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Fase2 Piemonte: news 25 maggio 2020

Sanità - Benessere
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La situazione dell'Emergenza Coronavirus in Piemonte Fase2 a lunedì 25 maggio 2020. 15561 (+185) i nuovi guariti in Piemonte. 3373 in via di guarigione. 15 nuovi decessi, 3798 in totale. Iniziato l'esame di Riparti Piemonte. L'assessore Icardi replica ai sindacati sulla dirigenza sulla ripartizione delle risorse aggiuntive.  La situazione a Cuneo.

LINEE GUIDA PER LA RIAPERTURA --> LEGGI IL PDF


Piemonte

Aggiornamento Coronavirus Piemonte 25 maggio 2020 FASE2
 NUMERO DI CONTAGIATI
30228
 IN TERAPIA INTENSIVA 72
 NON IN TERAPIA INTENSIVA 1227
 PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIARE 6197
 GUARITI
15561
 IN VIA DI GUARIGIONE 3373
 DECEDUTI 3757
 TOTALE TAMPONI EFFETTUATI 288018
 TAMPONI ESAMINATI NEGATIVI 160737

15561 (+185) i nuovi guariti in Piemonte. 3373 in via di guarigione

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.561 (+185 rispetto a ieri): 1463 (+15) in provincia di Alessandria, 706 (+26) in provincia di Asti, 673 (+7) in provincia di Biella, 1578 (+9) in provincia di Cuneo, 1374 (+4) in provincia di Novara, 8179 (+121) in provincia di Torino, 669 (+1) in provincia di Vercelli, 796 (+2) nel Verbano-Cusio-Ossola, 123 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 3.373 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.


15 nuovi decessi, 3798 in totale

Sono 15 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.798 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 632 Alessandria, 227 Asti, 203 Biella, 361 Cuneo, 327 Novara, 1679 Torino, 207 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 37 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.


Situazione dei contagi in Piemonte 30228 (+48)

Sono 30.228 (+48 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3855 in provincia di Alessandria, 1781 in provincia di Asti, 1032 in provincia di Biella, 2746 in provincia di Cuneo, 2660 in provincia di Novara, 15.413 in provincia di Torino, 1280 in provincia di Vercelli, 1104 nel Verbano-Cusio-Ossola, 257 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 72 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1227 (-56 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6197.

I tamponi diagnostici finora processati sono 288.018, di cui 160.737 risultati negativi.


Iniziato l'esame di Riparti Piemonte

E' iniziato in Consiglio regionale l’esame del disegno di legge RipartiPiemonte, che contiene una serie di misure per favorire la ripresa dell’economia e della società con stanziamenti, moltissimi a fondo perduto, per aziende, famiglie e lavoratori. In programma dieci ore di sedute giornaliere fino a mercoledì.


L'assessore Icardi replica ai sindacati sulla dirigenza sulla ripartizione delle risorse aggiuntive

Mi ha molto sorpreso, per diverse ragioni, il comunicato stampa delle sigle sindacali piemontesi Anaao, CIMO, Aaroi Emac, Fesmed, Fassid, FVM, Anpo- Ascoti-Fials Medici sull’accordo riguardante il piano di ripartizione delle risorse economiche aggiuntive emergenza covid19 per il personale della Sanità.

In base ai dati, dei 55 mila lavoratori della Sanità, il 20 per cento appartiene alla Dirigenza (medici e non) e l’80 per cento al Comparto (infermieri, operatori socio assistenziali, tecnici amministrativi). Non solo, la stessa esatta percentuale vale anche per il personale direttamente impegnato nell’emergenza covid, secondo quanto comunicato dalle Asl: 20 per cento Dirigenza e 80 per cento Comparto.

I Sindacati del Comparto (e i Confederali della Dirigenza medica) proponevano, correttamente, una ripartizione dei 55 milioni di euro per l’80 per cento al Comparto e per il 20 per cento alla Dirigenza, mentre i Sindacati della Dirigenza chiedevano una ripartizione nella proporzione di almeno il 30 per cento alla Dirigenza e il 70 per cento al Comparto.

Dopo ore di infruttuosa trattativa, ho proposto la ragionevole via intermedia, già premiante per la Dirigenza, del 25 per cento alla Dirigenza e del 75 per cento al Comparto.

Le risorse sono soggette a tassazione e sono d’accordo che, se si tratta di un premio, non avrebbe dovuto essere tassato, ma questa decisione competeva al Governo e non certo alla Regione. A questo punto, però, l’aspetto fiscale era imprescindibile: a parità di cifra lorda per singolo lavoratore, il netto in busta varia a seconda di quanto si guadagna, per cui la Dirigenza, che ha stipendi più alti, paga più tasse.

Pretendere, come avrebbero voluto queste organizzazioni sindacali della parte della Dirigenza, di condurre la trattativa al netto delle tasse, a mio giudizio sarebbe stato ingiusto, oltre che inedito come metodo, dal momento che in tutte le contrattazioni si ragiona sul lordo e non certo sul netto dell’importo in busta paga.

Stupisce che il principio della progressività della tassazione, sancito dalla Costituzione e caro alla Sinistra, venga paradossalmente considerato da gran parte dei Sindacati della Dirigenza uno svilimento della dignità professionale della dirigenza medica e sanitaria, solo perché è stato da me richiamato per garantire pari dignità ai lavoratori del Comparto.

Nello specifico, poi, si è decisa solo la ripartizione delle risorse tra Comparto e Dirigenza e non la suddivisione della premialità nella busta paga dei lavoratori.

Tutte le più disparate ipotesi di ripartizione (tra chi è stato esposto al rischio e chi no) comparse fino ad ora sui giornali, sono insinuazioni gratuite e che mi sono del tutto estranee, in quanto sul tema non ho proferito verbo.

Proprio domani, infatti, ci sarà un incontro nel quale attendo dai Sindacati del Comparto le loro proposte di ripartizione e la stessa cosa avverrà nei giorni successivi con i Sindacati della Dirigenza.

Per correttezza di informazione, vorrei infine far notare che l’accordo dell’altra settimana non è stato deciso “senza ascoltare nessuno”, bensì ha avuto l’approvazione di tutti i Sindacati dei lavoratori del Comparto (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursing up, compresi Fsi-Usae, assenti giustificati il giorno della trattativa) e dei Sindacati confederali della Dirigenza (Fp Cgil, Federazione Cisl Medici e Uil Fpl, Fedir Sanità), che complessivamente rappresentano oltre l’80 per cento dei lavoratori della Sanità regionale.


L'emergenza dai comuni

La situazione a Cuneo

Firmata l'Ordinanza con le nuove disposizioni per i mercati cittadini che prevede l'obbligo di indossare la mascherina sia per operatori che per i clienti

Si è conclusa la riunione quotidiana del Centro Operativo Comunale. 

A Cuneo sono 346 le persone risultate positive al test del Coronavirus dall'inizio dell'emergenza, di cui purtroppo 53 decedute e 161 quelle guarite (dati aggiornati a sabato). Come dimostrano i numeri, l'emergenza non è finita. In questi ultimi giorni sono aumentate anche le nostre libertà personali, ma il graduale ritorno ad una "nuova normalità" richiede responsabilità da parte di ciascuno e grande attenzione al rispetto delle regole per il contenimento del contagio. 

Dopo la ripresa delle attività commerciali e di vendita al dettaglio, infatti, nel fine settimana hanno riaperto anche bar e ristoranti e domani a Cuneo tornerà anche il tradizionale mercato settimanale. Per garantire la riapertura in sicurezza dei mercati cittadini secondo le misure contenute nelle "Linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative" predisposte dalla Regione Piemonte, Amministrazione Comunale e associazioni di categoria hanno concordato alcune regole per evitare assembramenti ed assicurare il distanziamento interpersonale. 

Tutte le misure, insieme alle planimetrie delle aree mercatali, sono contenute nell'Ordinanza n. 270 firmata dal Sindaco Federico Borgna e pubblicata oggi sull'Albo Pretorio (qui il link: http://www.comune.cuneo.gov.it/portale/pratiche/dett_registri.php?id=68189).

Per quanto riguarda il mercato ordinario del martedì in Piazza Galimberti è prevista la delimitazione della piazza con il posizionamento di transenne e nastri, saranno consentiti due soli punti di ingresso e di uscita (sia sul lato prospiciente Corso Nizza, sia verso Via Roma) al fine di monitorare la situazione e prevedere limitazioni all'accesso della clientela qualora si rilevasse un eccessivo numero di persone sull'area mercatale. In collaborazione con la Polizia Municipale, gli ingressi saranno presidiati dai volontari della Protezione Civile del Comune e dell'Associazione Nazionale Alpini, dal Gruppo dei Finanzieri in pensione e dai volontari della Fiva. Varchi agli accessi verranno anche predisposti su Via Pascal e Via Bonelli (angolo Piazza Galimberti), Via Seminario (angolo Via Amedeo Rossi), Via Carlo Pascal (angolo Via Cesare Battisti). 

I banchi presenti sotto i portici di Piazza Galimberti verranno spostati sul marciapiede esterno. Lungo via Roma saranno vietati gli accessi pedonali all'area mercatale da Vicolo Cattedrale, Via Peveragno, Via Cacciatori delle Alpi, Vicolo Quattro Martiri, Via Fratelli Vaschetto e Via Armando Diaz.

Il mercato extra alimentare del venerdì in Piazza Seminario e il "Trovarobe" (mostra-mercato degli hobbisti in programma l'ultimo sabato di ogni mese) si svolgeranno provvisoriamente in Piazza Galimberti.  

Operatori e clienti dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina, sia nelle aree mercatali che nei luoghi di attesa per l'accesso.

Numeri utili e informazioni di servizio

Il numero unico 0171.44.44.44 è attivo nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.

Per le richieste dei Buoni Spesa è sempre operativo il numero telefonico 0171-444.700 (dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 17 e il venerdì dalle 8.30 alle 12.30). Chi volesse contribuire ad aiutare le tante famiglie cuneesi che in questi giorni si stanno trovando in difficoltà nell'acquistare beni di prima necessità come cibo e farmaci, può farlo mediante bonifico bancario sul conto corrente intestato al Comune di Cuneo, IBAN: IT 22 P 03111 10201 0 0000 0032346, indicando la seguente causale: "COVID-19 Solidarietà alimentare e Codice Fiscale". 

Per rimanere aggiornati su informazioni e nuove disposizioni si ricorda che è possibile aderire al Servizio Sms della Protezione Civile, per iscriversi compilare il modulo pubblicato sul sito istituzionale.


 

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