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Covid-19 Piemonte: 24 aprile ore 21

Sanità - Benessere
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La situazione dell'Emergenza Coronavirus in Piemonte al 24 aprile 2020, ore 21. Aggiornamento Coronavirus Piemonte. 3762 nuovi guariti in Piemonte. 2114 in via di guarigione. 69 nuovi decessi, 2737 in tutto. Situazione dei contagi in Piemonte 24050. Monitorato 80% delle RSA in Piemonte. Oltre 20mila i tamponi eseguiti al 20 aprile 2020. Tutela comparto vino. Occorrono misure concrete per aiutare le aziende in difficoltà. Intesa Sanpaolo; punto sui finanziamenti fino a 25mila Euro. Oltre 1000 già accreditati e 7mila in erogazione la prossima settimana. Poste Italiane: al via anticipazione sociale cassa integrazione guadagni. Il servizio, in collaborazione con BNL,offre un sostegno concreto alle famiglie italiane, aiutandole ad affrontare le esigenze economiche durante l’emergenza Covid-19. La situazione a Cuneo. Al via a Bra “Una mascherina per la spesa” Mascherine per la cittadinanza nei negozi di vicinato. I contributi raccolti sosterranno “#IoAiutoBra”.

NUOVA AUTODICHIARAZIONE 26/3 --> LEGGI IL PDF


Piemonte

Aggiornamento Coronavirus Piemonte 23 aprile 2020
 NUMERO DI CONTAGIATI
24050
 IN TERAPIA INTENSIVA 253
 NON IN TERAPIA INTENSIVA 2922
 PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIARE 12262
 GUARITI
3762
 IN VIA DI GUARIGIONE 2114
 DECEDUTI 2737
 TOTALE TAMPONI EFFETTUATI 127108
 TAMPONI ESAMINATI NEGATIVI 66429

3762 nuovi guariti in Piemonte. 2114 in via di guarigione

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 3.762 (333 in più di ieri): 333 (+16) in provincia di Alessandria, 138 (+13) in provincia di Asti, 173 (+17) in provincia di Biella, 403 (+26) in provincia di Cuneo, 305 (+23) in provincia di Novara, 1.919 (+187) in provincia di Torino, 203 (+13) in provincia di Vercelli, 239 (+36) nel Verbano-Cusio-Ossola, 49 provenienti da altre regioni (+2).

Altri 2.114 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.


69 nuovi decessi, 2737 in tutto

Sono 69 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 20 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo è ora di 2.737 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 521 ad Alessandria, 143 ad Asti, 155 a Biella, 214 a Cuneo, 241 a Novara, 1.175 a Torino, 152 a Vercelli, 107 nel Verbano-Cusio-Ossola, 29 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.


Situazione dei contagi in Piemonte 24050

Sono 24.050 (+731 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 3.151 in provincia di Alessandria, 1.358 in provincia di Asti, 903 in provincia di Biella, 2.291 in provincia di Cuneo, 2.175 in provincia di Novara, 11.765 in provincia di Torino, 1.070 in provincia di Vercelli, 971 nel Verbano-Cusio-Ossola, 222 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 144 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 253 (-8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.922.

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.262

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 127.108, di cui 66.429 risultati negativi


Monitorato 80% delle RSA in Piemonte. Oltre 20mila i ramponi eseguiti al 20 aprile 2020

Sono 588 - circa l’80% del totale - le residenze sanitarie assistenziali monitorate in Piemonte con l’effettuazione dei tamponi virologici al personale e agli ospiti delle strutture: 20.642 in tutto i test eseguiti alla data del 20 aprile (sul totale di 102.082 realizzati a quella data sulla popolazione piemontese). Dei test nelle RSA 4.812 sono risultati positivi, 9.891 negativi, mentre 5.939 erano in attesa -al 20 aprile - dell’esito del tampone (fonte ASL).

Il monitoraggio in corso riguarda tutte le 750 strutture per anziani del Piemonte, che hanno più di 40 mila ospiti e circa 15 mila dipendenti. 
Dai dati ricevuti dalle singole RSA, attualmente è risultato positivo al Covid-19 il 35% degli ospiti e il 23% del personale (percentuale riferita ai tamponi effettuati alla data del 15 aprile e comunicati dall’80% delle strutture).

I decessi nelle RSA piemontesi, al 15 aprile 2020, sono stati 660 in più dell’analogo periodo del 2019: 397 sono risultati positivi al coronavirus.

«Circa 7 mila i tamponi effettuati tra il 14 e il 20 aprile - sottolinea il dott. Edoardo Tegani, responsabile sanitario dell’Area Rsa dell’Unità di crisi -. Un incremento importante in meno di una settimana, che continuerà nei prossimi giorni per potenziare al massimo il monitoraggio sia dei dipendenti che degli ospiti delle nostre Rsa».


Usura, allarme per la Fase 2

Rischio indebitamento e possibilità di ricorso a prestiti d’usura, soprattutto all’inizio della fase 2. Quando le attività ripartiranno, alcune a corto di liquidità, il pericolo sarà concreto e attuale. Questa la conclusione dei lavori dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovra indebitamento, che si è riunito ieri in un incontro in videoconferenza. Le stime di Ires, pur in assenza di dati ancora certi, è che l’aumento di persone a rischio sia nell’ordine di 1 a 10. Hanno partecipato diverse associazioni ed enti coinvolti nel progetto, come Libera, appunto Ires, Usr, Federconsumatori e diverse Fondazioni (San Matteo, La Scialuppa, Operti), oltre a esperti del settore.

Secondo Libera, “La criminalità organizzata si sta attrezzando per sostituire il welfare che non arriva”. In generale, di fronte alle pesanti ricadute finanziarie che l’emergenza Coronavirus ha sulla società, l’Osservatorio del Consiglio regionale intende rispondere diffondendo capillarmente la conoscenza dei molteplici strumenti capaci di difendere i più deboli dalle offerte degli usurai. Una campagna di comunicazione che sarà rivolta particolarmente ai soggetti più deboli economicamente.

Rischio indebitamento e possibilità di ricorso a prestiti d’usura, soprattutto all’inizio della fase 2. Quando le attività ripartiranno, alcune a corto di liquidità, il pericolo sarà concreto e attuale. Questa la conclusione dei lavori dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovra indebitamento, che si è riunito ieri in un incontro in videoconferenza. Le stime di Ires, pur in assenza di dati ancora certi, è che l’aumento di persone a rischio sia nell’ordine di 1 a 10. Hanno partecipato diverse associazioni ed enti coinvolti nel progetto, come Libera, appunto Ires, Usr, Federconsumatori e diverse Fondazioni (San Matteo, La Scialuppa, Operti), oltre a esperti del settore.

Secondo Libera, “La criminalità organizzata si sta attrezzando per sostituire il welfare che non arriva”. In generale, di fronte alle pesanti ricadute finanziarie che l’emergenza Coronavirus ha sulla società, l’Osservatorio del Consiglio regionale intende rispondere diffondendo capillarmente la conoscenza dei molteplici strumenti capaci di difendere i più deboli dalle offerte degli usurai. Una campagna di comunicazione che sarà rivolta particolarmente ai soggetti più deboli economicamente.


Tutela comparto vino. Occorrono misure concrete per aiutare le aziende in difficoltà

“Il Piemonte intende portare tutte le istanze presentate dal comparto vitivinicolo al Ministro Bellanova e ha chiesto alle Regioni Lombardia e Veneto di condividere le richieste. E’ necessario far capire che l’emergenza è ad alto livello e non possiamo accettare interventi solo di immagine ma questi devono essere concreti per aiutare le aziende in difficoltà”, dichiara l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa.

“Pertanto auspico che sulle misure di sostegno “Distillazione” e “Vendemmia verde” si possa agire anche nel rispetto delle esigenze delle singole regioni per meglio ottimizzare le risorse". conclude l’assessore Protopapa.

Parte dal Piemonte l’iniziativa di chiedere alla Commissione Politiche Agricole precisazioni sulle misure d’intervento presentate dal Mipaaf a sostegno del comparto vitivinicolo in emergenza Covid -19. Con una lettera congiunta alla Cpa le Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto esprimono perplessità su alcune misure proposte dal Mipaaf.

Per il finanziamento della distillazione facoltativa, il Mipaaf intende contare sulle ipotetiche economie realizzabili sui progetti in corso di realizzazione inseriti nel Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo, da integrare con una parte della dotazione 2021 del medesimo Programma. Pur apprezzando il tentativo di contenere il rischio che una parte delle risorse disponibili siano inutilizzate, si ribadisce la necessità di garantire prioritariamente la copertura dei fabbisogni evidenziati dalle amministrazioni regionali in ordine ai progetti approvati per il 2020.

A livello regionale emerge la preoccupazione che si possa erodere in modo significativo la capacità di spesa per l’anno a venire: vale a dire in una fase cruciale per il rilancio delle produzioni. Inoltre ad oggi non si hanno garanzie che il bilancio comunitario possa mantenere la stessa dotazione finanziaria per il settore anche nel 2021. Sempre con riferimento alla distillazione facoltativa si evidenzia che gli importi proposti sono insufficienti a soddisfare le reali esigenze del settore, richiedendone un aumento.

In merito invece all’indennizzo riduzione rese di produzione per i vini a denominazione d’origine, sulla base di una prima stima, si ritiene indispensabile ed urgente che il Governo metta a disposizione importi adeguati alle richieste degli operatori del settore. In caso contrario si rischierebbe di pregiudicare l’impianto complessivo della proposta illudendo inutilmente l comparto.

Piemonte, Lombardia e Veneto sottolineano che per avere certezze sugli interventi è quindi assolutamente necessario che queste risorse siano ricomprese nel decreto legge che si prevede sia varato nei prossimi giorni e che le rispettive dotazioni siano modulabili tra di loro sulla base delle istanze che saranno effettivamente presentate.

Si propone che le indicazioni avanzate, se condivise, siano presentate alla Ministra Bellanova a nome della Commissione in tempi rapidissimi anche in ragione delle risposte che la filiera sta chiedendo a gran voce.


Intesa Sanpaolo; punto sui finanziamenti fino a 25mila Euro. Oltre 1000 già accreditati e 7mila in erogazione la prossima settimana

Intesa Sanpaolo sta adempiendo con rapidità alle misure urgenti previste dal Decreto Legge Liquidità n° 23 dell’8 aprile 2020 per favorire l’accesso al credito - garantito dal Fondo Centrale di Garanzia e da SACE Spa - di imprese, lavoratori autonomi, professionisti e per sostenere la continuità aziendale.

Per quanto riguarda le richieste fino a 25.000 euro, possibili da lunedì 20 aprile, la Banca ha già effettuato 1.000 accrediti in conto corrente e altre 7.000 pratiche sono in erogazione, con tassi che partono dallo 0,04%.

L’interesse dei clienti è elevato: oltre 104.000 le richieste ricevute, di cui 32.000 nell’ultima giornata. Intesa Sanpaolo rileva che circa un quarto delle domande sono però incomplete e richiedono ulteriore lavorazione. La macchina messa a punto in pochissimo tempo per gestire le richieste online, senza doversi recare in filiale, sta comunque funzionando al meglio, consentendo di gestire il flusso in maniera ordinata.

Altri due fattori sono stati determinanti: la scelta di potenziare le strutture territoriali con task force di supporto, in grado di esaminare il notevole numero di richieste che arrivano ogni giorno e l’aver contattato i clienti al telefono nelle settimane precedenti per informarli e prepararli.

A partire dalla settimana prossima, il lavoro congiunto della rete e delle task force dedicate, ulteriormente potenziate, consentiranno un’ancor maggiore accelerazione dei processi. Per i clienti pochi i passi necessari - chiaramente illustrati sul sito web di Intesa Sanpaolo nella sezione “Business” - per scaricare, compilare i moduli online ed inviarli alla Banca tramite posta elettronica certificata (pec).


Poste Italiane: al via anticipazione sociale cassa integrazione guadagni. Il servizio, in collaborazione con BNL,offre un sostegno concreto alle famiglie italiane, aiutandole ad affrontare le esigenze economiche durante l’emergenza Covid-19

Poste Italiane rende noto che anticiperà il trattamento di cassa integrazione ordinaria e in deroga ai clienti BancoPosta e PostePay Evolution con accredito dello stipendio a chi ne farà richiesta.

Con questa iniziativa, Poste Italiane intende offrire un sostegno concreto ai lavoratori destinatari di uno dei trattamenti di integrazione salariale ordinario o in deroga per aiutarli ad affrontare le esigenze economiche durante l’emergenza Covid-19.

Le somme che saranno erogate dall’INPS e messe a disposizione dallo Stato nei termini previsti dalla normativa saranno anticipate da Poste Italiane in partnership con BNL Finance, società specializzata in soluzioni di finanziamento. La richiesta di anticipazione potrà essere presentata online sin da oggi accedendo al sito internet di Poste Italiane www.poste.it dal quale è scaricabile la documentazione e la guida alla compilazione della domanda.

Poste Italiane estinguerà automaticamente le anticipazioni concesse non appena l’INPS erogherà i trattamenti, senza necessità di alcun adempimento da parte dei lavoratori.


L'emergenza dai comuni

La situazione a Cuneo

In accordo con Poste Italiane si segnala che, a partire da lunedì 27 aprile, giorno in cui inizierà il pagamento delle pensioni di maggio, gli ingressi agli uffici postali saranno contingentati anche grazie al supporto dei volontari della Protezione Civile Comunale in alcune filiali, così da permettere accessi in tutta sicurezza. Come successo per quelle del mese di aprile, per il ritiro in contanti è previsto uno scaglionamento per cognome: lunedì 27 dalla A alla B, martedì 28 dalla C alla D, mercoledì 29 dalla E alla K, giovedì 30 dalla L alla P, sabato 2 maggio (mattino) dalla Q alla Z. Sarà operativo anche l’ufficio postale di Borgo San Giuseppe, aperto a giorni alterni, il martedì, giovedì e sabato. 

Si invitano i cittadini, per eventuali ulteriori incombenze, a recarsi in Posta solo per operazioni essenziali e indifferibili e a mantenere sempre una distanza interpersonale di almeno un metro.

Si ricorda che l’Ordinanza Regionale n. 43 dell’13 aprile 2020 prevede l’obbligo di indossare mascherine e guanti per tutti gli addetti alla vendita, mentre raccomanda l’utilizzo delle mascherine per l’accesso a tutte le attività commerciali, sia al chiuso che all’aperto. Nell’indossare la mascherina è fondamentale coprire naso e bocca.

In vista del fine settimana si segnala che verranno anche aumentate le pattuglie della Polizia Municipale assegnate ai servizi di controllo e verifica del rispetto delle disposizioni.

Numeri utili e informazioni di servizio

E’ sempre attivo il numero telefonico 0171-444.700 riservato alle richieste per i Buoni Spesa (dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 17 e il venerdì dalle 8.30 alle 12.30). Chi volesse contribuire ad aiutare le tante famiglie cuneesi che in questi giorni si stanno trovando in difficoltà nell’acquistare beni di prima necessità come cibo e farmaci, può farlo mediante bonifico bancario sul conto corrente intestato al Comune di Cuneo, IBAN: IT 22 P 03111 10201 0 0000 0032346, indicando la seguente causale: “COVID-19 Solidarietà alimentare e Codice Fiscale”. 

Per rimanere aggiornati su informazioni e nuove disposizioni si ricorda che è possibile aderire al Servizio Sms della Protezione Civile, per iscriversi compilare il modulo pubblicato qui. Invitate parenti, amici e conoscenti ad attivare il servizio, più iscritti ci saranno maggiore sarà l’efficacia.

Nel ricordare il numero unico 0171.44.44.44 del Comune, attivo tutti i giorni dalle 9 alle 18 per fornire informazioni di carattere non sanitario e richieste di chiarimenti, si segnala che per necessità e difficoltà particolari in ambito sociale e di volontariato si può chiamare il Segretariato sociale attivato dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese (tel. 0171-334666). Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17, il sabato dalle 8 alle 13.


Al via a Bra “Una mascherina per la spesa”  Mascherine per la cittadinanza nei negozi di vicinato. I contributi raccolti sosterranno “#IoAiutoBra”

Comune di Bra e Ascom insieme contro il Coronavirus, con l’iniziativa “#IoAiutoBra – Una mascherina per la spesa”. Dopo la distribuzione gratuita a quasi 4 mila ultrasettantenni residenti sotto la Zizzola, in oltre 100 negozi di vicinato di Bra (la cui apertura è prevista dalla normativa vigente) sarà possibile trovare mascherine lavabili messe a disposizione di tutta la cittadinanza dal Comune, in collaborazione con la locale associazione commercianti e la disponibilità dei punti vendita aderenti.

Le mascherine - destinate prioritariamente a chi ne è ancora sprovvisto - potranno essere ritirate con la spesa, fino a un numero massimo di due per scontrino.

E’ richiesto il contributo minimo di 1 euro a pezzo: i fondi raccolti sosterranno la campagna di solidarietà #IoAiutoBra (www.ioaiutobra.comune.bra.cn.it), attivata sotto la Zizzola per affrontare l’emergenza Coronvirus in città.

In particolare, i contributi si sommeranno agli stanziamenti del Comune e alle donazioni già ricevute sulla piattaforma di crowdfunding, e serviranno a fornire sostegno economico alle famiglie e alle attività produttive braidesi in difficoltà, a fronteggiare l’emergenza alimentare in città e dotare di dispositivi di protezione individuale sanitari e operatori dei servizi essenziali. Un modo concreto per aiutare la nostra città nell’affrontare questo difficile momento e, appena saremo fuori dalla fase più acuta, a ripartire senza lasciare nessuno indietro.

Si ricorda che l’uso della mascherina contribuisce a proteggere ma non esclude il rischio di contagio. E’ fondamentale mantenere le distanze di sicurezza, rispettare le norme igienico sanitarie di prevenzione e restare a casa.


 

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