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Covid-19 Piemonte: 30 aprile ore 19.30

Sanità - Benessere
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La situazione dell'Emergenza Coronavirus in Piemonte al 29 aprile 2020, ore 19.30. Aggiornamento Coronavirus Piemonte. 5276 nuovi guariti in Piemonte. 2522 in via di guarigione. 54 nuovi decessi, 3086 in tutto. Situazione dei contagi in Piemonte 26453. Monitoraggio delle residenzi assistenziali in Piemonte. Oltre 34mila tamponi eseguiti al 27 aprile. Costituito il gruppo di lavoro sulla riorganizzazione ospedaliera. La situazione a Cuneo.

NUOVA AUTODICHIARAZIONE 26/3 --> LEGGI IL PDF


Piemonte

Aggiornamento Coronavirus Piemonte 28 aprile 2020
 NUMERO DI CONTAGIATI
26453
 IN TERAPIA INTENSIVA 196
 NON IN TERAPIA INTENSIVA 2488
 PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIARE 12885
 GUARITI
5276
 IN VIA DI GUARIGIONE 2522
 DECEDUTI 3086
 TOTALE TAMPONI EFFETTUATI 158762
 TAMPONI ESAMINATI NEGATIVI 84362

5276 nuovi guariti in Piemonte. 2522 in via di guarigione

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 5.276 (365 in più di ieri): 461 in provincia di Alessandria (+15), 212 in provincia di Asti (+17), 277 (+22) in provincia di Biella, 592 (+43) in provincia di Cuneo, 438 (+37) in provincia di Novara, 2.679 (+200) in provincia di Torino, 268 (+12) in provincia di Vercelli, 282 (+14) nel Verbano-Cusio-Ossola, 67 (+5) provenienti da altre regioni.

Altri 2.522 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.


54 nuovi decessi, 3086 in tutto

Sono 54 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 15 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.086 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 568 ad Alessandria, 173 ad Asti, 163 a Biella, 243 a Cuneo, 258 a Novara, 1.378 a Torino, 160 a Vercelli, 110 nel Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.


Situazione dei contagi in Piemonte 26453

Sono 26.453 (+458 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.478 in provincia di Alessandria, 1.588 in provincia di Asti, 966 in provincia di Biella, 2.487 in provincia di Cuneo, 2.301 in provincia di Novara, 13.164 in provincia di Torino, 1.114 in provincia di Vercelli, 1.007 nel Verbano-Cusio-Ossola, 237 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 111 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 196 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.488 (- 133 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.885

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 158.762, di cui 84.362 risultati negativi.


Monitoraggio delle residenzi assistenziali in Piemonte. Oltre 34mila tamponi eseguiti al 27 aprile

L’Unità di Crisi della Regione comunica che alla data del 27 aprile nelle residenze sanitarie assistenziali piemontesi erano stati effettuati 34.180 tamponi virologici al personale e agli ospiti, a fronte dei 140.996 eseguiti sul complesso della popolazione fino a tale giorno.

Dei 34.180 tamponi, 7.983 sono risultati positivi, 19.573 negativi, 6.624 erano in attesa dell’esito (fonte ASL).

Dall’analisi dei dati ricevuti dalle singole Rsa, sono quindi risultatipositivi al Covid-19 il 25,5% degli ospiti e il 21% del personale.

Le Residenze sanitarie assistenziali del Piemonte hanno più di 40.000 ospiti e circa 15.000 dipendenti.


Costituito il gruppo di lavoro sulla riorganizzazione ospedaliera

Su iniziativa dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, stamattina la Giunta regionale ha costituito un gruppo di lavoro di esperti a supporto dello stesso Assessorato per valutare e formulare proposte finalizzate al miglioramento dell'assistenza ospedaliera.

Si tratta, sul fronte ospedaliero, dell’identica operazione messa in campo nei giorni scorsi per la riorganizzazione della medicina territoriale e affidata, in quel caso, al gruppo di lavoro del professor Ferruccio Fazio.

«Per far fronte alla pandemia covid – osserva l’assessore Icardi – l’intero sistema sanitario piemontese ha subito una drastica e inevitabile riorganizzazione, che oggi va necessariamente rivista per permettere ai servizi sanitari di tornare alla normalità, mantenendo al contempo l’assistenza specifica per i pazienti covid. Sull’assistenza ospedaliera, c’è la necessità di analizzare le problematiche strutturali storicamente presenti ed evidenziate dall’emergenza coronavirus, effettuando comparazioni con l’esperienza di altre Regioni italiane, formulando proposte per l’organizzazione dell’area ospedaliera e valutando il livello di integrazione ospedale-territorio, con l’obiettivo di rendere l’offerta delle prestazioni sanitarie il più funzionale alle necessità dei cittadini».

Del nuovo gruppo di lavoro, presieduto da Giovanni Monchiero, già presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), sono stati chiamati a fare parte Valter Galante (commissario Asl Alessandria), Giovanni La Valle (commissario AOU Città della Salute e della Scienza di Torino), Carlo Picco (commissario Asl Città di Torino), Daniela Kozel (direttore sanitario AO di Alessandria), Elide Azzan (direttore sanitario Asl di Novara), Giuseppe Guerra (direttore S.C. Direzione sanitaria ospedale Savigliano dell’Asl Cuneo 1), Ezio Ghigo Ezio (direttore Dipartimento area medicina generale e specialistica - AOU Città della Salute e della Scienza di Torino), Franca Fagioli (direttore Dipartimento patologia e cura del bambino “Regina Margherita” - AOU Città della Salute e della Scienza di Torino), Gianluca Aimaretti (direttore Dipartimento medicina Università Piemonte Orientale – AUO di Novara) e Daniela Ballardini (DiPSa Asl Città di Torino).

«Il Gruppo di lavoro di Monchiero e quello di Fazio – dice l’assessore Icardi – opereranno in piena sinergia e condivisione di intenti, con l’aiuto del responsabile dell’Area di supporto alla pianificazione strategica della Regione Piemonte, Paolo Vineis, e delle migliori professionalità che si intenderà coinvolgere. Contiamo di poter disporre dei nuovi piani per la riorganizzazione del Sistema sanitario regionale entro luglio».


Dal 4 maggio consentiti in Piemonte take away e ristorazione da asporto. A Torino dal 9 maggio, i sindaci potranno assumere misure differenti in caso di eventuali criticità 

In Piemonte l’attività di ristorazione da asporto sarà consentita da lunedì 4 maggio, mentre nel comune di Torino a partire da sabato 9 maggio.

Nel caso di criticità specifiche o dove non possibile assicurare il rispetto delle misure di sicurezza, i sindaci potranno anche valutare di vietare l’attività sull’intero territorio comunale o delimitarla su parti di esso. La scelta di attendere qualche giorno in più per la riapertura a Torino risponde, invece, alla necessità di una maggiore cautela sul capoluogo piemontese, in considerazione dell’alta densità demografica, del numero complessivo delle attività di ristorazione e di un quadro epidemiologico che impone maggiore prudenza.
 
È quanto è stato deciso dalla Regione Piemonte che oggi ha incontrato in videoconferenza il Prefetto di Torino insieme ai sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti delle Associazioni degli Enti Locali.
Mentre con i rappresentanti delle Associazioni di categoria verrà siglato uno specifico accordo. L’ordinanza sarà firmata domani dal presidente della Regione Alberto Cirio.
 
«Abbiamo lavorato insieme alla Prefettura di Torino e ai rappresentanti degli enti locali per trovare una sintesi tra la prudenza che ci viene chiesta dai medici e l’esigenza di riapertura delle nostre attività - sottolinea il presidente Cirio -. La soluzione che abbiamo individuato ci permette di consentire il servizio di ristorazione da asporto, pur mantenendo alta l’attenzione. Il Piemonte sta ripartendo e lo fa con l’equilibrio necessario a garantire la salute dei suoi cittadini e della sua economia. Per la procedura di attivazione del servizio ho scelto la via più veloce, infatti basterà semplicemente comunicarlo al Comune, perché le nostre aziende hanno bisogno di lavorare e di farlo subito senza il peso della burocrazia. Il coinvolgimento diretto dei sindaci, invece, permetterà di valutare eventuali criticità e anche un monitoraggio costante della situazione. Prudenza e ripartenza possono e devono convivere. Basta avere buonsenso».
 
Le attività di ristorazione interessate (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) potranno attivare il servizio di asporto dandone una semplice comunicazione al Comune, che però potrà immediatamente sospendere l’attività in caso di inadempienza delle prescrizioni da parte dei singoli esercizi.
 
I Comuni dovranno garantire il rispetto delle seguenti disposizioni:
  • In attesa dell’ingresso, la distanza minima in coda dovrà essere di 2 metri
  • Il ritiro dei prodotti, precedentemente ordinati, dovrà avvenire per appuntamenti dilazionati nel tempo allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e sempre rispettando le misure di sicurezza previste dal DPCM del 26 aprile
  • Il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e nelle immediate vicinanze
  • Sarà consentito l’asporto anche in quegli esercizi di ristorazione per i quali è prevista la consegna al cliente direttamente dal veicolo
  • Ogni cliente, così come il personale in servizio, dovrà indossare una mascherina
  • Le persone presenti all’interno del locale dovranno sempre mantenere la distanza minima di 2 metri
 
L’attività di ristorazione da asporto sarà possibile dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 21, fatta salva la possibilità dei sindaci di modificare l’orario, in presenza di qualificate motivazioni e nel rispetto delle puntuali esigenze dei luoghi.

Covid19 e fase due: la Città Metropolitana di Torino si propone come motore per il rilancio del territorio Un decreto della sindaca Appendino per coordinare l'azione

Gli effetti dell'emergenza dettata dal coronavirus stanno minando significativamente il tessuto produttivo e sociale dell'intero territorio metropolitano torinese e la crisi va affrontata individuando nuovi modelli d'intervento e soluzioni innovative in stretto raccordo con le misure coordinate con la Regione Piemonte per proteggere i lavoratori, favorire l'occupazione, sostenere il reddito ed il lavoro, rafforzare il sistema di welfare e le reti di protezione sociale ed i servizi pubblici essenziali.

“Come già emerso nel proficuo confronto dei Sindaci con il Governo dei giorni scorsi - dice Chiara Appendino - i Comuni e gli altri enti territoriali dovranno essere la base da cui prenderà avvio la ripartenza della fase due e di quelle successive, in considerazione del ruolo di questi enti di antenne sul territorio e di gestori dei più rilevanti servizi di prossimità per i cittadini. Ci vogliamo quindi attivare con la Regione Piemonte in un’ottica collaborativa per discutere e condividere un piano di difesa e sviluppo socioeconomico, con precise priorità d'intervento e risorse sufficienti per supportare tutte le misure utili alla ripresa dei cantieri e ad un riapertura uniforme in tutte le diverse realtà".

La sindaca metropolitana Chiara Appendino dopo il confronto nella riunione dei capigruppo del Consiglio metropolitano ha firmato un decreto che sarà esaminato nella prossima seduta virtuale di venerdì 8 maggio nel quale si ribadisce che la Città Metropolitana di Torino, nell’ambito della sua funzione fondamentale di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, intensificherà la concertazione con le 11 zone omogenee in cui è suddiviso il vasto territorio metropolitano con le 312 Amministrazioni comunali.

La Città metropolitana attiverà un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle zone omogenee che rappresentano dimensioni ed esigenze diverse a seconda delle caratteristiche socio economiche territoriali.

Roberto Montà, capogruppo della lista Città di Città, ricorda come il suo gruppo avesse già sollecitato "un ruolo più incisivo da parte di Città metropolitana sul  fronte del coordinamento in considerazione proprio delle marcate differenze territoriali" e chiede "di essere più incisivi verso la Regione Piemonte che ci deve riconoscere un ruolo strategico".

Paolo Ruzzola capogruppo della Lista civica per il territorio aggiunge che "ogni iniziativa utile a fare sistema per rispondere attraverso una visione condivisa tra i Comuni, la Città metropolitana, la Regione e il governo per favorire una ripartenza che non lasci indietro nessuno, non può che essere auspicata".

Conclude Dimitri De Vita capogruppo della lista Movimento 5 stelle "Rappresentiamo oltre il 50% della popolazione regionale, siamo stati individuati ex lege quali curatori dello sviluppo strategico del territorio, ora più che mai ci si deve coordinare con la Regione sui temi d'interesse metropolitano con particolare riferimento alla difesa ed al sostegno della micro e piccola impresa".


L'emergenza dai comuni

La situazione a Cuneo

Continuano le riunioni quotidiane del Centro Operativo Comunale per monitorare e gestire tutti gli aspetti legati all'emergenza sanitaria in corso.

A Cuneo, secondo i dati aggiornati a ieri (mercoledì 29 aprile), sono 279 le persone risultate positive dall'inizio dell'emergenza Covid-19, di cui purtroppo 35 decedute, mentre salgono a 61 le persone guarite. 

Seguire scrupolosamente le disposizioni sta portando a dei risultati ed è proprio per non vanificare gli sforzi fatti che diventa sempre più necessario rispettare le indicazioni che ci sono state date. Evitiamo quindi di uscire di casa il più possibile, se non per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute, manteniamo le necessarie distanze interpersonali, laviamoci spesso le mani con acqua e sapone o gel disinfettanti, indossiamo le mascherine quando entriamo negli esercizi commerciali (al chiuso e all'aperto).

In attesa delle indicazioni della Regione Piemonte circa le nuove disposizioni in vigore sul nostro territorio da lunedì 4 maggio, si comunica che, a partire da venerdì 1° maggio e fino alla fine della settimana successiva, l'ascensore inclinato sarà chiuso per permettere di effettuare le operazioni di adeguamento alle nuove normative sul distanziamento sociale.

Si segnala inoltre che, come previsto dal Dpcm del 26 aprile 2020, salvo diverse indicazioni da parte della Regione Piemonte, da lunedì 4 maggio saranno riaperti i parchi e le aree verdi, compresi il Parco Fluviale, i Giardini Fresia e – da martedì 5 maggio – l'area di Villa Sarah. Rimarranno invece chiusi, come da indicazioni del Governo, i parchi giochi bimbi.   

I bagni pubblici presenti sul territorio comunale continueranno a rimanere aperti al fine di garantire il servizio e prevedendo operazioni di sanificazione degli stessi due volte al giorno.

Numeri utili e informazioni di servizio

E' sempre attivo il numero telefonico 0171-444.700 riservato alle richieste per i Buoni Spesa (dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 17 e il venerdì dalle 8.30 alle 12.30). Chi volesse contribuire ad aiutare le tante famiglie cuneesi che in questi giorni si stanno trovando in difficoltà nell'acquistare beni di prima necessità come cibo e farmaci, può farlo mediante bonifico bancario sul conto corrente intestato al Comune di Cuneo, IBAN: IT 22 P 03111 10201 0 0000 0032346, indicando la seguente causale: "COVID-19 Solidarietà alimentare e Codice Fiscale". 

Per rimanere aggiornati su informazioni e nuove disposizioni si ricorda che è possibile aderire al Servizio Sms della Protezione Civile, per iscriversi compilare il modulo pubblicato qui. Invitate parenti, amici e conoscenti ad attivare il servizio, più iscritti ci saranno maggiore sarà l'efficacia.

Nel ricordare il numero unico 0171.44.44.44 del Comune, attivo tutti i giorni dalle 9 alle 18 per fornire informazioni di carattere non sanitario e richieste di chiarimenti, si segnala che per necessità e difficoltà particolari in ambito sociale e di volontariato si può chiamare il Segretariato sociale attivato dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese (tel. 0171-334666). Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17, il sabato dalle 8 alle 13.


Borgosesia. Supporto psicologico del Comune: una mano tesa a cui molti si aggrappano

Una sessantina di colloqui di sostegno già sostenuti, numerosi contatti quotidiani e totale disponibilità all’aiuto nei confronti di chi sta patendo questo periodo di isolamento, incertezza, timore: questo è l’identikit del servizio di supporto psicologico attivato dal Comune di Borgosesia, per volontà del Sindaco Tiramani e della Vice Sindaco Emanuela Buonanno.

Il servizio è molto mirato: dopo aver individuato i soggetti da contattare, la dott.ssa Pochetti li ha chiamati ad uno ad uno, in tutto 29 persone, offrendo loro il supporto psicologico. Oltre al Servizio di Supporto Psicologico, il Comune ha attivato anche  LINEA AMICA ai numeri 0163.290247 e 0163.290270 rispondono due operatrici disponibili ad ascoltare chiunque abbia bisogno di un conforto in questo momento così difficile.  Mentre il supporto psicologico viene attivato dal Comune stesso, per il servizio di Linea Amica è lo stesso cittadino a contattare i numeri indicati se ne sente la necessità.


 

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