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Covid-19 Piemonte: 2 aprile ore 20

Sanità - Benessere
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La situazione dell'Emergenza Coronavirus in Piemonte al 2 aprile 2020, ore 20. Aggiornamento Coronavirus Piemonte. 217 nuovi guariti in Piemonte. 379 in via di guarigione. 94 nuovi decessi, 1018 in tutto. Situazione dei contagi in Piemonte 10466. I medici militari già a destinazione. Via ai test nelle case di riposo. Eseguiti i primi 6064 test sugli operatori sanitari regionali. Maria Pia Hospital è il primo ospedale in Piemonte a dotarsi di maschere da snorkeling trasformate in respiratori. Valsesia: nuovi posti letto ed un esperto per coordinare l'emergenza. La situazione a Cuneo. Giaveno. Buono spesa alimentare. Invito agli esercizi locali.

NUOVA AUTODICHIARAZIONE 26/3 --> LEGGI IL PDF


Piemonte

Aggiornamento Coronavirus Piemonte

NUMERO DI CONTAGIATI 10466 (+548)

IN TERAPIA INTENSIVA 456 (+14)

GUARITI 217 (+44)

IN VIA DI GUARIGIONE 379

DECEDUTI 1018 (+94)

TOTALE TAMPONI EFFETTUATI 33431

TAMPONI ESAMINATI NEGATIVI 19734

* Differenze dalle ore 19.30 del 1 aprile 2020)


217 nuovi guariti in Piemonte. 379 in via di guarigione

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 217, cosi suddiviso su base provinciale: 12 in provincia di Alessandria, 15 in provincia di Asti, 13 in provincia di Biella, 22 in provincia di Cuneo, 15 in provincia di Novara, 103 in provincia di Torino, 21 in provincia di Vercelli, 10 nel Verbano-Cusio-Ossola, 6 provenienti da altre regioni.

Altri 379 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.


94 nuovi decessi, 1018 in tutto

Sono 94 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 15 in provincia di Alessandria, 6 in provincia di Asti, 5 in provincia di Biella, 2 in provincia di Cuneo, 11 in provincia di Novara, 43 in provincia di Torino, 6 nel Vercellese, 5 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione.

Il totale complessivo è ora di 1.018 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 193 ad Alessandria, 44 ad Asti, 80 a Biella, 69 a Cuneo, 124 a Novara, 382 a Torino, 56 a Vercelli, 54 nel Verbano-Cusio-Ossola, 16 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.


Situazione dei contagi in Piemonte 10466

Sono 10.466  le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.433 in provincia di Alessandria, 506 in provincia di Asti, 531 in provincia di Biella, 831 in provincia di Cuneo, 908 in provincia di Novara, 5.044 in provincia di Torino, 528 in provincia di Vercelli, 466 nel Verbano-Cusio-Ossola, 99 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 120 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 456.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 33.431, di cui 19.734 risultati negativi.


I medici militari già a destinazione

Hanno già raggiunto le rispettive destinazioni i 22 medici militari arrivati oggi all’aeroporto di Caselle per rinforzare il personale in servizio negli ospedali piemontesi: 7 a Verduno, 7 a Torino e provincia, due a Novara, uno a Alessandria, Biella, Asti, Vercelli, Cuneo e Verbania. Accompagnati dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, sono stati accolti dal presidente Alberto Cirio, dal vicepresidente Fabio Carosso, dal commissario straordinario Vincenzo Coccolo, che con l’assessore Luigi Icardi ha organizzato l’immediata operatività della squadra, e da prefetto e sindaco di Torino, Claudio Palomba e Chiara Appendino.

“Una grande gesto di amore che non dimenticheremo mai - lo ha definito Cirio - Si tratta di un contingente vitale, perché negli ospedali inizia a mancare il personale. Noi vogliamo curare tutti, e per farlo, oltre a creare sempre più letti di terapia intensiva, abbiamo bisogno di medici e infermieri”.


Via ai test nelle case di riposo

Inizia lo screening con il test sierologico per la ricerca del Coronavirus su ospiti e dipendenti delle 700 case di riposo del Piemonte dopo un incontro tra l'assessore Luigi Icardi con le rappresentanze dei datori di lavoro e dei sindacati.


Eseguiti i primi 6064 test sugli operatori sanitari regionali

Sono 6.064 gli operatori sanitari del Piemonte già sottoposti al tampone diagnostico sul coronavirus covid-19. Tra questi, 811 (13%) sono risultati positivi. Complessivamente, sono 55 mila i dipendenti della Sanità regionale (tra cui 34.800 operatori sanitari) per i quali l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha chiesto l’effettuazione del tampone, secondo un protocollo concordato con le associazioni sindacali e di categoria.

Il modello condiviso prevede per gli operatori sanitari e i tecnici della Regione Piemonte l’esecuzione del tampone su coloro che presentano sintomi riconducibili al Covid-19 o che abbiano avuto contatti stretti con soggetti positivi e, in parallelo, anche per tutti i medici di famiglia convenzionati che siano sintomatici. Analoghe disposizioni anche per gli operatori del 118.

"Il personale del Sistema sanitario regionale – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, sta compiendo uno sforzo senza precedenti. Siamo riconoscenti e grati per il generoso impegno di medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari nell’estenuante lotta quotidiana contro il virus. E’ nostro dovere fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per prenderci cura di chi si sta prendendo cura di tutti".


Maria Pia Hospital è il primo ospedale in Piemonte a dotarsi di maschere da snorkeling trasformate in respiratori

Maria Pia Hospital di Torino, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN che fa parte di GVM Care & Research, è la prima struttura ospedaliera in Piemonte a servirsi delle maschere da snorkeling full face, prodotte da una nota azienda di articoli sportivi e riadattate, grazie al genio di brillanti menti italiane, in respiratori per pazienti Covid. La prima di queste maschere Anticovid, che era stata regalata a Maria Pia Hospital dal dott. Claudio Zanon dell'Ospedale Valduce di Como, è stata sperimentata su un paziente con ottimi risultati e adesso la struttura è in attesa di riceverne altre 20, grazie alla generosità dell'azienda produttrice.


L'emergenza dai comuni

Valsesia: nuovi posti letto ed un esperto per coordinare l'emergenza

Se ne è parlato due giorni fa, oggi è già realtà: 20 posti letto dei 75 offerti dal territorio valsesiano per curare i pazienti Covid-19 dell’Asl di Vercelli sono pronti a partire.  Intanto, per forte volontà dell’Onorevole Paolo Tiramani e del Presidente della Commissione Regionale della Sanità, Alessandro Stecco, è stato nominato un Coordinatore Straordinario per il distretto e il territorio, il Manager Pietro Presti, che a titolo gratuito si occuperà di risolvere gli attuali problemi di coordinamento tra Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) e il territorio.

«Abbiamo rilevato delle criticità e ci siamo mossi subito per risolverle – spiega Paolo Tiramani – e quando si fa fronte comune davanti ad un problema, lo si risolve: nel nostro caso c’è stato il prezioso supporto del Prof. Stecco, a cui si è unito l’impegno dei Sindaci di Varallo e Gattinara che hanno subito offerto le ex strutture ospedaliere ubicate nei loro Comuni, e la disponibilità del Sindaco di Quarona per sostenere il Sisp sulla parte anagrafica:  una squadra operativa e produttiva, che in due giorni ha ottenuto la nomina con decreto di un Coordinatore Speciale e, come immediata conseguenza, l’avvio delle operazioni di attivazione dei posti letto».

Posti letto che sono preziosi al momento e che potranno esserlo anche in futuro, ci tiene a sottolineare Eraldo Botta, Sindaco di Varallo e Presidente della Provincia di Vercelli: «L’attivazione di questi posti letto è legata a questo momento di emergenza, ma diventa anche l’occasione per ripensare alle politiche sanitarie nel nostro Paese – sottolinea Botta – oggi fortunatamente possiamo offrire una struttura con posti letto già utilizzabili e subito disponibili, ma l’esperienza tragica che stiamo attraversando deve far cambiare le logiche future: non si potrà più parlare di sprechi per giustificare tagli, perché è ora evidente che quelli che erano considerati sprechi, oggi sono preziose risorse per salvare vite umane. Investire soldi nella sanità non è mai uno spreco – aggiunge il Presidente della Provincia di Vercelli -  ma un atto d’amore per il territorio. La Valsesia oggi riattiva i suoi ex ospedali, per i quali si sono combattute estenuanti guerre perdendo tante battaglie, e li mette a servizio di tutta la Provincia: una lezione per il futuro , in cui occorreranno protocolli che conservino i posti letto, sempre pronti per eventuali emergenze».

Soddisfatto e propositivo anche il Sindaco di Gattinara, Daniele Baglione, che in primo luogo ringrazia Fondazione Valsesia per essersi subito messa a disposizione per offrire i fondi necessari al progetto, e poi fa il punto della situazione, illustrando i tre possibili step che potranno essere messi in atto all’ex San Giovanni Battista: «A Gattinara si attivano subito i primi dieci posti letto, con personale che l’Asl attingerà dai bandi già aperti ed eventualmente riconvertendo personale già in servizio presso la struttura. In un secondo tempo – aggiunge il Sindaco - sono previsti due ulteriori estensioni che, siccome richiedono investimenti economici, verranno messe in atto solo a seguito di reale necessità del territorio: se la Regione lo riterrà opportuno, si potranno dunque attivare senza eccessivi costi altri 55 posti letto: 20 con interventi limitati, e altri 35 posti al terzo piano con un intervento un po’ più consistente».

«Il quadro è chiaro – conclude l’On. Paolo Tiramani – il pragmatismo del territorio sta dando prova di sé e i risultati arrivano: questa lotta contro il Corona virus ci vede schierati tutti dalla stessa parte, a favore dei nostri cittadini, per il territorio di tutta la Provincia di Vercelli, affinché a nessuno manchi il punto di riferimento sanitario, ora e in futuro».


La situazione a Cuneo

La situazione continua ad essere di massima allerta, anche a Cuneo. Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 1° aprile ha prorogato fino al 13 aprile le misure straordinarie per il contenimento del contagio. Si ribadisce pertanto la necessità di prestare attenzione alle disposizioni e quindi evitare di uscire il più possibile da casa, salvo che per recarsi al lavoro e per motivi di assoluta urgenza o di salute. È fondamentale la collaborazione di tutti nell'attenersi alle indicazioni. Tutte le disposizioni vanno seguite scrupolosamente ogni giorno, anche durante il fine settimana e senza farsi allettare dalle prime giornate di sole, per non rischiare di vanificare gli sforzi fatti fino a questo momento.

Dopo aver coperto il fabbisogno di mascherine del personale sanitario, degli operatori socio-sanitari delle Case di Riposo e delle strutture per disabili, dei volontari della Protezione Civile e del personale della Polizia Municipale impegnato nei servizi sul territorio, la priorità è stata data alla parte più fragile della nostra comunità. Questa mattina è partita la distribuzione gratuita ai cittadini Over 70 dell'altipiano e delle frazioni da parte dei volontari in divisa della Protezione Civile del Comune e dell'Associazione Nazionale Alpini che, è importante ricordarlo, suonano al campanello solo per provvedere alla consegna e per accedere agli androni dei palazzi dove si trovano le buche condominiali, nessuno chiederà di entrare nelle abitazioni private.

In considerazione delle segnalazioni da parte di privati che hanno manifestato il desiderio di voler contribuire al sostegno delle situazioni di povertà delle famiglie colpite dall'emergenza, si segnala che le donazioni a favore del Comune di Cuneo vengono destinate esclusivamente alla solidarietà alimentare. 

E' possibile donare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato al Comune di Cuneo, IBAN: IT 22 P 03111 10201 0 0000 0032346, indicando la seguente causale: "COVID-19 Solidarietà alimentare e Codice Fiscale". Il numero di C.F. è necessario per identificare i soggetti a cui rilasciare la certificazione fiscale per la detrazione dall'imposta sul reddito. Per i soggetti che effettueranno tali donazioni, così come previsto dal Decreto Legge n. 18/2020 "Cura Italia", sarà possibile usufruire degli incentivi fiscali per le erogazioni liberali in denaro a sostegno delle misure di contrasto dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, in particolare, solo per le persone fisiche e gli enti non commerciali, di una detrazione dall'imposta lorda ai fini dell'imposta sul reddito pari al 30%, fino ad un limite massimo di 30.000 euro.


Giaveno. Buono spesa alimentare. Invito agli esercizi locali

I commercianti possono partecipare all’iniziativa “Buono spesa alimentare” messa in campo a seguito dell’ordinanza “Solidarietà alimentare” emanata dal governo per le famiglie in difficoltà.

Ricordiamo che la Città di Giaveno ha ricevuto a tal proposito 86.781 euro. Si stanno verificando unitamente ai Servizi Sociali territoriali le modalità di attribuzione dei buoni spesa ai cittadini. Sono già pervenute agli uffici competenti diverse richieste da parte delle famiglie che più stanno patendo questo momento di fermo delle attività.

 Per creare l’elenco degli esercizi in cui sarà possibile spendere il buono, si chiede ai titolari dei negozi interessati di manifestare la propria disponibilità.

Sul sito www.comune.giaveno.to.it si trova una specifica sezione per la manifestazione d’interesse (https://www.comune.giaveno.to.it/buoni-spesa-avviso-pubblico-per-commercianti-adesione-iniziativa-entro-il-5-aprile/).

I commercianti interessati potranno scaricare il modulo, compilarlo e rimandarlo agli uffici indicati.

È stato chiesto un primo riscontro entro il 5 aprile, in modo da velocizzare la possibilità di fruire dei buoni da parte dei cittadini che ne hanno bisogno; si potrà comunque aderire anche in futuro.

Ai negozi viene chiesto di accettare i buoni, che verranno poi liquidati dal Comune, di fornire il listino prezzi vigente al 1° aprile (per evitare rincari, impegnandosi a mantenerli fissati per un periodo di cinque settimane) e se intendono aggiungere un 10% di sconto a loro carico, in modo che un buono da 50 €, per esempio, ne valga per il cittadino 55.

È possibile anche indicare eventuali altre iniziative del singolo esercizio.

I cittadini sceglieranno in modo autonomo in quale esercizio fare a spesa con i buoni, tra quelli aderenti, e sono esclusi i prodotti alcolici, superalcolici e arredi e corredi per la casa (esempio stoviglie). Il buono non è cedibile ad altri e non può essere usato come se fosse contante (quindi non si può nemmeno ricevere il resto in contanti).

 Per informazioni – numero riservato agli esercizi commerciali – Area Contratti tel. 011 932.6432.


 

* Fonte Regione Piemonte

 

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