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Covid-19 Piemonte: 3 aprile ore 21

Sanità - Benessere
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La situazione dell'Emergenza Coronavirus in Piemonte al 3 aprile 2020, ore 21. Aggiornamento Coronavirus Piemonte. 265 nuovi guariti in Piemonte. 487 in via di guarigione. 70 nuovi decessi, 1088 in tutto. Situazione dei contagi in Piemonte 11082.  Ordinanza in Piemonte fino al 13 aprile 2020. Attiva in unità di crisi postazione welfare ed email per segnalare cricità. Reclutati fino ad ora 1739 medici ed infermieri per l'emergenza sanitaria. Pronti i kit prodotti in house per eseguire i tamponi. La regione approva lavori edilizi ed interventi per tecnologie ed arredi per 3.886.910 Euro. Rinforzati i treni dei frontalieri tra Piemonte e Cantone Vallese. PSR 2019-2020: l'attività non si ferma. La situazione a Cuneo.

NUOVA AUTODICHIARAZIONE 26/3 --> LEGGI IL PDF


Piemonte

Aggiornamento Coronavirus Piemonte

NUMERO DI CONTAGIATI 11082 (+616)

IN TERAPIA INTENSIVA 450 (+6)

GUARITI 265 (+48)

IN VIA DI GUARIGIONE 379

DECEDUTI 1088 (+70)

TOTALE TAMPONI EFFETTUATI 36547

TAMPONI ESAMINATI NEGATIVI 20642

* Differenze dalle ore 19.30 del 2 aprile 2020)


265 nuovi guariti in Piemonte. 487 in via di guarigione

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 265, cosi suddiviso su base provinciale: 15 in provincia di Alessandria, 15 in provincia di Asti, 14 in provincia di Biella, 26 in provincia di Cuneo, 17 in provincia di Novara, 138 in provincia di Torino, 10 in provincia di Vercelli, 24 nel Verbano-Cusio-Ossola, 6 provenienti da altre regioni.

Altri 487 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.


70 nuovi decessi, 1088 in tutto

Sono 70 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 14 in provincia di Alessandria, 4 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 5 in provincia di Cuneo, 4 in provincia di Novara, 38 in provincia di Torino, 1 in provincia di Vercelli, 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione.

Il totale complessivo è ora di 1.088 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 202 ad Alessandria, 52 ad Asti, 82 a Biella, 75 a Cuneo, 128 a Novara, 416 a Torino, 59 a Vercelli, 55 nel Verbano-Cusio-Ossola, 19 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.


Situazione dei contagi in Piemonte 11082

Sono 11.082  le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.525 in provincia di Alessandria, 529 in provincia di Asti, 550 in provincia di Biella, 861 in provincia di Cuneo, 937 in provincia di Novara, 5.389 in provincia di Torino, 577 in provincia di Vercelli, 517 nel Verbano-Cusio-Ossola, 164 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 33 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 450.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 36.547, di cui 20.642 risultati negativi.


Ordinanza in Piemonte fino al 13 aprile 2020

Ulteriori restrizioni: al mercato solo una persona per famiglia e brevi uscite all’aria aperta non oltre i 200 metri da casa. In fase di verifica la possibilità di raddoppiare il valore delle sanzioni.
Il presidente Cirio: “Siamo ancora in emergenza piena, ma in troppi sembrano non capirlo”

Firmata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio la proroga dell’ordinanza sulle misure di contenimento al coronavirus valide su tutto il territorio. Avrà efficacia fino al 13 aprile in linea con il decreto del Governo.

In Piemonte restano valide tutte le restrizioni già previste nella precedente ordinanza, con alcune novità che stringono ulteriormente le maglie del contenimento.

Vietata ogni attività sportiva all’aria aperta, salvo brevi uscite nei pressi della propria abitazione che sono consentite solo entro una distanza massima di 200 metri.

Viene estesa in modo specifico anche ai mercati la regola che vi si possa recare una sola persona per nucleo familiare, esattamente come già previsto per tutti gli altri esercizi commerciali.

Badanti e colf possono proseguire l’attività lavorativa solo in caso di assistenza necessaria per persone non autosufficienti o parzialmente autosufficienti.

Accanto alle nuove restrizioni sono stati previsti, inoltre, alcuni chiarimenti che verranno pubblicati come FAQ sul sito della Regione.

Gli spostamenti dei volontari sono consentiti, ma solo se strettamente connessi alla gestione dell’emergenza Coronavirus.

La priorità di accesso agli esercizi commerciali è valida per tutti gli operatori impegnati in prima linea nell’emergenza e in possesso di regolare tesserino: volontari della protezione civile e operatori sanitari, tra cui medici, infermieri e anche farmacisti.

Insieme alla Prefettura si sta inoltre valutando la possibilità di incrementare il regime sanzionatorio. La proposta del Presidente della Regione è di raddoppiare il valore delle sanzioni su tutto il territorio piemontese.

Sono sinceramente molto preoccupato - dichiara il presidente Cirio -. Temo che molte persone non abbiano ancora capito che questa è una guerra e che in guerra si sta a casa. Ho visto troppa gente a passeggio in queste ultime ore. Ne va della salute di tutti e ogni leggerezza vanifica gli sforzi enormi che tutto il sistema sta facendo in una situazione che non ha precedenti. Stare a casa non è un appello, è la regola che vale per tutti”.


Attiva in unità di crisi postazione welfare ed email per segnalare cricità

È attiva presso l’Unità di Crisi della Regione Piemonte l’area funzionale formata da Welfare, Sanità e Protezione Civile dedicata alla gestione dell’emergenza legata al Coronavirus all’interno delle strutture per anziani, disabili e minori. Questa mattina Chiara Caucino, assessore al Welfare, nel suo ruolo di coordinamento politico, si è collegata con tutte le Prefetture piemontesi presenti sui territori per raccogliere le situazioni di difficoltà riscontrate ed elaborare, insieme alle Istituzioni presenti, una adeguata ed efficace strategia operativa.

È stata inoltre creata una casella e-mail riservata alle segnalazioni di criticità presenti nelle strutture. È possibile quindi indirizzare la segnalazione a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“Stiamo facendo tutto il possibile – sottolinea Caucino - per fronteggiare al meglio questa emergenza. Stiamo lavorando per una prima ricognizione capillare, strumento necessario per conoscere il quadro attuale e affrontare al meglio le difficoltà dei cittadini piemontesi, soprattutto dei più fragili. Mi auguro che il Piemonte, con la capacità e l’operato delle forze messe in campo, possa uscire al più presto da questa emergenza”.


Reclutati fino ad ora 1739 medici ed infermieri per l'emergenza sanitaria

Sono complessivamente 1.739 le risorse umane aggiuntive reclutate fino ad ora, con diverse forme contrattuali, dalle Aziende sanitarie regionali del Piemonte per l’emergenza coronavirus covid19. Tra queste, 323 medici, 835 infermieri e 581 altre professionalità, comprendenti personale medico laureato, biologi, farmacisti, operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio e fisioterapisti.

«Siamo grati al personale sanitario che ha risposto così generosamente ai bandi dell’Unità di crisi della Regione Piemonte – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, tutti stanno lavorando al meglio delle proprie capacità, con sforzi enormi, in condizioni di massima emergenza. Ringraziamo di cuore i volontari e quanti sono arrivati dall’estero per offrire il loro contributo. Il Piemonte sta affrontando la crisi più difficile, con il massimo delle forze disponibili».


Pronti i kit prodotti in house per eseguire i tamponi

VIDEO LABORATORIO MBC: https://we.tl/t-WePvp4C2y9

I due Atenei piemontesi rispondono alla richiesta di screening sul territorio della Regione Piemonte. Il kit con i reagenti per il rilevamento del virus COVID-19 è stato progettato nei laboratori dal Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari di UniTo.

L’Università degli Studi di Torino (UniTo) e l’Università del Piemonte Orientale (Upo) hanno allestito un test «in house» per l’identificazione del Coronavirus dai tamponi eseguiti sul territorio. Le due università piemontesi si sono coordinate per rispondere alla richiesta della Regione Piemonte di effettuare test diffusi per lo screening del virus COVID-19. Ad annunciarlo è il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio assieme con l’Assessore regionale all’Innovazione e agli Atenei, Matteo Marnati.

“In questo modo – ha spiegato il presidente Cirio - la Regione riesce a fare fronte all’esigenza di fare più tamponi sapendo che più test si faranno, più reagenti saranno necessari, ed è per questa ragione che abbiamo coinvolto le nostre eccellenze come le due Università di Torino e del Piemonte Orientale. In pochi giorni abbiamo incrementato l’attivazione dei laboratori da 2 a 18 e soltanto ieri abbiamo eseguito oltre 3600 tamponi”.

«L’idea di coinvolgere gli atenei – ha aggiunto Marnati - deriva dal fatto che in questo momento servono soluzioni rapide per effettuare i test. La sperimentazione ha certificato la validità di tutti i test che sono stati messi al confronto con quelli presenti sul mercato. Questa è la dimostrazione che la ricerca e la scienza sanno dare le giuste risposte a ogni fabbisogno, con orgoglio il Piemonte dimostra di essere sempre all’avanguardia dimostrando di avere un modello universitario eccellente».

La capacità di condurre questi test da parte del Sistema sanitario potrebbe essere limitata a causa della carenza di reagenti. Le Università del Piemonte, con questo impegno, intendono mettere a disposizione le proprie conoscenze e strutture per aumentare la potenzialità di svolgere i test di coronavirus sul territorio fornendo un servizio cruciale teso a combattere la pandemia.

«Il Piemonte – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi - dimostra ancora una volta la capacità di fare sistema. Le migliori eccellenze regionali della Ricerca, dell’Industria e della Sanità hanno saputo unire le forze e fare la differenza in questo momento di grave emergenza per il Piemonte. Siamo grati a tutti coloro che hanno collaborato a questo importante progetto, che ci permette di muoverci in autonomia su un fronte strategico come quello dei reagenti per i test sul virus».

Il test si basa sulla tecnica nota come reazione a catena della polimerasi per trascrizione inversa (RT-PCR) utilizzando un kit per la diagnosi del virus, assemblato e testato per la sua validità in laboratorio. Ed è proprio questo kit che è stato progettato ed allestito in questa settimana, nei laboratori del Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari (MBC) dell’Università di Torino.

Il kit comprende reagenti identificati come ottimali per il rilevamento dell’RNA del virus e attualmente reperibili per assicurare ai laboratori diagnostici un costante e sicuro rifornimento. Inoltre, il kit è stato progettato per essere utilizzabile dalle diverse strumentazioni di cui sono dotati i centri diagnostici. A questo proposito, i ricercatori si sono coordinati con i Direttori dei Laboratori diagnostici della Città della Salute, Zooprofilattico, Novara, Cuneo e altri ancora.

Il Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolare, di cui il dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute è il maggior afferente, e il Centro di Ricerca Traslazionale sulle malattie autoimmuni e allergiche (CAAD-UPO) possiedono laboratori attrezzati e ricercatori altamente specializzati che hanno risposto numerosissimi, con entusiasmo, mettendosi a disposizione immediatamente.

Il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna ha dichiarato: «Questa iniziativa è una pronta risposta all’eccezionale emergenza causata dalla pandemia COVID-19 ed è nata dalla relazione virtuosa tra le Università, la Regione e il territorio. UniTo ha subito messo a disposizione tutte le sue competenze, i laboratori e gli strumenti per l’allestimento di un test “in house” per l’identificazione del Coronavirus, progettando il kit con i reagenti ottimali per il rilevamento del virus. La capacità di condurre questi test da parte del Sistema sanitario è, infatti, attualmente a rischio a causa anche della carenza di kit reperibili. Per questo motivo, il nostro Ateneo, che conta una comunità di oltre 80 mila persone, ha voluto fare la sua parte, partecipando direttamente, con le proprie competenze, alla lotta contro il Covid-19».

Il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi ha dichiarato: «UPO ha risposto all’appello della nostra Regione attraverso l’impegno, l’entusiasmo e l’abnegazione dei suoi ricercatori, che hanno messo in campo il loro elevato profilo professionale per arrivare in brevissimo tempo a questo importante risultato. Come medico e come rettore sono davvero orgoglioso che le competenze presenti nel nostro Ateneo e le strutture altamente specializzate possano contribuire a superare questo momento di emergenza per la nostra comunità»


La regione approva lavori edilizi ed interventi per tecnologie ed arredi per 3.886.910 Euro

Nell’ambito dell’emergenza Covid 19, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, ha approvato oggi una serie di interventi che riguardano lavori edilizi e le tecnologie e gli arredi all’interno dei presìdi ospedalieri del territorio, sulla base del Decreto legge nr 18 del 17 marzo 2020.

Il costo totale degli interventi ammonta a 3.886.910 euro, così suddivisi: 3.692.564 euro  a carico dello Stato (pari al 95% della somma) e 194.346  euro  a carico della Regione Piemonte ( il restante 5%).

Nel dettaglio:

  • il costo totale del “Piano degli interventi – Tecnologie e arredi” ammonta a 2.510.194 €, di cui 2.384.684 a carico dello Stato e 125.510 a carico della Regione;
  • il costo totale del “Piano degli interventi-Lavori edilizi” ammonta a 1.376.716 €, di cui 1.307.880 a carico dello Stato ed euro 68.836 a carico della Regione.

Per le tecnologie e gli arredi, gli interventi riguardano praticamente tutte le Asr;  Asl Città di Torino (presidio Giovanni Bosco), Asl To4, To5, Vercelli, Biella, VCO, CN1, Alessandria, le Aziende ospedaliere Universitarie Città della Salute di Torino, San Luigi Gonzaga di Orbassano, Maggiore  della Carità di Novara, l’Aso di Alessandria, l’Aso Santa Croce e Carle di Cuneo.

Per quanto riguarda i lavori edilizi, gli interventi riguardano i Presìdi di Rivoli, Verbania, Mondovì, ospedale Sant’Andrea di Vercelli, San Luigi Gonzaga di Orbassano e Ospedale Maggiore della Carità di Novara.


Rinforzati i treni dei frontalieri tra Piemonte e Cantone Vallese

Aumentano da quattro a sei i treni delle ore di punta gestiti da BLS a servizio dei lavoratori frontalieri tra il Verbano-Cusio-Ossola e il Cantone Vallese: da lunedì 6 aprile la linea Domodossola-Briga viene incrementata con un treno al mattino che parte da Domodossola alle 5:33 e arriva a Briga alle 6:10 e uno al pomeriggio che parte da Briga alle 17:53 e arriva a Domodossola alle 18:30. I due treni supplementari, in servizio dal lunedì al venerdì, vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti con partenza da Domodossola al mattino alle 4:37, alle 5:58 e alle 6:58 e rientro da Briga alle 17:22, alle 18:22 e alle 0:22.

“Abbiamo implementato il servizio - rileva l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi - per venire incontro alle richieste emerse nei giorni scorsi. Abbiamo anche migliorato le misure di sicurezza per i passeggeri: i treni aggiunti hanno infatti una capacità di 343 posti ciascuno, così che nelle ore di punta del traffico frontaliero mattutino e serale abbiamo in totale 1.200 posti a sedere disponibili per una frequentazione media di 200/250 persone. In questo modo si possono rispettare più facilmente le distanze di sicurezza tra i passeggeri. Naturalmente vengono mantenute tutte le misure di igienizzazione e sanificazione quotidiane previste dalle norme anti Coronavirus”.


PSR 2019-2020: l'attività non si ferma

La Regione Piemonte assegna 1.550.000 euro di contributi in più sul bando 2019 per l'insediamento dei giovani agricoltori, attraverso i fondi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.

Lo ha deliberato oggi la Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa, andando così ad integrare la risorsa finanziaria di 1,8 milioni di euro già prevista sul bando 2019 sulla misura 6.1.1. del Psr 2014-2020 “Premio per l’insediamento di giovani agricoltori” che prevede la concessione di aiuti all'avviamento di imprese per i giovani agricoltori.

Pertanto la dotazione finanziaria complessiva sul bando 2019 è di 3.350.000 di euro. L’integrazione finanziaria di 1,55 milioni di euro permette lo scorrimento della graduatoria del bando 2019 della misura 6.1.1. del Psr, e di finanziare ulteriori soggetti beneficiari ammessi a graduatoria ma che non potevano accedere ai contributi per mancanza di finanziamenti.

“Con il provvedimento approvato oggi prosegue l’impegno della Giunta regionale nel dare un sostegno concreto ai nostri giovani agricoltori piemontesi – sottolinea l’assessore Marco Protopapa – e grazie al lavoro assiduo e capillare dei funzionari dell’Arpea, l’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura  è stato possibile procedere con le liquidazioni e rispettare le tempistiche. Infatti in questi giorni sono in arrivo altri 7,8 milioni che vanno a beneficiare oltre 1.900 aziende agricole piemontesi, che avevano presentato domanda di finanziamento sui bandi 2019 sulle misure del Psr 2014-2020 relative ad agroambiente, biologico, imboschimento, giovani, investimento aziende, formazione ".

Arpea - Tabella beneficiari suddivisi per provincia

PROVINCIA

BENEFICIARI

IMPORTO LORDO

ALESSANDRIA

495

1.340.783,93

ASTI

279

963.376,93

BIELLA

37

240.027,69

CUNEO

692

2.302.916,57

NOVARA

32

327.296,40

TORINO

284

1.904.906,90

VERBANO CUSIO OSSOLA

28

163.737,26

VERCELLI

58

681.108,13

Sede Legale

fuori Regione

18

38.923,05

TOTALE

1.923

7.963.076,86


L'emergenza dai comuni

La situazione a Cuneo

La situazione, anche su Cuneo, continua ad essere di massima allerta. In città sono 135 le persone risultate positive dall'inizio dell'emergenza (20 di queste sono purtroppo decedute), 144 gli isolamenti fiduciari attivi, 5 le persone dichiarate guarite (dati aggiornati a ieri, giovedì 2 aprile).

In questi giorni più che mai è richiesta la collaborazione di tutti. Evitate di uscire di casa, se non per motivi di lavoro o per necessità urgenti, per non rischiare di vanificare gli sforzi fatti fino a questo momento. Mentre continuano i controlli sul territorio da parte della Polizia Municipale e delle Forze dell'Ordine, nel fine settimana anche i Guardia Parco del Parco Alpi Marittime e del Parco del Marguareis saranno impegnati ad assicurare il rispetto delle disposizioni nelle aree cittadine nell'ambito della collaborazione in essere con il Parco Fluviale Gesso e Stura.

Sabato e domenica sarà chiuso anche l'ascensore inclinato.

Da lunedì 6 aprile (a partire dalle ore 9.00) sarà possibile presentare domanda per i BUONI SPESA riservati alle persone colpite dalla situazione economica determinatasi per effetto dell'emergenza Covid-19 e riservati all'acquisto di beni alimentari di prima necessità.

Chi può fare richiesta
Possono fare richiesta le persone residenti nel Comune che si trovano in stato di assoluto bisogno economico e assoluta necessità di generi alimentari e beni di prima necessità, per effetto dell'emergenza Covid-19.

Criteri di concessione

I buoni spesa saranno erogati tenendo conto esclusivamente dell'ordine di arrivo della domanda, in esito all'analisi del fabbisogno che sarà realizzata dagli uffici comunali, in raccordo e collaborazione con l'ente gestore dei servizi socio-assistenziali. L'analisi verrà condotta per nuclei familiari e non per individui, sulla base delle informazioni già note agli uffici comunali e di un'autocertificazione. 
Ai fini dell'analisi, senza la formazione di alcuna graduatoria o attribuzione di punteggi, concorreranno i seguenti criteri alla data di sottoscrizione della domanda: 

  • soggetti privi di qualsiasi reddito e/o copertura assistenziale e che non siano beneficiari o titolari di trattamenti pensionistici validi ai fini del reddito; 
  • nuclei familiari che non siano titolari di alcun reddito e i cui componenti non siano beneficiari o titolari di trattamenti pensionistici validi ai fini del reddito; 
  • nuclei familiari monoreddito derivante da lavoro dipendente il cui datore di lavoro abbia richiesto ammissione al trattamento di sostegno al reddito a zero ore ai sensi del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18; 
  • nuclei familiari monoreddito derivante da lavoro dipendente il cui datore di lavoro abbia richiesto ammissione al trattamento di sostegno al reddito a ridotto orario di lavoro ai sensi del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18; 
  • nuclei familiari monoreddito derivante da attività autonoma il cui titolare dell'attività abbia richiesto trattamento di sostegno al reddito ai sensi del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18; 
  • nuclei familiari in carico ai servizi sociali o segnalati dagli stessi, anche beneficiari del reddito di cittadinanza, sulla base dei bisogni rilevati nell'ambito dell'analisi preliminare o del quadro di analisi da effettuarsi a cura dell'assistente sociale di riferimento; 
  • non essere titolare o contitolare di conti correnti bancari o postali con deposito complessivo alla data della presentazione della domanda superiore a € 3.000,00. 

Entità delle provvidenze 
Il valore delle provvidenze necessario a coprire il fabbisogno di generi alimentari e prodotti di prima necessità è definito secondo la seguente griglia di valori economici orientativi: 

  • ‒  nucleo familiare anagrafico composto di n. 1 persona                120 euro
  • ‒  nucleo familiare anagrafico composto di n. 2 persone                160 euro
  • ‒  nucleo familiare anagrafico composto di n. 3 persone                210 euro
  • ‒  nucleo familiare anagrafico composto di n. 4 persone                280 euro 
  • ‒  nucleo familiare anagrafico composto di oltre 4 persone           360 euro

L'entità del valore economico delle provvidenze è incrementata di 40 euro in caso di (almeno una delle seguenti situazioni): presenza di due o più minori nel nucleo familiare, abitazione in locazione. 

Modalità di erogazione 
Le provvidenze saranno erogate in forma di: 

  • buoni spesa 
  • pacchi alimentari 
  • o strumenti analoghi del valore unitario della provvidenza spettante in base al nucleo famigliare

Modalità di presentazione della domanda 
La domanda di accesso alle provvidenze potrà essere presentata a partire dalle ore 9.00 del 6 aprile attraverso le seguenti modalità: 

  • compilazione online e invio dell'apposito modello di richiesta, reperibile sul sito del comune di Cuneo www.comune.cuneo.it
  • compilazione attraverso lo sportello telefonico raggiungibile al numero 0171-444700 nei seguenti orari: dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16.30, venerdì dalle 8.30 alle 12.30.

Quanto dichiarato nella domanda comporrà il modello di autocertificazione, che il richiedente dovrà sottoscrivere alla consegna dei buoni spesa assegnati. 

Il testo completo dell'avviso è disponibile alla pagina http://www.comune.cuneo.it/emergenza-covid-19-a-cuneo/spendiamoci-buono-spesa-alimentare.html

Gli esercizi commerciali interessati all'iniziativa e disponibili a ritirare i buoni spesa devono presentare la propria candidatura compilando l'apposito modulo scaricabile dal sito internet del Comune alla pagina http://www.comune.cuneo.it/news/dettaglio/periodo/2020/04/03/avviso-pubblico-manifestazione-di-interesse-per-lindividuazione-di-esercizi-commerciali-per-la-f.html. Valutata la sussistenza dei requisiti, il Comune provvederà all'indicazione dell'esercizio commerciale nell'elenco dei negozi aderenti, che sarà costantemente aggiornato sino al termine della misura.

Sta procedendo in queste ore e dovrebbe concludersi nei prossimi giorni anche la distribuzione delle mascherine agli oltre 11.500 ultrasettantenni (compresi quelli nati nel corso del 1950 che non hanno ancora compiuto il 70° anno di età). Si ricorda che i volontari in divisa della Protezione Civile del Comune e dell'Associazione Nazionale Alpini suonano al campanello solo per provvedere alla consegna e per accedere agli androni dei palazzi dove si trovano le buche condominiali, nessuno chiede di entrare nelle abitazioni private. Quindi prestate la massima attenzione, se qualcuno vi chiede di entrare in casa o in caso di situazioni sospette, avvertite le Forze dell'Ordine.


 * Fonte Regione Piemonte

 

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