, dalle ore 13.00 alle ore 19.00. Domenica e lunedì riposo.Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it
Foto di scena Achille Le Pera